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Tag Archive for: eros

Mutande alla pizzaiola

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/01/2008

I negozi di biancheria intima assomigliano a luna park della passera.
Calze, culottes, parigine, brasiliane.
Sete, tulle, pizzi e trine.
Promettono improbabili trasfigurazioni.
Sarebbe più onesto proporre mutandoni tartufati e slip meringati, a seconda dei gusti.
Almeno il palato potrebbe correggere quello che gli occhi non vorrebbero vedere.

Il giardino segreto delle donne

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/01/2008

Il giardino segreto delle donne è al centro delle loro gambe.
Segreto.
Perché proibito.
Proibito.
Perché segreto.
Ne sono giardiniere attente.
La forma di questo giardino svela molto.
Può essere denso.
Quasi una foresta pluviale.
Egualmente selvaggio ed impenetrabile.
Oppure rado.
Come una brughiera.
Dolce del sapore dell’erba al mattino.
Ma può anche essere un deserto.
Senza neppure un filo d’erba.
Attentamente ripulito.
Nel primo, la giardiniera è orgogliosa della propria natura.
La rispetta.
Nel secondo, la giardiniera si coltiva.
Come un giardino all’italiana.
Segue i propri contorni.
Li addolcisce.
Ma lascia sempre il seme della natura selvaggia.
Nel terzo, la giardiniera abbandona la propria natura.
La doma completamente.
Quasi a trasfigurarvi il suo pensiero.
Sempre la bellezza di un giardino segreto è l’animo del suo giardiniere.

Donnine nude – Socializzando la masturbazione

20 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/01/2008

Le immagini appena postate sono quasi sempre di donnine nude.
Discinte.
Apparecchiate per un desiderio manuale.
Talvolta mi soffermo a pensare alle ore che il loro ammiratore passa a postarle.
Tante.
Troppe.
Perché?
Per rendere meno solitari i propri esercizi?
Forse si.
Una masturbazione socializzata attraverso la rete.
Ma restano sempre seghe.

Monogamie monotone

17 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
28/12/2007

La monogamia e’ uno stato dello spirito assolutamente innaturale.

E’ anche possibile dubitare che la monogamia sia uno stato dello spirito.


Se lo e’, lo e’ di uno spirito alterato.


A ben vedere, i rapporti occasionali non possono che essere monotoni, sfugge loro la dimensione dell’alito mattutino o del calzino serale.


Egualmente una sola monogamia e’ terribile. Lascia sempre il dubbio di perdere qualcosa.


Di qui, la necessaria opportunita’ di coniugare i due stati, attraverso l’istituzionalizzazione non gia’ della barbara poligamia bensi’ di una pluralita’ di monogamie, ciascuna ignota alle altre.

Eros (luoghi comuni)

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/12/2007

L’erotismo è fatto di molti luoghi comuni.
Le calze.
A rete.
Autoreggenti.
Con giarrettiere.
Il pizzo nero.
I guanti.
Le sottovesti.
Sono tutti luoghi comuni molto maschili.
L’immaginario femminile non si svela.
Sembra essere fatto di odori più che di immagini.
Sembra essere legato più all’essere viste che al vedere.

Una sorpresa di ferragosto

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/11/2007

Un antico palazzo centrale.

Bello come sanno essere belli i palazzi che sono riusciti a restare incompiuti prima di diventare decadenti. Alcuni uffici, le stanze dei proprietari originari sparse, frazionate, disperse: come una raccolta di francobolli dopo un colpo di vento.

Il figlio del fabbricatore di angeli ha un attico. Poche stanze, con molto charme, affacciate sui tetti. Non e’ amato. Non era amato suo padre e nemmeno lui puo’ esserlo. Ma e’ un bell’uomo. Non alto, forse, ma con l’aria mite e gentile di chi non avrebbe voluto essere tanto fortunato. La moglie se l’e’ dovuta cercare lontano.

E’ bella lei. Molto olandese nel suo essere occhi grigi e capelli neri. Alta. Orgogliosa. Un bell’incedere fatto di mostrarsi senza vedere.

Hanno un figlio. Una decina d’anni, portati con tutta l’arroganza di chi sa essere orgoglioso del proprio sangue marchiato. Di chi sfida gli sguardi che conoscono la sua impresentabilita’.

Lei fa la stilista. Dice di fare la stilista. E si accompagna sempre con un’altra donna. Bella anch’essa. Lo stesso sguardo di straniera. Lo stesso modo di portare gli abiti come se fosse nuda e non le importassero gli sguardi, come se non si spogliasse per farsi guardare.

La sorpresa di agosto e’ lui che torna a casa ad un’ora imprevista. E trova lei e l’altra annodate nel talamo. Stupite ma orgogliose come conchiglie. Le butta fuori di casa. Due donne – ancora nude e capaci di restare bellissime – che attraversano il caldo deserto di un pomeriggio a mezzo agosto, rincorse da un nanetto imbestialito e urlante. Loro che sembrano fuggire per pieta’, per non umiliarlo con due sganassoni. Che ne sarebbero capaci e gli farebbero male. Parecchio.

Lo si e’ visto da solo per qualche mese. Solo, ma non senza il figlio insopportabilmente costretto a inventare una nuova arroganza, intagliata sul nuovo marchio che gli era stato donato.

Poi lei e’ tornata. Forse e’ voluta tornare, forse lui l’ha richiamata. Non si sa. Vivono di nuovo insieme. Esattamente come prima, ma quella che era una amica adesso e’ diventata una pelliccia da ostentare dinanzi a tutti, una frequentazione a meta’ fra il trofeo e lo scalpo (del figlio del fabbricatore di angeli).

La maestrina di tennis

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/10/2007

Ad una certa età, ci si deve accontentare di giocare con la maestra.
E’ più facile.
E più comodo: lei può quando tu puoi e ti tira le palle in modo da farti sentire un campione.
La mia maestrina di tennis si atteggia a perfetta dama.
Si veste da gran fica del tennis.
Gioca come se fosse ad una sfilata della linea erotica della Babolat.
E non ha mai capito che le sue coscie sono tre volte quelle di un ciclista.
La maestrina di tennis è in perenne crisi sentimentale.
Ed ha delle idee geniali per rimediarle: il mio ragazzo ed io non riusciamo più a parlarci, non c’è più intesa. Abbiamo pensato di andare a Gardaland.
Oppure: è il suo compleanno, non so cosa regargli per fargli capire che lo amo, pensi che vada bene un manuale dal titolo "Come smettere di farsi le seghe mentali"?
La caratteristica essenziale della maestrina è che quando viene lasciata – perché la maestrina viene sempre  lasciata – inizia a dimagrire e nell’arco di tre settimane perde almeno dieci chili, rischiando l’inedia.
In questi casi, giocare con la maestrina diventa imbarazzante.
Tipicamente la maestrina ha il vizio di svenire a metà di un set.
La prima volta mi sono preoccupato molto.
Ho chiamato di corsa il custode.
Che è arrivato, ha svuotato per terra il cestino dello sporco, lo ha riempito dell’acqua che usa per bagnare i campi e glielo ha rovesciato sul viso.
Uno schifo tremendo.
La maestrina si è vista scaricare addosso la risciacquatura di mesi di sporcizia, comprese le cicche che erano rimaste appese al fondo del cestino.
Ma si è alzata, con la sua solita aria da gran fica, ed ha ricominciato a giocare.

 

Morfologia del racconto erotico

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/10/2007

Vladimir Propp ha scritto la morfologia della fiaba (Leningrado, 1928: vi è un che di eroico in questo mite studioso del folclore che mentre la rivoluzione di ottobre prende i toni descritti da Pasternak si occupa di classificare le fiabe raccolte da Afanasev).
In questo libro, Propp individua 31 funzioni costanti, affermando che tutte le fiabe hanno la medesima struttura.
La morfologia della fiaba è stata sfruttata da Rodari nella sua grammatica della fantasia (Torino, 1974) dove si suggerisce che prendendo le 31 funzioni di Propp, mischiandole come se fossero carte da gioco, scambiandosele, affidando a ciascun giocatore il ruolo di autore del frammento narrativo rappresentato nella carta che gli è stata assegnata, è possibile inventare fiabe quasi dal nulla.
Naturalmente, l’eterogenesi dei fini operata da Rodari non tiene conto delle intenzioni di Propp che voleva analizzare il discorso fiabesco come forma immutabile di un percorso pedagogico, che termina immancabilmente con le nozze dell’eroe.
La meccanica di Propp mi ha sempre angosciato.
Le fiabe in questo modo diventano una sorta di catena di montaggio.
O meglio il processo di elaborazione di una fiaba, nel tempo, nell’accompagnare verso il sonno migliaia di milioni di bambini, rammentando la voce di un nonno o di una mamma o di un babbo, diventa il frutto di un processo standardizzato molto fordista, se così si può dire.
Vi è tuttavia un tipo di racconto che ha una struttura pressocché meccanica.
E’ il racconto erotico.
Non il racconto erotico di Anais Nin o di Marguerite Duras, ma quel racconto banalmente erotico che potrebbe essere pubblicato da Liala, o da Pizzo Nero, per essere maggiormente in tema: il racconto quotidianamente erotico che potrebbe leggere un commesso viaggiatore d’altri tempi in treno.
Ora se si mischiano le  funzioni di Propp con la morfologia del racconto erotico si potrebbe avere:
(i)    Allontanamento → il tipo esce di casa
(ii)    Divieto → dice alla moglie “mi raccomando non aprire a nessuno”
(iii)    Infrazione → la moglie apre al postino
(iv)    Investigazione → la moglie guarda la turgida patta del postino
(v)    Delazione → la vicina guarda dal buco della serratura e chiama il tipo
(vi)    Tranello → il tipo si era nascosto nel sottoscala
(vii)    Connivenza → il tipo guarda la moglie che si fa governare dal postino
(viii)    Danneggiamento (o mancanza) → il postino ha una defaillance
(ix)    Mediazione → la vicina cerca di svegliare la defaillance
(x)    Consenso dell’eroe → il tipo condivide la scelta della vicina e la titilla tutta
(xi)    Partenza dell’eroe → il tipo si è scocciato e va via
(xii)    L’eroe messo alla prova dal donatore → un vecchio laido incontra il tipo che si aggira in un notturno da Blade Runner e lo porta in un postribolo
(xiii)    Reazione dell’eroe → il tipo inizia a trafficare con le ospiti del postribolo
(xiv)    Fornitura del mezzo magico → il vecchio laido fornisce al tipo dei giocattoli sado maso
(xv)    Trasferimento dell’eroe → il tipo lascia il postribolo e sale in macchina
(xvi)    Lotta tra eroe e antagonista → torna a casa e trova la moglie con il postino e la vicina, il tipo ed il postino garaggiano in chi governa meglio il partner
(xvii)    L’eroe marchiato → il postino sbaglia mira e viene sul tipo
(xviii)    Vittoria sull’antagonista → il tipo è talmente efficace sulla vicina che la moglie se lo riprende
(xix)    Rimozione della sciagura o mancanza iniziale → il postino viene messo alla porta
(xx)    Ritorno dell’eroe → il tipo e la moglie restano soli, come all’inizio della storia
(xxi)    Sua persecuzione → il postino torna con i suoi amici e porta via il tipo
(xxii)    L’eroe si salva → il tipo riesce a liberarsi dalla orrenda cantina dove è stato rinchiuso e nella quale un sacco di signori si governano a vicenda
(xxiii)    L’eroe arriva in incognito a casa → il tipo torna a casa travestito da commesso viaggiatore
(xxiv)    Pretese del falso eroe → il postino cerca di metterlo alla porta
(xxv)    All’eroe è imposto un compito difficile → deve vendere delle spazzole al postino
(xxvi)    Esecuzione del compito → si fa aiutare dalla vicina per mostrare come possono essere usate le spazzole che ha nella borsa
(xxvii)    Riconoscimento dell’eroe → al tipo scappa il pisellotto fuori dalle mutande e la moglie lo riconosce dal tatuaggio con il suo nome che circonda il prepuzio
(xxviii)    Smascheramento del falso eroe o dell’antagonista → la moglie lava il pisello del postino e il tatuaggio con il suo nome si scolorisce: il bieco postino lo aveva fatto con una bic
(xxix)    Trasfigurazione dell’eroe → il tipo ha una erezione fantasmagorica da cui si vede che il punto dopo il nome era la scritta “Ti amo”
(xxx)    Punizione dell’antagonista → il postino viene spedito fuori di casa a calci nel culo e con il pisello penzoloni
(xxxi)    Nozze dell’eroe → il tipo si rigoverna la moglie con rinnovato vigore.
Ma naturalmente le varianti sono infinite, anche se la vera sostanza del racconto meccanicamente erotico è la descrizione pressocché immutabile del congiungersi dei corpi.
E questa sostanza meccanica rimane sempre più o meno il solito, banale, ripetersi di un membro che penetra, una lingua che titilla, un fiotto che si scarica.

 

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