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Tag Archive for: chi li ha sciolti

Chi li ha sciolti? (Tesi di laurea)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/07/2008

home_laureaSi è già scritto che le tesi di laurea sono una delle corvèe accademiche più fastidiose.
Inutilmente fastidiose.
Più simili ad una celebrazione che ad un esame.
Ma sono anche dei momenti antropologicamente interessanti.
O meglio: possono offrire degli scorci di osservazione antropologica piuttosto inusuali.
Tipa sui quaranta anni.
Colpisce: è più vecchia di te, che hai già maturato l’anzianità per essere alla destra del presidente di Commissione.
Vestita come una perfetta donna in carriera.
Tailleur grigio ferro, rigatino a sveltire un fisico che ha visto tempi migliori, foulard d’ordinanza.
Piglio oratorio rapido e decisionista.
Non dà il tempo di intervenire: ci sta vendendo la sua tesi.
Introduzione moraleggiante: Ho preso coscienza con questo lavoro delle potenzialità culturali della attività che svolgo e che si basa sui seguenti assets etici, data mining accurato e selettivo, basket di prodotti differenziato ed eticamente avanzato, un targeting pervasivo della clientela, il fine tuning del basket in base al targeting, pull down e drill down (non ho capito che cosa significhi) … In sintesi dal mio lavoro ho potuto apprendere che il CRM (customer relationship management, credo) non è un tool di gestione delle campagne ma una cultura aziendale gerarchicamente trasversale e mirata al servizio del cliente …
Domanda: Ma, mi scusi, Lei di cosa si occupa?
Recupero crediti nel settore del credito al consumo.
Gulp.
Una attività pervasivamente etica.

Chi li ha sciolti? (Uccide la moglie e si spara)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/07/2008

UccideLaMoglie
E’ una notizia tipica del periodo estivo.
Uccide la moglie e si spara.
Manca la notizia opposta.
Le cronache degli ultimi giorni conoscono solo una moglie che ha sparato al marito.
E’ successo ad Alpignano, in provincia di Torino, il 16 maggio 2008.
Ammazzandolo senza ammazzarsi.
I mariti non vogliono sopravvivere alle mogli, anche quando le terminano.
Le mogli, invece, sembrano ben felici di sopravvivere ai mariti, soprattutto se li terminano.

Chi li ha sciolti? (Tribali)

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/07/2008

TribaliI tatuaggi sono diventati una moda.
Una moda pervasiva.
Soprattutto i tatuaggi sopra il sedere.
Che fanno sistema – come direbbe la Mercegaglia – con la moda dei pantaloni a vita bassa.
Sono tatuaggi professionali e espliciti.
Singolarmente espliciti.
E’ sempre divertente, talvolta rigidamente divertente, osservarli.
Talvolta viene da chiedersi che cosa succederà quando quel sedere si allenterà, adagiandosi su un letto di smagliature e trasformando il tatuaggio in una carta geografica.
Sono di molti tipi.
Quasi sempre tribali.
Disegni astratti che hanno un senso per i Maori.
Dove il tatuaggio segna le vie del dolore ed i sentieri della paura di un guerriero.
Poi ci sono le scritte.
Il massimo è di una che si è fatta scrivere allo scadere del bacino Know your rights.
Courier 48ppt,  a occhio, una cosa di questo genere:
KnowYourRightsEvoca l’immagine delle domande che si agitano nel cervello del tipo che si governa la tatuata.
L’impulsivo:
Mumble, mumble, know your rights, che vorrà dì?!? Intanto te rigggoverno, poi me spieghi…
Il riflessivo:
Accipicchiolina, interessante. Fa parte dei miei diritti usufruire di questo didietro?
Il costituzionalista:
Puff puff, ma di quale libertà si parla? della libertà personale nella sua proiezione sessuale? della libertà di manifestazione del pensiero? della libertà di disposizione del proprio corpo?
Tuttavia, la vera domanda è un’altra.
Ma il motto della American Civil Liberties Union doveva proprio andare a finire sul culo di questa tizia?
Che oltretutto fa anche la cassiera all’Esselunga.

Chi li ha sciolti? (Un benemerito generale)

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/06/2008

Logo smallSi legge su Libero di oggi una lettera al direttore Feltri del generale Pappalardo.
La tesi di fondo è che i magistrati non possono condizionare la politica per effetto del principio di separazione fra i poteri.
E’ una tesi difficilmente discutibile.
Il principio di separazione fra i poteri governa la nostra democrazia e ne salvaguarda la continuità istituzionale.
I toni del generale sono però davvero singolari.
Il generale, che è uomo politico e che fonda il suo programma sulla difesa dell’onore e del prestigio dell’Arma dei carabinieri, vede con rammarico l’assenza nella carta costituzionale di una disposizione che similmente a quanto accade in Turchia consenta all’Arma di intervenire  a difesa lì della laicità dello Stato qui dell’indipendenza delle istituzioni dalla magistratura.
La costituzione turca è sicuramente interessante, come interessanti sono le pronuncie con cui la corte suprema turca ha progressivamente vincolato i poteri kemalisti dell’esercito fondati sulla retorica del piccolo Mahmet.
Ma non è la costituzione italiana.
Invocare l’intervento dell’esercito in un conflitto politico fa venire i bordoni.
Leggerlo su un giornale, in un commento scritto da un generale dell’esercito, con vivace orgoglio, è preoccupante.
I conflitti politici sono materia parlamentare e – nella loro degenerazione patologica – vengono conosciuti dalla giustizia costituzionale.
L’esercito ha semplicemente un compito di difesa esterna.
L’Arma dei carabinieri ha funzioni di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria.
Nessuno dei due può intervenire in un conflitto fra il potere politico ed il potere giurisdizionale.
Pena il colpo di Stato, che nel linguaggio costituente si chiama attentato alla Costituzione.
In realtà, le forze armate ed i loro organismi di vertice dovrebbero stare lontane dalla politica esattamente negli stessi termini in cui vi devono stare lontani i giudici.
Con una differenza non da poco: mentre i giudici hanno a loro disposizione solo gli uscieri, che in una logica rivoluzionaria non costituiscono un grosso pericolo, i generali comandano i soldati e questi possono essere piuttosto efficaci in un attentato alla Costituzione.

Chi li ha sciolti? (Censure vaticane)

32 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/06/2008

PellegriniIl Vaticano ha impedito al signor Dan Brown di usare le chiese di Roma per girare il film tratto da Angeli e demoni.
La tesi è che il film costituisca un offesa a Dio e che non sia possibile usare il suolo consacrato di una chiesa per delle rappresentazioni che meritano di essere considerate blasfeme.
Può essere corretto.
La Chiesa può negare ospitalità a chi nega la fede che professa, esattamente come una casa del popolo può rifiutarsi di organizzare un pubblico dibattito sulle foibe insieme a Forza nuova.
Ma qualcosa non torna.
Lo stesso suolo che Dan Brown non può calpestare ha accolto il cattolicissimo Mugabe.
Ma Mugabe non rappresenta una offesa alla fede ancora più grave di un film, che può essere di cattivo gusto, blasfemo e infedele ma è pur sempre una novella animata?
Mr. Mugabe guida un paese con la più bassa aspettativa di vita al mondo (37 anni), il più alto numero di orfani (25% della popolazione infantile) e l’inflazione più elevata (oltre il 1.000% su base annua).
Mr. Mugabe ha impedito che nel proprio paese si svolgessero libere elezioni consentendo l’uccisione di non meno di 37 oppositori e l’imprigionamento di non meno di 2.000 persone.
Eppure è stato ricevuto dal Papa ed ha partecipato come invitato ai funerali di Giovanni Paolo II.
Chi è più blasfemo?

Chi li ha sciolti? (Tre milioni di italiani)

23 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/05/2008

Aiuto
Scorrono dei banner inquietanti.
Titolano Tre milioni di italiani sono impotenti.
Costringono a guardarsi, con rapida fuggevolezza, la povera cosa che alberga tra le proprie gambe.
Non senza una certa ansia.
Gli italiani con più di quindici anni sono complessivamente poco più di 23 milioni, sicché la percentuale di impotenti ammonta a circa il 13%.
Se poi si considera che, secondo Google, l’impotenza vede i suoi clienti principalmente dopo i 40 anni (eccoci, vien da dire) e che gli italiani con più di 40 anni ammontano a circa 13 milioni, la percentuale aumenta sino al 22%.
Quasi uno su quattro.
Brivido, terrore e raccapriccio.
Tuttavia nessuno conosce quanti milioni di donne italiane dopo i 40 anni sono sfatte, devastate, variamente deflagrate.
Difatti, se è vero che il desiderio sessuale finisce per cadere drammaticamente con l’avanzamento dell’età, è anche vero che questo può dipendere da chi dorme accanto all’erettilmente disfunzionato.
E talune anziane ragazze farebbero passare la voglia di sfogarsi anche all’orango di Brassens.
In fondo, se c’è da stupirsi, inquietarsi, interrogarsi con drammatico stupore, il vero quesito da porsi è come faccia un disgraziato a governare con un minimo di rigida soddisfazione un oggettino del genere di quello che si trova incollato qui sopra.
Se ci riescono tre italiani su quattro è comunque una bella prova della virilità di cui godono i discendenti di Romolo e Remo.

Chi li ha sciolti? (Ti ho nel cuore)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/05/2008

TiHoNelCuore
La mattina è un tempo onirico.
Un tempo di stravaganti rigidità.
Un tempo nel quale il professore Stanco che cerca di preparare la lezione può essere distratto.
Da un voyeurismo molto primaverile.
Ma anche imbarazzante.
In fondo, i pantaloni a vita bassa possono essere un mood.

Chi li ha sciolti? (Il genio fiorentino)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/05/2008

Dante
Giove Pluvio ha avuto notizia delle manifestazioni organizzate per celebrare il genio fiorentino e si è scatenato.
Meno male: se uno chiede al chiosco degli sportivi chi è il genio fiorentino rischia di sentirsi rispondere Prandelli.

Chi li ha sciolti? (Orge automobilistiche ed enigmi da bar)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/05/2008

Discussione al Chiosco degli sportivi.

Il proprietario, al primo barista:
Oh, hai letto il giornale?
No, i’cché_c’è?
Hanno beccato cinque durante un’orgia in macchina.

Secondo barista, un ragazzetto biondo spento, con avambraccio alla Venditti, illuminandosi:
Cinque?

Il proprietario:
Cinque, c’è qualcosa che u’n_mi_torna: qualcuna pigliava doppio o qualcuno faceva da bosco e da riviera.

In effetti, qualcosa non torna.
Il bar, credo.
Non mi pareva difficile pensare alla cloche.

Chi li ha sciolti? (Attenti a Franchino)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/04/2008

polistil1975Franchino è stato un ragazzo brufoloso.
Chierichetto perfetto.
Una vera e propria passione per la meccanica.
Ha passato l’adolescenza a compilare modifiche aerodinamiche destinate alla Formula 1.
Diligente le disegnava.
Diligente le inviava alla Ferrari.
Che, impertinente, non le prendeva in minima considerazione.
Franchino era anche un pessimo pilota Polistil.
La colpa, naturalmente, non era sua.
Era un chiaro esempio di piste disegnate male.
Di macchine dotate di una aerodinamica rozza ed inefficiente.
Franchino interveniva ferocemente sulle macchine degli altri.
Le prendeva – bastava un secondo di distrazione – e le modificava armato di forbici e cacciavite.
Piccolo kamikaze Polistil.
Difficile dimenticare lo sguardo affranto del proprietario della macchinina che un improvviso bisogno aveva allontanato dalla pista.
E’ cresciuto.
Ha stazionato nei corridoi di ingegneria per un una quindicina di anni.
Sostituendo il bidello nei consigli per gli esami.
Pedante.
Untuoso.
Rompicoglioni.
Ciellino, credo.
Adesso si aggira per la rete.
Con consigli apparentemente perfetti:

FranchinoNon dategli retta.
E’ pericoloso.

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