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Tag Archive for: bellezza

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Klimt)

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/09/2011

il-bacio-di-Klimt__82617_zoomE' partita l'educazione artistica.
Che consiste nel copiare quadri celebri.
Come questo.
Che Bambina Impertinente ha ricopiato con infantile ostinazione e gioiosa meraviglia del padre.
Difficile non pensare con orgoglio alla intelligenza di una bambina che resta stupefatta dinanzi al simbolismo di Klimt, sinché l'orgoglio non diventa una domanda:
–> Ma secondo te che cosa rappresenta?
—> Un sacco a pelo.

Post volgare

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/09/2011

socratesCena di amici.
Il genere con casa di design e tata in cucina.
Le signore chiacchierano.
I signori guardano la partita su uno schermo che sembra un campo da calcio.
Gli uni sono ancora più noiosi delle altre.
No.
Mi sono sbagliato.
Sono più noiose le seconde.
Parlano di chirurgia estetica.
–> Ho bisogno del botolino per le rughe …
—> No, cara, il botolino ti fa diventare la fronte immobile ed inespressiva …
–> Potrei provare con l'acido urico [sic?]
Ma se tu provassi con un botolo di cazzo?
Il pensiero aristotelicamente immobile nella mente dello scrivente.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Kiriku)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/04/2011

RonfBIBimba Impertinente non ama le streghe.
Non capisce perché debbano esistere.
Non ama nemmeno Kiriku.
Non le piace una storia che potrebbe finire male.
La storia della strega Karabà che terrorizza il villaggio del piccolo Kiriku, rapendo gli uomini e lasciando prosciugare le sorgenti.
Di una strega che è cattiva perché ha una spina avvelenata nella schiena e che diventa buona dopo che Kiriku la estrae.
Fiaba molto vicina a Propp: l'eroe diventa adulto attraversando una serie di prove.
Il padre tipicamente idiota guarda il cartone con la figlia che, alla fine, piange come una fontana:
–> Perché piangi: Kiriku ha estratto la spina avvelenata e la strega è tornata buona?
–> Piango perché se Kiriku ha estratto la spina da Karabà, qualcuno aveva infilato la spina dentro la strega …

Donne d’arredo

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/03/2011

03_art_deco_roomsVilla sulla collina che domina Firenze.
Disegnata nella sostanza dei graffi di Michelangelo.
Illuminata a giorno come una festa di Nerone.
Molto AD.
Il tavolo da biliardo, la cucina supermoderna, il profumo di tabacco fresco.
Lei, nessuna memoria di Occhi blu, capelli neri.
Non troppo alta.
Magra.
Carina senza apparire.
La grazia che si insinua fra le note di un testo.
Uguale a tutte le altre.
Che conosci da sempre perché assomigliano a tua madre ed alle sue amiche.
Nessuna memoria di Occhi blu, capelli neri.
Quando non assomigliava a tua madre ed alle sue amiche.

I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Maestro del Bagno)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/02/2011

15092010479Lei.
Mia figlia piccola.
Geniale di geniali idiozie.
Uscita di scuola materna.
Bidello che sale in bicicletta.
Lo guarda.
La saluta.
Lo saluta.
=> Il maestro del bagno sa andare in bicicletta …
Definizione di geniale idiozia per Bidello.
Con il babbo che pedale pensando alle varianti per Maestro.
Maestro era Chiovenda, che il padre ha studiato a lungo.
Maestro della voce era un passaggio di una canzone della PFM che ha amato a lungo.
Maestro è un appellattivo non propriamente valdostano che si usa per fare un complimento senza essere complimentosi.
Etc.
Maestro del bagno, però, è davvero molto più divertente.

Altrove

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/01/2011

IMG_0206Semplicemente il Sole di inverno.
Il vento come una preda che fugge.
Occhi curiosi che imparano il freddo calore di un timone.
Semplicemente?

La nube di Conrad

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/04/2010

1
E' bella questa nube che paralizza gli spazi aerei.
Che fa prendere l'autobus alla Merkel per raggiungere Berlino da Lisbona.
Che sposta il Barcellona in pulmann e lo fa dormire a Cannes prima di arrivare a Milano.
E' la nube del gran tour.
Una nube che fa riprendere fiato all'idea di viaggiare.
Non più la formalina degli aereoporti.
Sale d'attesa per frequent flyer, borse leggere e piccoli feticci per dormire in un volo intercontinentale.
Di nuovo, il senso del viaggio.
Quel senso vero delle cose che entra nella mente del malato annullando la quotidianità.
Non sembrava possibile tornare a Conrad.
Ma l'Islanda è una terra di draghi ed i draghi sono imprevedibili.

Sentieri tatuati

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/09/2009

tatooEstate.
Spiaggia, scogli, ovunque: persone ricoperte di tatuaggi.
Tutti hanno almeno un tatuaggio, ad eccezione dei professori di diritto costituzionale e dei vu_cumprà.
Strani tatuaggi.
Sincretici.
Stile giapponese, maori, tradizionale.
Uno aveva un divieto di circolazione sul groppone (stile codice della strada?).
Molti, il nome in caratteri gotici nell’avambraccio o sullo stinco.
Apparentemente una moda priva di senso.
Per tanti, senz’altro una moda priva di senso: inutili graffi su epidermidi incapaci di intendere e volere.
Per qualcuno, sono dei sentieri.
Strani sentieri che cercano la loro continuazione.
Amori che diventano sentieri del corpo cercando altri sentieri da percorrere.
Sentieri che diventano horror vacui quando finisce l’amore che li riempiva.

Orologi inversi

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/07/2009

Istanbul: i bazar-60_2Il tempo conosce molti orologi.
Il suo tempo conosceva molti orologi.
Conosceva una giacca in bicicletta con il Sole 24 ore e la Gazzetta dello Sport.
La fatica di due ginocchia battute una contro l’altra dall’artrite che piega la schiena.
L’EstaThe degli zingari sotto un portico di chiesa nel primo sole del mattino.
Ogni mattina vedeva tutto questo e tutto questo gli diceva che era puntuale.
Allineato con la sua agenda rossa.
Preciso.
Quel tempo si è fermato.
Con uno strano ingrossamento dello stomaco.
Con il peso che non ha bisogno di diete per diminuire.
Con una operazione.
Grave_molto_grave.
Si è fermato nei suoi capelli che sono diventati secchi.
Fragili.
Che cadono.
Il viso che diventa appuntito.
Le mani che si squamano e sanguinano.
Gli abiti che diventano sempre più larghi e tornano sempre più indietro nel tempo rincorrendo taglie di quando era poco più che ragazzo.
Non si ferma.
Fa finta di nulla.
Solo uno sguardo di vetro dal barbiere.
Poche parole sedute sulla poltrona del barbiere, l’uomo che taglia gli ultimi capelli, una ragazza che cerca di mettere ordine fra le mani.
Un ricordo di infanzia ai Gesuiti. Di qualcuno che aveva detto che si doveva vivere come se si sapesse che si sarebbe morti il giorno dopo. Parole che escono dallo stomaco quando i medici ti dicono che devi mettere ordine nelle tue cose. Parole che in fondo non significano nulla:
–> Vede, Oliviero, vivere come se si dovesse morire il giorno dopo … No, non è così che si deve vivere … Si deve vivere come se non si dovesse morire mai, ma come se si sapesse che chi ci è accanto, le persone che amiamo, ma non solo loro … anche le persone che potremmo amare … che in fondo sono tutti o quasi tutti … come se loro dovessero morire il giorno dopo.
Fa finta di nulla il barbiere.
Non sono sue quelle parole.
E le scansa.
Come resto d’un cane su marciapiede.

Il Morgante di San Frediano

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/06/2009

FranciscoLezcanoIl Morgante di San Frediano ha un tavolino all’aperto vicino all’Arno.
Fra quattro tavoli, che ciottolano su zeppe di cartone.
In una trattoria di trippa fredda con le cipolle e tortellini al ragu.
E’ sposato.
Urla di essere sposato.
Anche un nano si può sposare.
Lo urla.
Una dolorosa allegria.
Baciata dall’occhio di vetro di lei.
Dal vino di mezzina.
Da un ridere sconnesso di sillabe senza parole.
Il suo Cosimo I è al tavolo di fronte.
Lo corteggia per corteggiare.
Irriverente e ruffiano.
Ruffiano e irriverente.
Anche un nano si può sposare.
Ma non può avere una bocca che piace alle donne.
Una bocca a cipolla, ride e guaisce come un cucciolo anziano.
Un cucciolo con le scarpe della Chicco a 50 anni.
Va a giocare alle macchinette il Morgante di San Frediano.
Urla: Amore e si allontana.
Il suo amore dice che un nano può anche divorziare e lo spedisce indietro a salutare le signore.
Le bacia.
Solo alcune.
–> Non sono mica un francobollo da leccare. Sono il Morgante di San Frediano
Sgangherati denti di vino guasto e limoni.

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