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Tag Archive for: il professore va al congresso

Corpi al Sole

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/02/2011

gazprom-moscowIl miliardario ridens aveva due amici di baccanale ed uno zietto affettuoso.
Il primo gli ha regalato un letto.
Il secondo gli ha suggerito la formula del Bunga_bunga.
Lo zietto gli ha prestato la nipotina per le sue serate da satiro grottesco.
Il miliardario ridens non ha portato fortuna a nessuno dei tre.
Due sono travolti dalla ventata della rabbia che sta agitando le sponde del Mediterraneo.
Il terzo dovrebbe essere imbestialito con il miliardario ridens.
E' del 17 febbraio, la notizia che Eni, benedetta da Berlusconi, e Gazprom, benedetta da Medvedev e vero centro del potere russo, hanno raggiunto un accordo da oltre Euro160Mln per la cessione di parte dei diritti di Eni sul giacimento di Elephant.
Nel mezzo della rivolta libica ed il giorno prima che questa scoppiasse.
Una sòla.
In perfetto stile partenopeo.
Le carezze di Noemi non sono state inutili per gli interessi nazionali.
Sarà per questo che la difesa del Primo Ministro chiede il reato ministeriale?

I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Maestro del Bagno)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/02/2011

15092010479Lei.
Mia figlia piccola.
Geniale di geniali idiozie.
Uscita di scuola materna.
Bidello che sale in bicicletta.
Lo guarda.
La saluta.
Lo saluta.
=> Il maestro del bagno sa andare in bicicletta …
Definizione di geniale idiozia per Bidello.
Con il babbo che pedale pensando alle varianti per Maestro.
Maestro era Chiovenda, che il padre ha studiato a lungo.
Maestro della voce era un passaggio di una canzone della PFM che ha amato a lungo.
Maestro è un appellattivo non propriamente valdostano che si usa per fare un complimento senza essere complimentosi.
Etc.
Maestro del bagno, però, è davvero molto più divertente.

Il compagno De Siervo e la banda dei quindici

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/01/2011

728fce420cd43f1bdddcf00c4dded1daIl compagno De Siervo e la Banda dei quindici, ovvero la Corte costituzionale, hanno dichiarato incostituzionale talune parti della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento.
Non è chiaro se sia trattato di una incostituzionalità secca, e quindi della abrogazione delle disposizioni impugnate, ovvero di una sentenza interpretativa, e quindi di una interpretazione "vincolante" delle disposizioni impugnate in termini tali da assicurare che le norme ricavate dalla stessa non siano in contrasto con la Costituzione, ovvero di una qualche forma di sentenza manipolativa.
Le conseguenze non sono da poco per il referendum appena dichiarato ammissibile dalla Corte costituzionale, come da comunicato stampa di ieri.
Nel primo caso, è possibile sostenere che il referendum sia divenuto "improcedibile" perché il testo sottoposto alla consultazione popolare è diverso da quello oggetto della richiesta di consultazione, secondo i criteri fissati da Corte cost. 68 del 1978.
Nel secondo caso, è possibile che l'intervento della Corte non abbia toccato il testo della legge sottoposta a referendum, di talché la richiesta di referendum sarebbe restata procedibile.
Un tanto significa che in questo caso alla Corte costituzionale è toccato il ruolo del legislatore: ovvero del soggetto che intervenendo sul testo di una disposizione sottoposta a consultazione referendaria può impedire al corpo elettorale di esprimersi.
E' una singolare conseguenza del ruolo della Corte nel sistema.
Come giudice della ammissibilità dei referendum abrogativi giudica del conflitto fra democrazia diretta e democrazia rappresentativa.
Come giudice di costituzionalità giudica del modo in cui le leggi approvate dal Parlamento possono sopravvivere nel sistema.
Ed il modo in cui interpreta questa seconda attribuzione può nel caso concreto impedire alla democrazia diretta di esprimere il proprio giudizio sulla democrazia rappresentativa.
Tutto questo spiega le fughe di notizie di questi giorni.
La Corte costituzionale è stata al centro di potenti indiscrezioni da parte degli organi di stampa, soprattutto di centro destra e di interventi da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Le indiscrezioni facevano sapere che la Corte sarebbe stata orientata a maggioranza per una sentenza interpretativa di rigetto, ovvero una sentenza che, per un verso, sanzionava l'incostituzionalità della legge sul legittimo impedimento e, per altro verso, consentiva la consultazione referendaria.
Far uscire una indiscrezione su di una sentenza di un giudice significa orientare il giudice verso un risultato diverso, in modo da evitare che si possa pensare che l'indiscrezione era fondata, ovvero che quel giudice si lascia sfuggire notizie che dovrebbero restare coperte dal segreto della camera di consiglio.
Di conseguenza, la stampa ha orientato la Corte verso la incostituzionalità "secca" della legge sul legittimo impedimento, ovvero la sua abrogazione parziale, quindi verso il risultato che impedisce lo svolgimento della consultazione referendaria.
Ma di chi è il vantaggio politico di questa operazione?
Solo ed esclusivamente del Presidente del Consiglio dei Ministri, che sa benissimo che il referendum sul legittimo impedimento è, in realtà, un referendum sulla sacralità della sua persona.
Di qui, la consueta retorica naif di Di Pietro, che citando le scarpe grosse indossate dalla madre, ha voluto affermare che in nessun caso l'incostituzionalità della legge sul legittimo impedimento potrebbe essere di ostacolo al referendum.
La verità è un'altra.
Adesso si tratta di capire se la Corte ha fatto il giuoco di Berlusconi dichiarando l'incostituzionalità della legge o no.
Un giuoo davvero raffinato e costituzionalmente elegante: uso la Corte per realizzare un risultato che non potrei mai raggiungere con il Parlamento.

Nevica

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/12/2010

nevicaNevica.
La città diventa diafana.
I passanti sono ombre di silenzio.
A non avere un cazzo da fare, sarebbe fantastico.
Altrimenti, è semplicemente un modo per cascare di bicicletta.

Qualcosa di originale?

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/12/2010

banana9
Fini vede nelle sue stanze Montezemolo, Casini e Rutelli.
La Gelmini schiuma il rinvio della votazione sulla sua riforma dell'Università.
Berlusconi è definito come un citrullo giovanilista dall'incaricata di affari americana a Roma.
Le Camere si apprestano ad un voto delicato su tre distinte questioni di fiducia, come se la sfiducia al Governo potesse cambiare a seconda delle argomentazioni.
Sarebbe ancora possibile un accordo.
Forse un Berlusconi bis.
Forse un governo di garanzia affidato ad un Letta.
E Pisanu officia i riti dell'estrema unzione come un prete spretato su una nave da crociera assaltata dagli zombie.
Ma qualcosa di originale?
Tipo un deputato, un senatore, un politico qualsiasi che sbuccia le banane con il culo?

Oggi, tesi (Il professore di costituzionale e l’economia aziendale)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/11/2010

laureaLe tesi sono una rottura di scatole.
Lo sono nella tua materia.
Ancora di più nelle materie degli altri.
Difficile sopravvivere al torpore.
Difficile essere sottratti al calore della sciarpa in un dì di termosifoni guasti.
Ci riesce un tipo che si laurea in una qualche materia aziendalistica.
Titolo della dissertazione: L'applicazione del modello Toyota alla Centrale del Latte …
Il modello Toyota si chiama just in time e significa che le autovetture vengono prodotte solo su ordinazione e che il fabbricante evita i costi di magazzino.
Lo stesso modello sarebbe applicato in termini mirabolanti da questa Centrale del Latte che produce latte fresco.
Ma, domanda idiota di un professore di diritto costituzionale, cosa c'è di strano?
Un magazzino di latte fresco è una contraddizione in termini.
Nella riforma Gelmini dovrebbe essere aggiunto un capitolo del genere: Le tesi non possono essere idiote.
E anche questo meriterebbe una protesta spettacolare.
Magari senza Bersani.
Sul tetto della Sapienza sarebbe più di scena GiuliAnone.

Baroni e Vicere (La Gelmini contro gli studenti e Bersani sul tetto)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/11/2010

lavagnaChi scrive ha una certa esperienza di vita accademica.
Ed anche una discreta frequentazione con il potere accademico.
Quel potere che la ministra Gelmini intende abbattere e che dice essere difeso da una protesta strumentalizzata dal ceto baronale.
Può darsi che abbia ragione.
Nel senso che la sua riforma sposta il potere del reclutamento dai Baroni dei settori scientifico – disciplinari ai Vicere delle università.
I due appartengono a due insiemi completamente diversi.
Il Barone di settore scientifico disciplinare è un professore che frequenta i colleghi del suo stesso raggruppamento e che è da loro stimato, vuoi per la preparazione scientifica, o – più probabilmente – per le capacità di magheggio accademico_concorsuale.
Il Vicere di Università è uno che sta tutto il giorno in facoltà, che frequenta i colleghi della sua università e che ha una buona stampa politica locale.
Insomma, il primo è un brigante di settore ma con rinomanza nazionale, il secondo è un manigoldo generalista di rilievo locale.
Difficilmente le due figure coincidono perché sono espressione di attitudini completamente diverse: il primo legge Sole 24 ore e Corsera, il secondo Gazzetta e Tirreno.
La storia del reclutamento dei professori di prima e seconda fascia è questa:
– meccanismo tradizionale: le singole università indicano i posti vacanti, il ministero bandisce un concorso unico nazionale per tutti i posti vacanti, i commissari di concorso sono eletti dall'intero settore scientifico disciplinare, le singole università chiamano gli idonei che sono esattamente lo stesso numero (non di più, questo è il punto) dei posti vacanti, sicché le università sono costrette a chiamare coloro che sono stati considerati idonei dal settore scientifico disciplinare di riferimento e quindi dai Baroni;
– meccanismo Berlinguer: le singole università organizzano concorsi locali, le commissioni sono composte di 5 membri, 4 eletti dal settore scientifico disciplinare, 1 nominato dall'università che bandisce il concorso. In questi concorsi, si organizzano le elezioni in maniera tale che le commissioni siano ritagliate sui candidati che devono vincere e vincono due candidati, uno interno che viene chiamato dall'università che ha bandito il posto ed uno esterno che deve essere chiamato entro due anni da un'altra università;
– meccanismo Gelmini: un unico concorso nazionale, cui può partecipare chiunque e che dichiara l'idoneità. Le università che hanno posti vacanti scelgono un idoneo qualsiasi fra quelli dichiarati tali dal concorso nazionale.
Tutto questo che cosa significa?
Che il sistema tradizionale funzionava a favore dei Baroni, che governavano il settore scientifico disciplinare ed imponevano alle università i loro candidati, mentre il sistema Berlinguer imponeva ai Baroni dei settori scientifici di confrontarsi con i Vicere delle università perché gli uni avevano bisogno degli altri per avere il concorso locale, mentre gli altri avevano bisogno dei primi per organizzare le elezioni della commissione.
Al contrario il meccanismo Gelmini svuota i Baroni di ogni potere (una idoneità che non è a numero chiuso non si negherà a nessuno e non sarà certo un certificato di eccellenza scientifica), e aumenta a dismisura il potere dei Vicere locali che decideranno con una sovranità assoluta chi deve essere chiamato.
Ma fra Baroni e Vicere chi è meglio?
La non scarsa esperienza accademica di chi scrive davvero non saprebbe chi scegliere: per un eterosessuale la scelta fra prenderlo nel culo o in bocca è davvero complicata.

Corvi a Pisa

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/10/2010

Pisa-Palazzo_alla_Giornata-facciataL'Università di Pisa è squassata dalla tornata elettorale per diventare rettore.
Ci sono due candidati in corsa.
Da una parte, il prof. Paolo Miccoli che rappresenta medicina e chi sa quello che si deve sapere sa che non si diventa rettori senza l'appoggio di medicina.
Dall'altra parte, il prof. Massimo Augello che rappresenta una cordata eterodossa che aveva già tentato la scalata quattro anni fa, quando era capitanata dal prof. Emilio Vitale, il quale, purtroppo, ha avuto un terribile incidente e da oltre due anni è in coma.
I toni della campagna elettorale sono accesi.
Uno dei candidati alla carica, la prof. Nicoletta De Francesco, già prorettore alla didattica e che rappresenta ingegneria, ha rinunciato a confermare la propria candidatura per la seconda tornata di votazioni appoggiando esplicitamente il prof. Augello.
I due hanno scritto assieme una lettera in cui affermano di credere in dei valori comuni e si impegnano a collaborare nel caso di vittoria: l'uno come rettore e l'altro come prorettore vicario.
La lettera ha scatenato un certo numero di dissensi: si è sostenuto che non è di buon gusto perché la De Francesco ed Augello avrebbero trattato gli elettori della De Francesco come pedine da spostare dopo avere organizzato una sostanziale campagna civetta.
Machiavellismi di politicanti.
Ettore Bergamini, che è un decano di medicina, li ha scoperti con ironia.
Dice che i due si sono uniti perché hanno scoperto di credere negli stessi valori ("il potenziamento  della ricerca, dell'interdisciplinarietà, del trasferimento tecnologico, della semplificazione amministrativa e della pubblicità degli atti; basato su valori di trasparenza, apertura al dialogo, progettualità,  valorizzazione della qualità e del merito, riconoscimento delle attività effettivamente svolte; e condotto con una comune ispirazione a un forte senso istituzionale e dedizione esclusiva al bene dell'Ateneo") e domanda, senza avere ricevuto nessuna risposta, se i due candidati ritengono che vi sia un solo professore universitario che possa chiamarsi tale senza fare propri questi valori.
Ha dannatamente ragione Bergamini.
Ma la domanda vera è un'altra: se il mio mestiere, il mestiere che amo, è essenzialmente composto di due parti: ricercare ed insegnare, perché mai dovrei fare il rettore?
La verità vera è che se uno vuole fare il professore universitario, se uno ama la ricerca e l'insegnamento, non ha nessuna voglia di chiudersi nelle stanze del Palazzo alla Giornata ad occuparsi della politica accademica.
Che con la ricerca e l'insegnamento non ha proprio niente a che fare.
La verità vera è che in questa tornata elettorale i programmi dei candidati, compreso quello del candidato Miccoli, hanno davvero poco a che fare con la ricerca e si occupano semmai di didattica.
Ma di quella didattica deteriore che ha al proprio centro gli studenti intesi come clienti di cui ricercare una assurda "customer satisfaction".
Sono vuoti i valori indicati da Augello e dalla De Francesco.
Ma soprattutto è vuota l'università.

Meno male che c’è la mano morta

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/09/2010

fini_berlusconiIl Primo Ministro ha compiuto gli anni.
74.
In una giornata che ha donato al Parlamento.
Con un discorso degno di un emerito di diritto costituzionale.
Nell'assoluta indifferenza di sensi con il Presidente della Camera.
Sono due uomini diversi.
Il Presidente del Consiglio si è espresso con lucida padronanza dagli scranni del Governo che occupano il centro dell'emiciclo parlamentare.
Il Presidente della Camera lo ha ascoltato masticando una matita dagli scranni dell'Ufficio di Presidenza che stanno al di sopra dei banchi del Governo.
E' interessante questa geografia: il Governo è al centro dell'attenzione del Parlamento, ma il Parlamento è al di sopra del Governo.
Una perfetta immagine della funzione di indirizzo politico e della centralità assegnata all'assemblea nella forma di governo costruita dalla Costituzione.
Una immagine alta e parecchio sprecata per un dibattito che mostrava due diversi modi di intendere la fica in età non più giovane.
Da una parte, il premier priapico che farebbe uso di un gran numero di signorine con aria da bagno turco e remunerazione da nababbo tirchio, secondo quanto svelato dalla signorina Patrizia.
Un modo di intendere le donne estremamente prudente: se le pago per usarle, le pago anche per non avere nessun motivo di restare dopo che sono state usate.
Il modello Pay per use.
Dall'altra parte, lo speaker sfigato: se una donna che è una bella donna si "innamora" di me e mi considera l'inventore dell'attrezzo maschile che nega di avere conosciuto prima di avermi sfilato le bretelle, non posso più fare a meno di lei, non posso più paragonarla alla madre dei miei figli che magari è stata una bella donna ma per la quale – dopo un certo numero di anni passati a vederla dormire russando e con la camicia da notte della nonna – è difficile provare un singulto di orgoglio erettile.
Il modello Pay to be used.
Difficile scegliere fra i due.
Per fortuna, resiste Bossi, che in punto di mano morta è davvero un campione.

I pensieri scomposti di Bimba Piccola (Happy meal)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/09/2010

SorelleCapita anche il Mac Donald.
Raramente, ma capita.
Happy Meal.
Che cosa bevi, bella bambina?
=> Acqua naturale
risponde perfetta Bimba Impertinente
=> Birra
la risposta scomposta di Bimba Piccola.

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