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Tag Archive for: figli

Lolite

16 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/10/2008

LolitaMilano.
Liceo del centro.
Molto borghese.
Diciamo fra via dei Giardini e il Circolo della Scherma.
Ragazzina.
Quinta ginnasio, ottima famiglia di buona nobiltà industriale, con una qualche allure resistenziale.
Carina, come è carina una bimba cresciuta in un mondo nel quale tutti sono carini.
Nel quale essere carina assomiglia a un dovere sociale.
Quasi una questione di buon gusto.
Esattamente come l’intelligenza sensibilmente nevrotica della madre.
O gli abiti di buon taglio genovese del padre.
Smette di studiare.
Va a scuola senza portarci il cervello.
Mangia sempre di meno.
Si svuota.
Si svuota dal di dentro.
Il nonno si preoccupa.
La madre si preoccupa.
Il padre non c’è, naturalmente.
La madre trova un diario.
Agghiacciante.
Notti passate in gare fra ragazzine a chi si faceva sbattere da più uomini.
Con testimonianza via sms e autoscatto.
Interi pomeriggi a sniffare eroina, perché ha un prezzo compatibile con la paghetta e iniettarsela fa troppo tossici.
Un mondo di ragazzini svuotati.
Guidati da ragazzotti svuotati.
Pochi ragazzotti che esercitano uno strano carisma su molti ragazzini.
Lei, che è orgogliosamente fragile, cade nelle stanze buie di una noia rubata dal dolore dell’adolescenza.
Cade dentro il carisma oscuro dei più grandi.
Che sono tutti di ottima famiglia, figli di amici dei genitori, carini e intelligenti.
Forse, le classi separate dovrebbero essere per loro.
Anche se parlano benissimo in italiano.

I pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente (Ariel)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/10/2008

BimbaImpertinenteBimba Impertinente: Babbo mi racconti una fiaba?
Quale?
B.I. –> Ariel, voglio che tu mi racconti di Ariel
[Brivido di terrore: Ariel, la sirenetta, Acc., non mi ricordo un piffero]
Allora, un giorno, molti anni fa, in un mare in tempesta, correva un vascello …
B.I. –> Si, e la sirenetta?
Nuotava accanto al vascello ….
[La sirenetta salva il principe che stava per affogare, si innamorano, vorrebbero sposarsi, ma la sirenetta non può vivere nel mondo del principe e il principe non può vivere nel mondo della sirenetta. Acc. non ricordo davvero che cosa succede dopo]
Alla fine, il principe e la sirenetta andarano da Maguffo
–> Chi è Maguffo?
Il Mago Buffo, un mago potentissimo che ha sempre una soluzione. Maguffo dopo avere ascoltato attentamente la sirenetta – il principe non era bravissimo a spiegarsi, era un po’ bietolone – preparò una pozione magica e in questo modo la sirenetta poteva vivere con il principe e il principe poteva vivere con la sirenetta. Un po’ nel mondo della sirenetta e un po’ nel mondo del principe…
–> Ma, babbo, la fiaba non finisce così
No, la fiaba vera finisce così, me la raccontava sempre la mia nonna, solo che è un segreto. La mia nonna lo ha raccontato a me come io l’ho raccontato a te.
–> Babbo, mi racconti la fiaba finta?

I pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente (Gesù)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/10/2008

BimbaImpertinenteSera, Bimba Impertinente: Babbo mi racconti di Gesù?
Babbo, ragionevolmente stupito della tensione mistica: Gesù … Gesù era un signore che girava per Israele e predicava di un mondo migliore …
[Sguardo perplesso di B.I. e ricerca di una diversa spiegazione]
Si narra che Gesù guarisse i malati …
[Incoraggiante lampo di interesse di B.I.]
Si, Gesù, una volta, incontrò un mendicante che aveva una mano tutta anchilosata, gli disse Stendi la mano e il mendicante la distese, guarendo
–> Ma non è possibile
Beh, devi immaginare che Gesù poteva fare tutto quello che voleva
–> Come un mago
Si, una specie di mago, diciamo il mago che conosceva i segreti di tutti i maghi
–> Insomma, Babbo, dimmi la verità: Gesù era Mary Poppins

Discriminazioni positivamente orientate

21 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/10/2008

Che pare un modo per dire che distinguere fra il bagno dei maschi e il bagno delle femmine non e’ sbagliato.


Ed invece e’ la giustificazione della mozione che vorrebbe delle classi di sviluppo separato (in afrikaneer, apartheid) per gli stranieri che non superano un test di ammissione.


Scandalizza?


Si, scandalizza anche se nessuno vorrebbe che i suoi figli non imparassero le divisioni perche’ ci sono bimbi che hanno bisogno di apprendere l’italiano.


Anche se nessuno vuole che i suoi figli siano turbati dal disagio di una convivenza emarginata.


Etc.


Insomma, e’ uno stupore ipocrita, che non fa nulla per risolvere un problema molto piu’ grave.


Non si puo’ certo pensare che lanciare un bimbo nomade in una classe di bimbi normali, una classe di Piazza Savonarola, diciamo cosi’, sia un modo per integrarlo o per non discriminarlo.


E’ il vero modo per farlo scappare. Peggio forse anche della discriminazione positivamente orientata come la ignavia leghista chiama le affirmative actions.

Cosa avrà voluto dire? (Ai giardini)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/10/2008

AltalenaAi giardini, ci sono i bimbi grandi.
Bimba Piccola è affascinata dai bimbi grandi.
Li guarda, li osserva, distante ma attenta.
Tipicamente dall’altalena.
Due bimbi grandi (un intorno di sei anni) oggi discutevano.
Concitati.
Non si capiva bene.
Ad un certo punto, uno all’altro:
Sei un un uccello senza gambe!
Cosa avrà voluto dire?

I pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente (Quasi una fan di Borghezio)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/09/2008

BimbaImpertinenteBimba Impertinente frequenta una scuola materna multietnica.
Particolarmente multietnica.
Esageratamente multietnica.
Ne esce spesso perplessa.
Ieri:
Come è andata oggi la scuola?
[Con B.I. non si può parlare di asilo: l’asilo è dei piccoli]
–> Claire ha dato uno schiaffo a Mahmet; Mahmet ha picchiato Maya; Maya ha preso a pedate Mercedes; Mercedes ha iniziato a piangere e non smetteva più …
[Silenzio, affatto stupito]
–> Babbo, mi compri una spada?
Anche Borghezio andava a scuola in un asilo multietnico.

Domenica mattina (Cucina italiana)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/09/2008

CucinaItalianaUn giornalaio.
Affacciato su un viale.
Consumato di polvere e gas di scarico.
Apre quando vuole.
Chiude quando vuole.
Scorbutico.
Terribilmente scorbutico.
Di quelli che decidono cosa vendere ed a chi venderlo.
Una bimba di una cinquantina d’anni.
Down.
Con il padre, poco più che settantenne.
Bell’uomo.
Abbronzato.
Vestito bene.
Il giornalaio saluta: Sei tornata? Dove sei stata?
Al mare … Ho mangiato tante cose buone …
Il padre: Cosa hai mangiato?
Porcellino, formaggio, pesce … Tanto, tanto …
Il giornalaio: Ora devi stare attenta …
Si, devo stare attenta … Me lo dice sempre anche il babbo …
il padre: E’ davvero una brava bambina …
Nel frattempo, la coda è diventata una fila.
Ma a loro tre, non interessa.
La bimba ricorda le vacanze, il padre la incoraggia a parlare, il giornalaio ascolta entrambi.
Sorridendo.
Dolce.
Vanno via.
Per mano.
Eguali a se stessi ed eguali agli ultimi quarant’anni.
Libero, Il Giornale e la Cucina Italiana sotto braccio.
E’ una domenica mattina in cui anche Feltri può sembrare simpatico.

Pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente (OmoFuturista)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/09/2008

BimbaImpertinenteCena.
Seria.
Seduta.
Imbarazzo della padrona di casa al momento di assegnare i posti.
Gli uomini sono più delle donne: la tavola sarà inevitabilmente aritmica.
Tizio.
Impettito come un futurista al Casaggi.
Barbuto come castrista in Rhodesia.
Ha fatto furore durante l’aperitivo.
Quella casa, così carina, uno scalone meravigliosamente rinascimentale … Ma i barboni … No, non si poteva acquistare … Ed era anche un prezzo così mite e ragionevole: 2MlnEuro per più di 400mq …
La morte … Io adoro la morte … E’ così tremendamente intrigante … Il buio, la notte, la guerra …
I nobili … Oh, i nobili sono comunisti … Sono comunisti perché hanno paura degli espropri …
Il tutto con mossette e un intercalare di voooooilllà, un gesticolare che carezza il vicino.
Penso a cosa direbbe Bimba Impertinente mentre la padrona di casa cerca di trovare l’algoritmo corretto per dare a ciascuno una sedia.
Immagino un terribile: Lui, lui sa fare benissimo la donna …
Sorrido e me lo trovo accanto.
Felice che B.I. sia, naturalmente, restata a casa.

Pater numquam

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/09/2008

RachidaDatiLa signora Dati aspetta un bambino (o una bambina).
Lo aspetta da sola.
Il che invade le pagine dei quotidiani non solo d’oltralpe con un quesito: chi sarà il padre?
C’è solo una risposta.
Chi se ne frega, che nel linguaggio cortesemente diplomatico della signora Dati suona come: La mia vita personale è piuttosto complicata.
La signora Dati non può nascondere di essere madre.
La gravidanza emerge con una tonda evidenza che una donna difficilmente può mascherare.
La maternità è la scelta di legare un essere umano al proprio corpo.
Con una forza che è fisicamente atroce recidere.
La paternità non è così.
Non si mostra con nessuna evidenza plateale.
Forse non corrisponde nemmeno ad un istinto.
La paternità è un legame che si conquista.
Stando accanto alla madre dei propri figli ed ai propri bambini.
Cercando di costruire un vincolo, di trovare la sostanza comune del proprio sangue negli occhi dei figli, di riconoscere un pianto nel magma urlante di una maternità.
Se uno lascia la madre dei suoi figli da sola, è bene che sparisca.
Che non emerga mai più nella loro vita.
Non si può essere padri senza volerlo ed è sicuramente meglio il profumo di nessuno che la presenza di chi non ci vorrebbe essere.

La tempesta perfetta (Pregnancy)

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/09/2008

BarracudaLa tempesta perfetta non è l’uragano Gustav, che ha fatto "solo" tre morti e non è riuscito a rovinare la convention repubblicana chiamata a ratificare la candidatura di McCain.
La tempesta perfetta è lady Barracuda.
Anzi, la figlia di lady Barracuda: Bristol (nella foto con in braccio il fratellino dawn Trig, che per un bimbo affetto dalla sua malattia appare un nome davvero di cattivo gusto) che aspetta un figlio.
A diciasette anni e senza essere sposata.
Sembra una terribile mazzata sulla campagna elettorale del candidato repubblicano.
La vice presidente chiamata ad attrarre i voti dei cristiani conservatori non è in grado di educare la figlia che resta incinta.
Terribile.
Ma forse non è così.
Non è ragionevole immaginare che una tizia chiamata lady Barracuda non si accorga che la figlia è incinta ancora prima che la piccola dimentichi le opportune precauzioni.
Non è ragionevole immaginare che un tizio che prepara la campagna elettorale come candidato alla presidenza degli Stati Uniti e risale posizioni nei sondaggi come un alpinista non sappia che la figlia del suo vice presidente in pectore è incinta.
In realtà, può apparire come una mossa elettorale geniale e davvero capace di attirare i voti dei cristiani più conservatori e retrivi se si tiene conto che la notizia è accompagnata da un’altra notizia: la piccola Bristol, a diciassette anni, bene rammentarselo, terrà il bambino e sposerà il padre.
E’ stato un incidente, ma un incidente che lady Barracuda ha saputo superare nel più tradizionale dei modi.
Lady Barracuda è davvero una donna ed una madre esemplare.
Se fosse così, sarebbe una mossa elettorale davvero geniale.
Talmente geniale da far immaginare che se la piccola Bristol non aveva voglia di un figlio, sarebbe stato opportuno che se la procurasse egualmente.
Ma possono essere considerati discorsi cinici.
Restano due considerazioni.
Davvero una madre che ha quattro figli può considerare il quinto figlio dawn una benedizione?
Magari lo è per lei e per suo marito, ma potrebbe non esserlo per gli altri quattro che dovranno fare i conti con la sua presenza per tutta la loro vita.
Anche solo pagando i conti di un ospizio.
Ancora: davvero una madre la cui figlia di 17 anni aspetta un bambino, con tutta l’immaturità affettiva di una che fino a due anni prima giocava con Barbie sposa, può considerare giusto nell’interesse della figlia che la stessa si sposi e tenga il bambino?
Tenere il bambino può essere considerato giusto ed inevitabile a seconda delle opzioni etiche.
Consentirle di sposarsi, no.
Non ci si può – e non ci si deve – sposare solo perché si aspetta un bambino.
Una tizia che si disinteressa completamente delle aspettative dei propri figli, del loro diritto ad essere felici, della loro aspettativa ad una vita indipendente ed autonoma, forse, merita di essere considerata pericolosa.
Soprattutto se deve diventare il vice presidente della potenza più potenzialmente letale del pianeta.

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