• Follow us on Twitter
  • RSS
Un altro giorno da descrivere close

ProfStanco

  • Home
  • Blog

Tag Archive for: chiosco degli sportivi

Chi li ha sciolti? (Crucci Katia o Catia, comunque Hatia)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
30/05/2017
Dal concessionario in attesa del tagliando. 
Buongiorno. Sono Crucci Katia. Sono la prima e devo essere servita….
Nessun problema, Signora. Dica 
Questo il solerte tipo dell’accettazione (il Solerte). Per parte mia, faccio finta di nulla come se fossi davvero l’ultimo. È talmente sudata nel suo abitino beige di cellulite e bigodini che non essere cavaliere sarebbe masochismo: se si alza, si rimette le scarpe e i suoi piedi fanno recere.
Ascolto fuori dall’acquario, in cui il Solerte riceve i clienti. Con quest’aria di clinica privata che fa un po’ Sassaroli e un po’ Fanfani Analytics.
Senta giovane. Ho comprato questa macchina. Bellissima. L’ho aspettata due secoli e l’ho pagata mill’anni. Ma lo sa che ai semafori si spegne? E gli pare una città seria?
Il Solerte fa gli occhi da Padre Pio e spiega lo start and go come se fosse la più grande novità della meccanica e anche lui lo avesse appena scoperto. 
Ma non è santo abbastanza e soprattutto non è per niente beato sicché lei capisce di avere fatto la figura della carampana. Capisce di essere una carampana e sorridendo più triste di un fado si alza e va a riprendere la macchina in officina. 
La guardo. Senza sorridere. Come si fissa un punto in controluce sul viale del tramonto. 

Renzi a Cavriglia è Arezzo news

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
26/04/2017

La rassegna stampa locale dà atto dell’intervento di Renzi a Cavriglia.

Un intervento di interesse costituzionale perché riafferma la necessità di modificare la Costituzione malgrado l’esito del referendum del 4 dicembre.

Lo cerco febbrilmente nel fascio di giornali nazionali del mattino.

Non lo trovo.

La vera notizia di oggi è che Renzi fa parlare solo Arezzo News e poco più.

Che la riforma della Costituzione, le primarie del principale partito del Paese, la ricerca di una formula politica in grado di governare le tensioni religiose alla base del terrorismo sono la cronaca di Arezzo della Nazione.

Non è un buco dei principali giornali.

E’ la fotografia dello stato del paese.

Fissata l’udienza sull’Italicum: 24 gennaio 2017

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
06/12/2016

Chi pensava che la Corte avrebbe atteso un tempo più sereno per decidere della legge elettorale di Renzi ha preso una formidabile cantonata

udienzaitalicum

La Corte costituzionale ha fissato l’udienza sull’italicum per il 24 gennaio 2017.

Un mese e venti giorni dopo il NO al referendum costituzionale.

Esattamente il contrario di quello che si era immaginato questa mattina, quando si diceva che il combinato disposto legge elettorale per il Senato – decisione della Corte costituzionale sull’Italicum sembrava diretto a rinviare lo scioglimento anticipato della legislatura.

Read more →

Tutti a letto è tardi e non c’è nulla da vedere in TV

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
05/12/2016

Il seguito del referendum è il sonno della Repubblica?

Italian Prime Minister Matteo Renzi, partecipates at the gathering of Scout "Agesci Route Nazionale 2014" in San Rossore, near Pisa, Italy, 10 August 2014. ANSA/FRANCO SILVI

Il premier, poco dopo la mezzanotte, è entrato nelle case degli italiani che seguivano la notte del referendum e ha mandato tutti a dormire.

Ha perso con un secco 3 a 2, che nel calcio è una bella partita mentre in politica è un incolmabile 60:40 e lo ha ammesso con le lacrime sotto la pelle.

Come un capo scout che sta lasciando l’unità che ha guidato facendo del proprio meglio.

Con quelle stesse lacrime sotto pelle che qualsiasi capo scout ricorda dalla sua ultima gita dei passaggi, quando nel racconto dei Cani Rossi Akela muore per davvero.

Il premier ha salutato indicando ai leader del variegato fronte del No l’agenda politica dei prossimi mesi: la legge di stabilità e una riforma elettorale che consenta alla democrazia italiana di lavorare correttamente a partire dalla diciottesima Legislatura.

Il saluto del Presidente del Consiglio dei ministri agli italiani è stato simbolicamente anticipato alla mezzanotte, quando gli exit poll erano stabili ma i risultati elettorali non ancora.

La mezzanotte è l’ora in cui si va a letto e si dà la buona notte ai propri figlioli.

La sconfitta al referendum è una buona notte.

E’ l’addio di una idea di democrazia basata sull’efficienza decisionale e sulla trasparenza dei circuiti di controllo che la riforma introduceva.

Soprattutto è la [buona] notte di una repubblica che preferisce rinnovarsi attraverso le tattiche elettorali.

Domani, che è oggi, non parliamo più di come potrebbe essere riformato il circuito dell’indirizzo politico di maggioranza, di come potrebbe essere avvicinato ai cittadini.

Riprendiamo da dove ci eravamo fermati nel 2006: da una legge elettorale.

La legge elettorale trasforma i voti in seggi.

La riforma della Costituzione spiega a cosa servono i seggi.

La prima senza la seconda è solo tattica, senza strategia.

Ma è quello che abbiamo voluto per i nostri figli: molto poco per paura di tutto.

Il superamento del bicameralismo paritario e il contenimento dei costi della politica

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
20/11/2016

I banchi semivuoti dell'Aula del Senato dopo l'abbandono dei senatori del M5s e della Lega Nord, Roma, 01 Agosto 2014. ANSA / LUIGI MISTRULLI

Nel dibattito referendario, la questione del superamento del bicameralismo paritario in rapporto al contenimento dei costi della politica è dibattuta con una approssimazione che merita di essere oggetto di qualche piccolo chiarimento.

Il costo del Senato si ricava dal rendiconto delle entrate e delle spese del Senato nel 2015 adottato dal Consiglio di Presidenza il 19 luglio 2016 (XVII Legislatura, Doc. VIII, n.  7).

Le spese del Senato sono state nel 2015, a consuntivo, Euro 512.786.632,03 , ovvero 513 milioni di Euro. Di cui:

 

Spesa corrente obbligatoria

 

471.200.914,22

Spesa di funzionamento in senso stretto

40.407.137,86

Spesa in conto capitale

 

1.178.579,95

TOTALE

512.786.632,03

L’abolizione del Senato determinerebbe sicuramente la soppressione delle spese di funzionamento in senso stretto e delle spese in conto capitale, che secondo la relazione dei Questori sono tutte le spese sostenute per l’erogazione dei servizi e forniture di supporto al funzionamento del Senato, quali le prestazioni professionali per l’Amministrazione, il costo del personale che fornisce servizi in Senato, le spese per l’attivita` delle Commissioni, i costi per i servizi informatici, di comunicazione, assicurativi, di ristorazione, di trasporto, di locazione, delle pulizie, ecc. (spese di funzionamento in senso stretto) e le spese per l’acquisto di beni mobili inventariati, delle spese di manutenzione straordinaria, nonche ́ di quelle di acquisto e conservazione del patrimonio della Biblioteca e dell’Archivio storico (spese in conto capitale).

Non avrebbe invece un impatto apparentemente significativo sulla spesa corrente obbligatoria, che si compone dei costi per i Senatori, ex-Senatori, personale di ruolo, personale in quiescenza, personale estraneo all’Amministrazione nonché di tutti gli oneri collegati quali quelli fiscali e previdenziali.

Non è così. La tabella 5 predisposta dai Questori indica il contenuto della spesa corrente obbligatoria e il suo andamento fra il 2013 e il 2015:

Tabella 5 – Quadro riepilogativo finale della spesa obbligatoria

Spesa corrente obbligatoria Riepilogo per aggregati funzionali

Bilancio 2013

Bilancio 2014

Bilancio 2015

Risparmi da versare al Bilancio dello Stato

12.520.000,00

19.498.543,64

16.949.968,11

Senatori e Gruppi parlamentari

99.387.456,42

98.415.145,98

98.637.961,96

Ex-Senatori

80.893.600,57

80.381.632,96

78.686.611,63

Personale addetto alle segreterie istituzionali

11.107.147,69

9.602.850,87

10.048.631,41

Personale dipendente in servizio

123.493.965,73

119.309.859,85

102.445.428,04

Personale in quiescenza

115.135.780,29

119.900.000,00

138.153.607,71

Oneri previdenziali e fiscali a carico dell’Amministra- zione

32.018.644,18

28.690.760,92

26.278.705,36

Totali

474.556.594,88

475.798.794,22

471.200.914,22

Le spese inevitabili di questa tabella anche nel caso di soppressione del Senato sono quelle a carattere previdenziale (Euro78.686.611,63 per gli ex senatori e Euro138.153.607,71 per il personale in quiescenza), ovvero circa 216MlnEuro, che però sono destinati a ridursi progressivamente per effetto della inevitabile letalità che caratterizza anche gli ex senatori e i loro dipendenti in quiescenza.

Per il resto, le spese per i senatori (Euro98.637.961,96), il personale delle loro segreterie (Euro10.048.631,41), i risparmi da versare allo Stato (Euro16.949.968,11) sono destinate a cessare: ai senatori non sarà versata alcuna indennità, il personale delle loro segreterie viene naturalmente a cessare, i risparmi da versare allo Stato sono una conseguenza del fatto che il bilancio del Senato è alimentato tramite un fondo di dotazione che ovviamente sarebbe soppresso.

L’ultima questione riguarda il personale (Euro102.445.428,04, per gli stipendi; Euro26.278.705,36, per gli oneri fiscali e previdenziali a carico dell’Amministrazione). Il personale è destinato a confluire nei ruoli dell’altra Camera sicché non vi sarebbe alcun risparmio per questa voce.

E’ vero solo se non si tiene conto che si tratta di personale di altissimo livello che potrebbe essere incentivato a migrare in altre amministrazioni che potrebbero ricevere un vantaggio davvero straordinario dalla loro professionalità.

Sulla base di queste considerazioni si può dire che l’obiettivo del contenimento dei costi è piuttosto centrato. Vengono meno 167MlnEuro di poste comprese fra gli stipendi dei Senatori e quelli del personale delle loro segreterie, più le spese di funzionamento in senso stretto. A questi si deve aggiungere che il costo previdenziale del Senato è di circa 217MlnEuro, su cui non si può fare nulla, se non implorare la previdenza di fare il suo corso, e che sottratti dal costo complessivo del Senato le spese risparmiate e le spese previdenziali restano solo le spese per il personale attualmente in servizio (circa 128MlnEuro) su cui valgono le considerazioni che si sono espresse.

Tradotto in percentuale, il superamento del bicameralismo paritario determina un risparmio del 33% e al netto delle spese previdenziali del 57%, che comunque non è poco.

Estote parati

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
02/06/2016

image

Essere pronti, be prepared, è il motto del movimento scout.
Baden Powell, da qualche parte in quei taccuini che lo accompagnavano come un blog, spiegava che non esiste buon o cattivo tempo, esiste una buona o cattiva attrezzatura.

Se incontrava il libeccio, magari, il fondatore degli scout cambiava idea sull’attrezzatura e imparava a rimanere a casa …

Secondo me, la fortuna di Baden Powell è che il libeccio non si è mai accorto della sua esistenza e, soprattutto, non lo ha mai sentito parlare, perché se incontrava il libeccio, forse, il fondatore degli scout avrebbe anche potuto cambiare idea sull’attrezzatura e imparare a scrivere un pochino di meno.

E non è detto che il mondo sarebbe stato necessariamente peggiore …

Te lo racconto?

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
01/06/2016

image

Te lo racconto?

Il maggior problema di star male non è il male. È l’informativa agli “interessati”.
È più facile compatire che congratularsi. Si è più portati a condividere il dolore di chi soffre che non a gioire con chi sta bene. Non è bello, ma fa parte dell’essere uomini.
Si potrebbe dire che il dolore degli altri non è solo dolore a metà, come cantava De Andrè. Si avvicina parecchio all’allegria.
Penso questo quando amici, parenti e colleghi mi guardano. Con il dolore di chi è contento di compatire.
Lo penso e penso anche che al posto loro chiederei, con la migliore faccia di circostanza che posso indossare, cosa è successo in modo da poter godere anche della disgrazia e non solo del dolore.
Così quando mi chiedono di raccontare il mio incidente cerco il sorriso più ringhiante nel mio armadio delle ghigne e rispondo:

Te lo racconto solo se sei di quelli che godono delle disgrazie degli altri.

Di solito, ma non sempre, funziona.

Tortellini d’agosto

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
27/05/2016

tortellini-with-pumpkin-sage-and-cheese-sauce-6326_l

I tortellini d’agosto non sono il massimo.
È stato il pensiero costante del lungo giorno che ha celebrato i miei quarantanove anni: un’età nella quale può ancora succedere di appoggiare lo sguardo su una donna. Con lo stato d’animo dell’anziano che, quando viene invitato a cena, si augura di non perdere la dentiera nella minestra.
Un tempo quando succedeva, la donna distoglieva subito lo sguardo.
Sentiva il profumo ancestrale di richiamo nascosto nello sguardo e giocava il gioco della preda.
Non succedeva mai nulla ma l’implicito riconoscimento del testosterone scaldava il cuore.
Ora quando succede, non più molto spesso, e bisogna stare parecchio attenti, perché, se la donna è giovane e ha l’aria che fa ragionevolmente girare la testa al testosterone, ricambia subito lo sguardo. Ma la sua espressione non è quella della preda nel gioco della cortigiana.
È la curiosità che si domanda: Ma dove ho incontrato il povero vecchio che ho davanti?
Se, invece, ha più o meno l’età in cui le serate fanno i conti più con la televisione che con la discoteca, lo sguardo lo distoglie ancora, magari compassionevolmente, ma lo distoglie.
Insomma, se proprio non si può fare a meno dei tortellini d’agosto, è meglio cercarli pasticciati con la panna e il prosciutto evitando il sugo di carne che si infila in gola come se fosse il puntale dell’albero di Natale.

Chi li ha sciolti? (il recinto dei bambini)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
12/05/2016

Casa-Carson-Ellis-Zona-industriale

Il bello di un piccolo incidente è il tempo che si trascorre con i propri figli, un tempo che non si comprende mai quanto è prezioso fino a che non si ha l’occasione di gustarlo.

Un tempo che è fatto anche di giardini pubblici. Read more →

Tira una brutta aria (Grillo in piazza Ss. Annunziata)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
22/05/2014

Grillo-Beppe-a-Firenze25g

Il Fatto Quotidiano, dopo il comizio di Grillo in piazza Ss. Annunziata, a Firenze, la città di Renzi e in cui Nardella mira a una vittoria al primo turno caratterizzata dalla continuità di indirizzo politico – amministrativo con l’attuale Presidente del Consiglio, alle otto era già esaurito in edicola.

Difficile non trarne le conseguenze. C’è una larga fetta di città che non si riconosce nel Più di prima di Nardella e che vuole tirare un calcio alla continuità con Renzi, che non pensa più che Renzi sia un innovatore della politica, ma lo identifica nella cerchia dei poteri più o meno forti che governano la città dai tempi di Bogianckino e ancora da prima.

Renzi non ne tira le conseguenze nel momento in cui sottolinea che le elezioni europee e le elezioni amministrative non sono elezioni politiche, perché non è vero che quando la gente va a votare pensa al seggio che sta eleggendo ed esprime una preferenza diversa a seconda della qualità di rappresentanza che sta contribuendo a eleggere nella piramide della democrazia. E’ vero esattamente il contrario: nel momento in cui si vota si esprime la propria idea di governo (nel senso più atecnico possibile) che quel preciso momento storico e temporale ci ispira, una idea che è valida solo per quell’istante ma che in quell’istante è tremendamente valida e assoluta nella sua purezza.

Nello stesso tempo, quando il Presidente della Repubblica per effetto del terremoto elettorale che ha travolto la legittimazione del Parlamento non è libero di sciogliere le Camere, questa idea è ancora più valida, perché le preferenze che saranno espresse nella tornata europea e amministrativa non sono incostituzionali, al contrario della rappresentanza che le ultime elezioni politiche hanno sortito.

Il vero punto è che lo slogan di questi giorni, quello che parla agli stomachi dei sanculotti, non è Più di prima, ma è Mai più come prima, e questo slogan non riesce a essere intercettato dalle sinistre e dalle destre “storiche”. E’ uno slogan fatto per il populismo più o meno elegantemente interpretato dai capelli di Grillo o dalle cravatte regimental di Farage.

E l’idea che questo populismo, se vincesse, lascerà dietro di sé solo macerie non è molto convincente per chi nelle macerie è abituato a vivere da tempo e pensa che sia giusto che anche gli altri, i politici che vanno in prigione su una BMW X6 o gli industriali che parlano ai giovani dell’importanza di avere fame e curiosità appoggiati su scarpe fatte su misura, debbano cominciare a fare i conti con la rovina delle case in cui vivono.

Si tratta di impostare una nuova sfida convincendo le pance che stanno sugli spalti della convenzione che il terrore non è auspicabile, che le libertà sono inviolabili, prima di tutto le loro, che esiste una democrazia capace di essere forte della propria mitezza.

Ma, in questi tempi, ci vuole davvero coraggio per essere moderati, e dispiace che questa frase di Fouque sia oggi ricordata da Maurizio Lupi.

Page 7 of 15«‹56789›»

Ultimi Tweets

  • https://t.co/f3p1xGFuox Se Rousseau vota Draghi, M5S si divide e Meloni non è più sola per Copasir etc. 13:09:42 12 Febbraio 2021

Archivi

Segui @ProfStanco

RSS

  • RSS – Articoli

Articoli recenti

  • Il Maestro e il perfetto citrullo
  • Sorelle A Tebe
  • Il porto (Esisto)

Categorie

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized

Interesting links

Besides are some interesting links for you! Enjoy your stay :)

Pages

  • Blog
  • Welcome

Categories

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized
© Copyright - ProfStanco - Wordpress Theme by Kriesi.at