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I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Tartaglia di Tarascona)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/12/2009

BimbaImpertinenteNaturalmente, Bimba Impertinente non sa nulla di Tartaglia di Tarascona e del suo coraggio da leoni.
Non ha commentato le immagini del Primo Ministro sul predellino, sanguinante, attonito, incapace di capire perché tanto odio verso la sua persona.
Nemmeno ha commentato questo attentato a base di souvenir che viene raccolto dai giornali come se fossimo a Sarajevo o come se stessimo di nuovo affondando nella terribile allegria della Banda del Casoretto.
Neppure si è soffermata su Porta a Porta, dove uno stranulato Michele con lisca catanese spiegava al popolo di Italia, agli Itagliani di Piazza Venezia, che lui, si: proprio lui, Michele, Gabriele o come diavolo si chiama, era accanto a Tartaglia di Tarascona e aveva perfettamente capito che il povero Tartaglia non era una persona normale perché non sarebbe normale restare calmi, immobili, freddi quando si è a cinquanta centimetri dal Primo Ministro, come se a cinquanta centimetri dal Primo Ministro si dovesse restare soggiogati dal suo fascino, dalla sua forza taumaturgica, dall’incantamento del voto popolare che la sua persona oramai incarna e, povero Michele, Gabriele, o come diavolo si chiama, si porterà sempre addosso il rimorso di non avere fatto nulla dall’alto dei suoi 190 centimetri per fermare il perfido attentatore.
Come se fosse normale essere a cinquanta centimetri dal Premier e sciogliersi dall’emozione, dal desiderio di adorarlo, e non fosse altrettanto normale (forse più normale) avere voglia di tirargli in faccia, su quella faccia di perfetto somaro,per ricordare il cameraman di Maurizio Costanzo quando si chiamava Pietrangeli, su quella faccia perfetta per stare nel buco tondo di un tiro a segno, un ordigno qualsiasi: una mela, un uovo, una stampella, magari una gamba di legno.
Bimba Impertinente, non ha nemmeno seguito la traCotanza leghista mentre evocava il clima degli anni di piombo all’unico, ma molto chiaro scopo, di legittimare leggi eccezionali, leggi di polizia, leggi in grado di assicurare l’ordine pubblico, ma certo non di salvaguardare le libertà costituzionali.
O letto questa mattina l’intenzione di chiudere e censurare tutti i blog che non condannano il povero Tartaglia di Tarascona, ma ne fanno apologia, esempio ed incitamento all’odio.
Ma allora che cosa c’entra Bimba Impertinente?
Non c’entra nulla, è solo un bene rifugio, perché permette di non pensare a tutto questo.
Permette di pensare, semplicemente, al suo quieto cercare di fuggire il freddo della bicicletta, nelle prime ore del mattino (B.I., molto raramente esprime i suoi desideri in forma diretta, preferisce suggerirli, usando dei percorsi retorici, in termini molto diplomatici, molto accademici), con una uscita così brillante da convincere il padre a tornare a casa e chiamare un taxi:
–> Babbo, ma quando fa freddo, fa freddo come oggi, la bicicletta si mette in moto?
Anche questi, però, sono Ossi di Seppia.

I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Non c’è nulla da ridere)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/12/2009

BimbaPiccolaBimba Piccola sa essere terribile.
Ha la tosse.
Una tosse da cavalli.
Viene portata dalla pediatra.
La pediatra riceve in uno studio associato.
L’ingresso è una sala d’attesa stracolma di vecchi variamente ammalati che aspettano il turno dei loro specialisti.
Un lazzareto che si deve attraversare per raggiungere la sala d’attesa dei piccoli pazienti.
Solita vecchietta complimentosa.
Soliti sorrisi di dentiera e inutili complimenti a BP che viene trascinata mentre urla Io non voglio la puntura
BP fissa la vecchietta attraverso gli occhiali ortopedici:
–> Non c’è nulla da ridere
Secca.
Dura.
Mentre la vecchietta ingoia risata e dentiera in un colpo solo.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Babbo, da dove escono i bambini?)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/12/2009

BimbaImpertinenteBimba impertinente pone i primi problemi di educazione sessuale.
Anzi, il primo problema di educazione sessuale: Da dove nascono i bambini.
Qualcuno le ha detto che per far nascere i bambini bisogna aprire la pancia delle mamme.
Vivace preoccupazione di B.I.
Il padre cerca di spiegarle che i bambini normalmente escono dalla passerina.
La preoccupazione non diminuisce affatto.
Il padre, che ha come pensiero guida in materia di parto: Se avessi dovuto partorire io, col fischio che praticavo senza protezioni, cerca una via di uscita romantica:
–> Quando troverai il tuo principe, sarai molto contenta di avere un bambino … Vedrai …
B.I., che ha un certo spirito pratico:
–> Temo che per queste cose ci voglia un babbo, non un principe …
Il padre, come di consueto, bacia B.I., senza capire se ha fatto la figura del cretino o se ha ricevuto uno dei complimenti più belli che gli siano mai stati fatti.

Femme en pleurs

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/12/2009

T05010_9Piange lacrime di campagna.
Lacrime di cellulare.
Sul predellino di un treno.
Incurante ingoia la sua rabbia e urla.
Non le interessa essere ascoltata o riconosciuta.
Le basta il piangere ad una voce.
Di cui si intuisce la distrazione.
Smazza un elenco di ingiustizie come un croupier senza eleganze.
Povera piccina.
Non è possibile non ascoltare.
E’ assistente volontaria in un laboratorio.
Non resiste ai colleghi.
Non resiste perché loro canticchiano mentre lavorano.
Perché è la più giovane e pretendono che faccia le cose subito e bene senza spiegarle cosa deve fare.
Ha inviato un pro memoria all’assistente più anziano con le cose da fare e questo le ha risposto che prima di ricordare le cose a lui, deve imparare a farle lei.
E’ rimasta fino a tardi e quando è uscita ha trovato gli altri che chiacchieravano allegri fuori dalla porta.
Lavora dodici ore tutti i giorni e nessuno la paga.
Povera piccola.
Non capisce.
E’ una questione di phisique du role.
L’università è molto una questione di phisique du role.
Loro glielo stanno semplicemente facendo capire.
Crudelmente.
Come è sempre crudele la lotta fra chi non ha nulla e vorrebbe tutto.
Non capisce ma pone una domanda: Se è così e così è per davvero, ha senso educare un figlio all’accoglienza?

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Il mio dito))

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/11/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente sta scoprendo i gioielli.
Le piacciono i gioielli della Barbie e quelli delle Winx.
Indossa con evidente piacere un anello di plastica con rubino di vetro finto.
Lo mette all’anulare.
Guarda il suo anulare.
Lo toglie.
Provandolo su un altro dito.
Così via, sinché non si accorge di essere osservata dal sorriso del padre:
–> Sai, Babbo, al mio dito piacciono molto i gioielli … 

I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Capanne)

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/11/2009

BimbaPiccolaBimba Piccola sta abbandonando il pannolino.
La gioia serpeggia.
Guarda con estrema soddisfazione il prodotto del metabolismo, che definisce secondo alcune categorie elaborate da Bimba Impertinente, che segue con piglio didatticamente didascalico le evoluzioni intestinali della sorella.
Un gran pezzo si chiama –> Riga
La cascata –>  Puntini
Ieri, discussione attorno al vasino su come definire la formazione a serpente attorcigliato:
–> Capannina.
Per fortuna, il presepio è ancora lontano.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente: Fra due ciclisti in controsenso vince chi viene da destra?

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/11/2009

bicicletta-ecologica-sidecarMattina.
Madre piegata sui pedali.
Prole incastrata sui seggiolini della bicicletta.
Cappotto spalancato e collant smagliati.
Caracolla sgonfia da un incrocio cieco.
In controsenso.
Trova un’altra bicicletta anch’essa in controsenso, frenando:

–> Va a cacare
Si accorge della faccia vagamente corrucciata per il tenore della esclamazione e, correggendosi:
–> Madonna delle rose
Dall’altra bicicletta, la prole bionda, cortesemente:
–> In galera
E rivolta all’esterrefatto padre:
–> Venivamo da destra.

I pensieri scomposti di una bimba piccola (Come sei bravo)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/10/2009

BimbaPiccolaBimba Piccola è un genio del crimine.
Troppo inconsapevole per esserlo effettivamente.
Ma non ne sarei troppo sicuro.
La sua ultima passione sono i vestiti da ritagliare per le bambole.
Ha dita che sembrano roncole ed è del tutto incapace di ritagliarli correttamente.
Di conseguenza, passa giornaletto e forbici al padre.
Lo guarda ritagliare.
Attento.
La lingua fra i denti.
Gli abitini che escono precisi.
Come se  fossero disegnati.
Lo guarda.
Lo fissa.
Lo inquadra e dice:
–> Come sei bravo …
Lo dice con quel cinguettare breve ed incerto che commuoverebbe un toro durante una corrida.
Il padre per un attimo si lascia commuovere.
Poi ha un rigurgito di intelligenza (absit injuria verbis).
La guarda e intuisce il pericolo.
E’ una donna.
Cazzo, se è una donna.
Dice Come sei bravo esattamente come altre gli hanno detto la stessa cosa in altri momenti.
Ma continua a ritagliare.
Sempre molto preciso.
Esattamente come in altri momenti ha continuato altre cose.
Con l’esatta sensazione di essere preso per il naso.
Ma anche che non è il caso di far capire che si è capito.
Se si vuole continuare a ritagliare e, dicono, non sia la cosa peggiore da fare.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Denti)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/10/2009

 BimbaImpertinenteLavarsi i denti è una dura incombenza quotidiana.
Mattina, pomeriggio e sera.
Una vera scocciatura.
Bimba Impertinente lo fa abbastanza volentieri.
Ma non quando ha sonno.
Lì si deve insistere.
Una sera:
–> Babbo, perché noi ci laviamo i denti ed il nonno se li leva?

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Il principe dice le bugie)

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/10/2009

 BimbaImpertinenteBimba Impertinente ama le fiabe.
Le conosce.
Le piace ascoltarle anche se le conosce.
Il principe delle fiabe ama la principessa delle fiabe.
La ama senza alcuna condizione.
La ama per sempre.
Il principe delle fiabe, un qualsiasi principe delle fiabe, dice alla sua principessa:
–> Qualunque cosa succeda, io sarò sempre accanto a te…. Qualunque cosa succeda…
Ma se la sua principessa fosse BI, farebbe meglio a stare zitto.
Perché quando il principe dice in questo modo, BI, fino a quel momento sognante, imbambolata e perfettamente coinvolta dal transfert narrativo, urla:
–> Il principe è un bugiardo, io lo so che è un bugiardo, non funziona così … Non è vero che qualsiasi cosa succeda, lui c’è … Non è vero …
In serate come questa, Pinocchio è l’unica salvezza.

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