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Tag Archive for: chi li ha sciolti

Sto con i frati e zappo l’orto

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/02/2010

C_3_TopNews_81840_fotoLa visita di Berlusconi in Israele è stata fantastica.
E’ riuscito a dire di tutto.
Con lo spirito di Zinov’ev: parlo perché ho la bocca e perché devo parlare, non perché so che cosa dico.
Ma con molta meno dignità.
Alla Knesset, ha manifestato la massima solidarietà con il popolo israeliano, minacciato dal mostro scita, esaltando una democrazia non sempre brillante ed evocando sogni che non sono certo quelli di Martin Luther King..
Con Abu Mazen, ha paragonato le vittime palestinesi della operazione Piombo Fuso agli ebrei sterminati dalla Shoah.
A Nazareth, ha raccontato una barzelletta, per nulla blasfema, a suo dire, facendo sorridere, sempre a suo dire, i monaci (Maria, perché sei triste? avrebbe chiesto Giuseppe alla Madonna, che guardava il bambino con la tristezza di una natività del Giorgione, che evoca il mistero della croce nella iconologia cristiana. Perché mi sarebbe piaciuta una bambina, avrebbe risposto la povera donna).
Insomma, ha inaugurato un nuovo corso nella politica estera italiana, che potrebbe essere definito con il brocardo Sto con i frati e zappo l’orto, ovvero la politica del piazzista: dico sempre quello che il mio ascoltatore vuole sentirsi dire.
Con un Berlusconi Presidente del Consiglio, il legittimo impedimento dovrebbe funzionare alla rovescia: finché sta in tribunale ad ascoltare i processi che lo vedono imputato, si risparmia (e ci risparmia) un sacco di figure marroni.

Chi li ha sciolti (Piselli turchi)?

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/02/2010

2I bagni turchi d’oriente sono separati, per maschi e femmine.
Non i bagni turchi e le saune d’occidente.
Solo apparentemente, però.
Mentre i maschi di per solito godono della loro nudità, le femmine si tengono addosso gli asciugamani a coprire le pudenda.
Il pisello da bagno turco è una povera cosa, flaccidamente intenerita dai vapori.
Quello da sauna, una povera cosa arrossata dai calori.
Comunque una povera cosa di cui è difficile essere orgogliosi.
Finché non ci si accorge che l’arte dell’esperto tombeur de sauna è nel divaricare le gambe con distratta naturalezza in modo tale da evidenziare la quantità di cinci sdraiata sul marmo.
Anche qui, insomma, chi l’ha più lungo è perché se lo tira.
Ed il tombeur de sauna se lo tira parecchio.

Chi li ha sciolti (Oscenità quotidiane)?

19 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/01/2010

INTIMITA QUOTIDIANE
Nessun amore è tanto forte da resistere alla condivisione di una tazza.

Chi li ha sciolti (sms di natale)?

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/12/2009

nokia-e55_white_05_lowres_Gli sms di natale vanno scemando.
E’ una fortuna.
Di meno, per chi non se ne accorge.
Tipicamente, tizio.
Un genio della comicità involontaria.
Quest’anno:
Come un fiocco di neve possa questo periodo adagiarsi sulla nostra vita, sciogliersi tra i nostri desideri, rinfrescare il nostro futuro ed idratare il nostro amore. Buon Natale da ____
Idratare, si, proprio IDRATARE.

Chi li ha sciolti (Il riciclone)?

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/12/2009

Regali4Regali prima di natale.
Imbarazzanti.
Difficile decidere se si devono scartare ‘nanti il donante o se si deve aspettare.
Lo Scaccabarozzi, a lungo, è stato un esempio in materia.
Riceve i regali con signorile distacco.
Li appoggia sulla seconda scrivania della sua stanza.
Sorride, con un fare di bambino, che fa una porca figura sulla sua faccia, e chiede se può aspettare di aprirli sotto l’albero.
Con i figli.
Scusandosi ed aspettando il permesso.
Con la timida cortesia che rivela un segreto vergognoso ed intimo.
Un bel modo di fare.
Finché un natale di molti anni dopo non ti torna il regalo che gli avevi fatto molti anni prima.
Da una persona diversa.
Ma con sempre il tuo biglietto dentro.
E capisci.
Non era signorilità.
Era tirchieria.
O, forse, spirito ecologico.

Chi li ha sciolti (La voce dell’antifica)?

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/12/2009

marianne-faithfullMarianne Faithfull ha una voce straordinaria.
Roca.
Non ha un canto straordinario.
E’ stato detto che si è semplicemente trovata al momento giusto nel posto giusto.
Senza altro talento che il sapere dove si trovava.
Può darsi.
Però sicuramente sa modulare la sua voce e sa modularla come se lo stereo si stesse spogliando per te e lei fosse seduta sopra all’amplificatore.
E’ un dono.
Di cui fanno parte le inflessioni cockney e il calore di nicotina che lega le parole molto più del suono limpido di Alison Kraus.
Tipa non ha questo dono.
Parla un oscuro dialetto calabrese, arrotando le c come un cinese nato a Prato.
Lei, però, non se ne rende conto.
Pensa anche di essere un gran fica.
Naturalmente, non lo è.
Non basta la voce per essere una fica.
Soprattutto se non sei Marianne Faithfull e la tua voce trasuda la volontà di nascondere il dialetto.
Ci sono zolle di terra da cui è impossibile lavarsi.

Chi li ha sciolti (Disavventure di un cuckold)?

13 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/12/2009

Immagine 1Il poveretto è sposato.
Da molti anni.
Una moglie molto bella.
Molto provocante.
Una moglie che ha bisogno di tutto il suo ardore.
Di più del suo ardore.
Il talamo comincia ad essere una routine.
Prova nuovi giochi.
Che alla moglie non bastano.
La moglie fa capire che vuole un altro uomo.
Il poveretto comincia a sentirsi la testa pesante.
Molto pesante.
Si arrende.
Gita fuori porta e ardente giovanotto.
La moglie è soddisfatta.
Lui, meno.
Tornano al consueto talamo.
La moglie lo abbraccia.
Lo accarezza.
Gli dice che lo ama.
Ma lui non ce la fa.
Gli basta guardarla per rivederla.
E gli basta rivederla per ritrovarsi un ciondolo di inutile pongo fra le gambe ed un sapore di rabbia fusa in bocca.

Ragazzi, che Preside !!!

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/12/2009

lavagnaIl Preside è un uomo del fare.
Non del cosa fare o del perché fare.
Ma del fare.
Del fare inteso come verbo incoativo.
Come stile di vita.
Abbattere una scala.
Sponsorizzare la web radio di facoltà, che ospita dibattiti interessantissimi, sul tipo i community college del North Carolina an environmental approach.
Organizzare la mostra su come eravamo quaranta anni fa, quando c’era solo lui.
E così via.
Adesso è il momento degli armadietti.
Vuole mettere degli armadietti a disposizione degli studenti.
E vuole un regolamento che ne disciplini l’uso.
Tutto ha bisogno di regolamenti ed ogni regolamento dà vita ad almeno una Commissione.
Per un non giurista, le norme sono essenziali.
In sé.
Non perché servono ma perché sono sempre uno strumento di comunicazione, un media ed un modo per creare istituzioni nelle istituzioni, gangli di potere e sottopotere.
Naturalmente, ha bisogno di qualcuno che lo produca e di molte riunioni per discuterlo, affinarlo, metterlo a punto.
Di seguito, un articolo del regolamento, come proposto dallo stanco redattore:
_____
3.3    Dentro gli armadietti, possono essere custoditi unicamente libri, documenti e oggetti utili per lo studio, con esclusione di generi alimentari, igienici, sanitari e ortopedici comunque denominati ed indipendentemente dalle modalità di confezionamento. Potranno essere valutate deroghe alla presente pattuizione previa istanza alla Commissione ortopedica di Facoltà.
3.4    Gli armadietti non possono essere in alcun modo danneggiati, In particolare, è fatto espresso divieto di arredare gli armadietti con fotografie ed immagini di qualsiasi genere, anche se di argomento didattico, fatta eccezione per le immagini di culto previa loro approvazione da parte della Commissione per i culti ammessi nella Facoltà.
____
La proposta ha sortito l’effetto sperato: il redattore è stato prontamente sostituito dalla fedelissima collega di diritto civile.
L’umorismo non è mai gradito nei regimi a speranza autoritaria.

Chi li ha sciolti (Io non sa chi sono Io quando sono Lei)?

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/11/2009

freno-a-disco-elettro-idraulico-403534
Mattino.
Treno affollato.
Si ferma alla consueta stazione.
Ometto con borsa imponente.
Ometto azzimato con borsa imponente.
Nanetto, per precisione.
Le porte non si aprono.
Nanetto comincia a urlare ai primi della fila:
–> Il freno, tirate il freno … Devo scendere … Devo fare lezione
Isterico.
Tremendamente isterico.
Chi scrive si permette di osservare che i suoi studenti non si sarebbero particolarmente preoccupati per il suo ritardo.
Nanetto:
–> I miei, si … Io insegno ____ a _____
Mumble, mumble.
Chi scrive conosce Nanetto.
Assistente anziano, trombato da oltre trent’anni.
Mai giocare a Io non sa chi sono Io quando sono Lei con chi sa benissimo chi sei quando sei Tu.

He, She or It (Transgender all’Accademia della Crusca)?

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/11/2009

foto-id=574210-x=800-y=800La povera Brenda è stata trovata morta nel suo appartamento.
Fine triste di una vita non allegra.
Con i soliti caroselli enigmatici sulle prime pagine dei giornali.
Molto più interessanti dei caroselli costituzionali del Primo Ministro o dei complotti sul D’Alema che abbocca come un Pecs.
I giornali usano un burocratico maschile per parlare di Brenda.
Un burocratico e genetico maschile.
Un ingiusto maschile.
Come sarebbe ingiusto il neutro.
Ancora più triste e irriguardoso.
Brenda – e molti altri – ha deciso di ribellarsi alla legge dei generi.
Non è possibile pensarla così?
Pensarla come una persona?
Senza sentire il dovere di precisare, in un articolo che la definisce al maschile, che i suoi colleghi (rectius, le sue colleghe) la definivano al femminile?
Forse le colleghe di Brenda hanno molto più titolo per decidere il genere da usare in un articolo di un giornalista o di un verbale di polizia.

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