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I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Ciao, nonno)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/09/2009

BimbaPiccolaFra le maggiori caratteristiche di Bimba Piccola, vi è quella di essere incoativamente sarcastica.
E del tutto incapace di stare zitta.
Se vede un tizio, sui cinquanta anni, vestito di pelle, adagiato su una Harley Davison.
Un incrocio fra James Dean e Mickey Rourke a Monte_Domini.
Malato degli anni che sono passati, ma soprattutto della incapacità di rendersene conto.
In mezzo ad altri tipi come lui.
Accaldato nel mostrarsi ad una tizia con una ventina di anni in meno.
Lo guarda più o meno innocente attraverso gli occhiali antinfortunistici.
Lo fissa e si sofferma.
Apre la bocca, fissandolo e soffermandosi:
–> Ciao, nonno
Gli dice.
E va via.
Angelicamente incurante.
Tanto dello sguardo sperso del tipo, che del ridere sguaiato della tipa.
Mentre il padre accellera domandandosi fino a quanto riuscirà a non essere menato portando a giro una figlia che dovrebbe essere vietata per decreto legge.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Non fare il bellino)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
31/08/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente comincia ad assumere toni polemici.
Alla richiesta di smettere di giocare perché è ora di colazione, risponde:
–> Non fare il comandino
Oppure interrompe una dotta spiegazione sulla natura delle stelle cadenti, da lei sollecitata, dicendo:
–> Non fare il maestrino
Da ultimo, è entrata in bagno cogliendo il padre che faceva pipi, ed osservando l’utensile nel colmo di una scrosciante minzione, ha esclamato, prima di uscire saltellando:
–> Non fare il bellino
Attimi di imbarazzo, prima di comprendere che, dal suo punto di vista, fare la pipi in piedi costituisce un’autentica prodezza.
Non diversamente dai palloncini con il chewing gum o le acrobazie dello yo yo.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Lui è povero)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
31/07/2009

BimbaImpertinenteMattina: colazione con rassegna stampa.
Si parla di Obama e del suo piano per la sanità.
Bimba Impertinente ascolta distratta:
–> Babbo cosa vuol dire?
–> Vuol dire che in questo paese lontano si vuole fare in modo che siano curati anche i poveri
–> Non ho capito
–> Vedi, se un povero perde una gamba, ha bisogno di una gamba di legno, ma non la può comprare, sicché rimane senza una gamba. Invece, il Presidente degli Stati Uniti vorrebbe che anche lui potesse avere una gamba nuova
Silenzio.
Qualche giorno dopo: semaforo con slavo senza una gamba:
–> Babbo, lui è povero?
–> Perché non ha la gamba?
–> No, perché non ha la protesi.

Orologi inversi

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/07/2009

Istanbul: i bazar-60_2Il tempo conosce molti orologi.
Il suo tempo conosceva molti orologi.
Conosceva una giacca in bicicletta con il Sole 24 ore e la Gazzetta dello Sport.
La fatica di due ginocchia battute una contro l’altra dall’artrite che piega la schiena.
L’EstaThe degli zingari sotto un portico di chiesa nel primo sole del mattino.
Ogni mattina vedeva tutto questo e tutto questo gli diceva che era puntuale.
Allineato con la sua agenda rossa.
Preciso.
Quel tempo si è fermato.
Con uno strano ingrossamento dello stomaco.
Con il peso che non ha bisogno di diete per diminuire.
Con una operazione.
Grave_molto_grave.
Si è fermato nei suoi capelli che sono diventati secchi.
Fragili.
Che cadono.
Il viso che diventa appuntito.
Le mani che si squamano e sanguinano.
Gli abiti che diventano sempre più larghi e tornano sempre più indietro nel tempo rincorrendo taglie di quando era poco più che ragazzo.
Non si ferma.
Fa finta di nulla.
Solo uno sguardo di vetro dal barbiere.
Poche parole sedute sulla poltrona del barbiere, l’uomo che taglia gli ultimi capelli, una ragazza che cerca di mettere ordine fra le mani.
Un ricordo di infanzia ai Gesuiti. Di qualcuno che aveva detto che si doveva vivere come se si sapesse che si sarebbe morti il giorno dopo. Parole che escono dallo stomaco quando i medici ti dicono che devi mettere ordine nelle tue cose. Parole che in fondo non significano nulla:
–> Vede, Oliviero, vivere come se si dovesse morire il giorno dopo … No, non è così che si deve vivere … Si deve vivere come se non si dovesse morire mai, ma come se si sapesse che chi ci è accanto, le persone che amiamo, ma non solo loro … anche le persone che potremmo amare … che in fondo sono tutti o quasi tutti … come se loro dovessero morire il giorno dopo.
Fa finta di nulla il barbiere.
Non sono sue quelle parole.
E le scansa.
Come resto d’un cane su marciapiede.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Incubi)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/07/2009

RonfBIBimba Impertinente dorme come un ghiro appena sale in macchina.
Le piace dormire.
Quando si sveglia parla dei suoi sogni.
Di solito, sono sogni rosa e azzurri.
Talvolta, incubi, rosa e azzurri però:
–> Babbo, ho avuto un incubo
–> Accipicchia, cosa hai sognato?
–> Ho sognato … Ho sognato che ero Biancaneve e la strega … La strega mi faceva mangiare la mela avvelenata ed io … Io mi addormentavo …
–> Ohioi, un brutto incubo
–> Si, babbo, tremendo … Tremendo perchè … Perché mica mi svegliava un principe … No … Mi baciava uno spaventapasseri

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Unghie)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/07/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente frequenta i centri estivi.
Con un certo entusiasmo.
Gli educatori (le maestre) sono molto carini e hanno poco più di venti anni, contro gli anta avanzati delle maestre dell’asilo.
Brave, per carità, ma con l’entusiasmo di una vacca nei recinti del macello comunale.
I centri estivi portano i bambini a giro: Castello Vecchio (definizione di BI per Palazzo Vecchio), il museo degli stemmi di Scarperia, la piscina.
Oggi, piscina.
BI, che nuota come un piombino da pesca, è entusiasta.
Soprattutto sul piano estetico:
–> Babbo, voglio il costume rosa, l’accappatoio delle principesse [naturalmente, rosa] e le ciabatte di Cenerentola
Fin qui, nulla di strano.
–> Babbo, mi posso lavare i piedi?
–> Certo, cara, vuoi che ti aiuti?
–> No, voglio che tu mi metta lo smalto rosa alle unghie.

I pensieri scomposti di Bimba Piccola (Musica delle caverne)

14 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
06/07/2009

Naturalmente.

Il Re del Mondo

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/07/2009

Molto bello.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Misure)

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/06/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente ha una confusa ossessione per le unità di misura.
–> Babbo, sono alta un chilo e mezzo?
Il tempo la affascina.
Sa che si misura in minuti, ore, giorni, mesi ed anni.
Solo non riesce a toccarli.
C’è nel tempo, un nucleo artificiale che ancora resiste al suo pensiero: di domenica, mercoledì non è il terzo giorno della settimana che viene, è
–> il domani di dopo domani.
Collega il tempo alla sua crescita e la sua crescita alla vecchiaia di chi le sta intorno:
–> Babbo, quando io ho cinquanta anni, tu sei morto, vero?
Ha saputo chiedere con incantata naturalezza.

I pensieri disaggregati di due sorelle (Sbagliando si impara)

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/06/2009

SorelleBimba Impertinente ha una dote innata per la saggezza spicciola e le massime del piffero.
Se ritaglia un castello della Pimpa e intacca una torre, la guarda con aria da bonzo e dice, a se stessa ma a voce alta:
–> Sbagliando si impara
Le massime di BI normalmente non durano molto, ma nel periodo di efficacia vengono ripetute a distesa.
Come campane pasquali.
Non di rado, a sproposito: Bimba Piccola ha una passione per il free climbing casalingo.
Normalmente, si attacca con le braccia all’asta del piano superiore del letto a castello, porta le gambe dietro la testa e si dondola.
Normalmente, cade rovinosamente e urla come un gabbiano stuprato da ventotto pinguini.
–> Sbagliando si impara
E’ il serafico commento di BI, mentre si allontana del tutto – e non a torto – incurante per l’incolumità della sorella.

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