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I pensieri disaggregati di due sorelle (Voglio vedere)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/06/2009

SorelleBimba Piccola sa essere anche Bimba Feroce.
Non sopporta di essere sopraffatta.
In nessun modo e da nessuno.
E mena come un fabbro.
Così può succedere ed è successo che un mattino, come tutte le mattine, BP sia lasciata all’asilo nido, che ha un grande giardino circondato da una siepe.
Bimba Impertinente per mano al padre si avvia verso la scuola materna il cui ingresso si trova all’esterno e di fronte alla siepe, sicché i due camminano di fianco alla siepe.
Inconfondibile urlo di BP, in versione BF, al di dentro della siepe e al di sopra delle campane che suonano le otto.
BI:
–> Babbo, mi fai vedere?
Il padre, come al solito inutilmente ottimista:
–> Che dolce, vuoi aiutare tua sorella?
BI:
–> No, voglio solo vedere chi vince.
Con sorriso manigoldo.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Fisica della materia)

16 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/06/2009

AltaleneBimba Impertinente, fra l’altro, adora il disegno e le altalene.
Ha delle incertezze piuttosto notevoli sulla fisica della materia, oltre a disegnare da cani.
Così, può immaginare che le altalene si attacchino alle nuvole e si sente in dovere di specificare se Bimba Piccola cade che è Caduta in giù e Non in su. Come se fosse possibile cadere verso l’alto.
Difficile non pensare con un certo timore al momento in cui smetterà di sognare delle altalene che dondolano dalle nuvole.
Ma, in fondo, suo padre continua a sognare cose non molto diverse.

Chi li ha sciolti? (Maestri di vita)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/06/2009

05062009(002)I maestri di vita sono personaggi inquietanti.
Hanno come tratto principale l’essere autori di massime importanti.
Apoditticamente sganciate da qualsiasi fondamento epistemologico.
Così: padre che porta le figlie piccole all’asilo di mattina presto, una (Bimba Impertinente) punta i piedi perché ha le prove della recita di fine anno e non sopporta di essere vestita da Grillo Parlante, l’altra (Bimba Piccola) ha deciso di non camminare, puramente e semplicemente: BP è coriacemente taciturna.
Il padre, che ha venti minuti per consegnare la prole e raggiungere un treno, agguanta BP sotto il braccio, come se fosse un pallone da rugby in una partita samoana, e dirige il percorso di BI con sapienti pedate e grida stentoree adatte ad un allevamento di cani da difesa personale.
Vecchiaccia con loden malgrado i calori:
–> Non si trattano così i bambini!
Il padre, con voce dolce, ma senza fermarsi o rallentare:
–> E, cara signora, non ha visto come mi riesce di trattare i vecchi.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Molto bellissimo)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/06/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente sta crescendo.
Il suo linguaggio sta crescendo.
Compila parole sempre più complesse.
Soprattutto usa perifrasi per esprimere pensieri cortesi quando la sostanza lo è di meno.
B.I. è sempre molto attenta agli abiti che indossa.
Li vuole scegliere, fin dal loro acquisto.
Ma è attenta a non urtare la commessa che li presenta.
Così, se una cosa non le piace, questa cosa E’ bellissima.
Se le piace ma non troppo, E’ molto bellissima.
Se le piace, E’ davvero bellissima.
Il padre la osserva prefigurando una brillante carriera accademica.
Può non capire nulla, ma sa mostrare una idiozia assolutamente perfetta.

L’anno prossimo, a Gerusalemme

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
28/05/2009

pasqua_ebraicaHashana haba’a b’Yrushalayim (השנה הבאה בירושלים), ovvero L’anno prossimo a Gerusalemme è la promessa che ci si scambia durante la Pasqua ebraica.
E’ una promessa dolce: quest’anno, siamo in esilio ma l’anno prossimo il nostro Dio ci consentirà di essere nuovamente a casa.
E’ anche una promessa intimamente antisionista: Gerusalemme può essere solo un dono di Dio, non la si può conquistare con le armi o con la costruzione degli insediamenti.
Soprattutto, è una promessa sconfitta.
La si pronuncia sapendo benissimo che l’anno prossimo non saremo a Gerusalemme.
Che il giorno in cui saremo a Gerusalemme non appartiene alla nostra vita.
E forse non si spera nemmeno di essere l’anno prossimo a Gerusalemme: l’esilio ha i suoi vantaggi e la nostalgia è uno di questi.
In ogni caso, fa pensare alla quantità di promesse sconfitte che ci si scambiano.
Dalle regate: L’anno prossimo mi iscrivo al campionato invernale, agli amici di infanzia: A settembre, organizziamo una cena con tutti i compagni di classe delle elementari, per finire con il matrimonio, che raramente non si logora.
C’è solo una promessa in cui non si vorrebbe mai essere sconfitti.
Quella che si fa ad un figlio quando lo si vede per la prima volta.
Lì, essere sconfitti sarebbe davvero irrimediabile.

Tailleur

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/05/2009

TailleurLei, un tailleur.
Un figlio biondo, perfetto, anche lui di sartoria.
La domestica.
Clandestina.
Le porta il figlio a scuola.
Tutti i giorni.
Pensando alla figlia, che non vede da quattro anni.
Perché è clandestina e ha paura di non poter tornare.
Una figlia che si sente abbandonata.
Che è un coltello aperto.
Piccolo Biondo chiede alla madre:
–> Perché non mi porti a scuola, come le altre mamme gli altri bambini?
Tailleur risponde:
–> Non ho tempo, devo fare la doccia, prepararmi, ho bisogno di calma al mattino.
In faccia agli occhi della clandestina.
Che si fanno duri, serrati.
In un silenzio inutilmente ferito.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (E’ avanti)

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/04/2009

BimbaImpertinenteTutti i genitori credono di avere generato un fenomeno.
E’ naturale.
Forse, inevitabile.
Il problema è che ne parlano.
Tizio conciona sul proprio figlio che a un anno sa fare i versi degli animali.
Lo mostra orgoglioso.
–> Giulio, fai sentire come fa la tigre
Giulio grugnisce.
–> Il maiale?
Grugnisce come per la tigre.
–> L’uccellino?
Come il maiale.
Altri, hanno in casa geni matematici, che vengono invitati a fare somme complicatissime, sul genere due più due, fra applausi scroscianti.
Oppure, Sinatrucci costretti a zecchinate che farebbero accapponare i testicoli di un orango di nome Rocco.
In tutti questi casi, si è costretti a ascoltare cortesemente, osservando, con falsa modestia, di essere i dispiaciuti padri di figli assolutamente normali, talvolta meno che normali.
Bimba Impertinente ascolta sempre silenziosa.
Si limita a osservare, con aria ingenua, al termine dell’esibizione:
–> Certo, babbo, che è avanti …
Non sempre è apprezzata.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Amori e gormiti)

18 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/04/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente è innamorata.
Tommaso.
Biondo.
Buffo.
Carino.
–> Babbo, secondo te lo amo?
–> Non saprei, quanto ti piace?
–> Non lo so, ma per lui potrei anche giocare con i Gormiti

I pensieri politicamente scorretti di bimba impertinente (Ma che cazzo)

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
28/03/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente ha una frequentazione con il turpiloquio che talvolta lascia sbalorditi.
Gioca.
Tranquilla.
Con la sua amichetta preferita.
Colorano.
Arriva Bambino Terremoto.
Così definito perché del tutto incapace di esprimere emozioni e dotato della sagace brillantezza di una trota salmonata l’ultimo giorno prima di essere ritirata dal banco frigo di un ipermercato e avviata allo smaltimento in discarica.
 –> B.I. perché non fate giocare anche B.T.?
–> Babbo, sono stanca …
–> Via, B.I., è così carino e brillante …
B.I. tace e lascia che B.T. cominci a colorare al suo tavolino.
B.T. colora il tavolino.
Con stolida persistenza.
B.I. lo guarda con indifferente ostilità, gli mette il foglio sotto i pennarelli e innocente:
–> Ma che cazzo …
Il padre è sollevato.
L’ultima volta aveva detto Pocca Madonna.

Chi li ha sciolti? (Montessori)

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/02/2009

MontessoriCon tutto l’amore che uno può provare per i propri figli e per la Montessori, ci sono delle cose che non si riescono a subire pensando alla scoperta del fanciullo o al fanciullo di oggi come padre dell’adulto di domani.
Una giornata può essere dedicata allo studio di una serie di articoli astrusi che si fissano con golosità da un certo numero di giorni ed essere interrotta dalla notizia che Bimba Impertinente ha mal di stomaco e vomita come la fontana di Toyo Ito prima che crollasse.
Non importa.
Si pedala a recuperare B.I. che è ipernevrotica – B.I. odia il vomito.
La si convince a indossare il paltò e la sciarpa, anche se non sono dei colori che lei vorrebbe – B.I. è ipercritica sugli abiti.
La si carica sulla bicicletta e si comincia a pedalare raccontando la fiaba del bambino blu e del bambino con la testa a punta – B.I. vuole sentirsi raccontare una fiaba mentre osserva il padre che pesta come un negro su un risho: lo fa con consapevole malignità, chiedendo ogni tanto Ma babbo che ci hai l’asma?
Poi, se B.I. decide di vomitare – e se B.I. decide di vomitare, vomita come il vulcano Krakatoa -, senza spostare la testa, esattamente contro la schiena del padre, uno a quel punto smette di pensare alla Montessori. Anzi, ci pensa e la manda a cagare.
Inchioda la bicicletta e assesta due bei manrovesci alla rampolla.
–> Prima di rigettare, ci si gira, sottospecie di demente imberbe…

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