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Tag Archive for: il professore va al congresso

I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Non c’è nulla da ridere)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/12/2009

BimbaPiccolaBimba Piccola sa essere terribile.
Ha la tosse.
Una tosse da cavalli.
Viene portata dalla pediatra.
La pediatra riceve in uno studio associato.
L’ingresso è una sala d’attesa stracolma di vecchi variamente ammalati che aspettano il turno dei loro specialisti.
Un lazzareto che si deve attraversare per raggiungere la sala d’attesa dei piccoli pazienti.
Solita vecchietta complimentosa.
Soliti sorrisi di dentiera e inutili complimenti a BP che viene trascinata mentre urla Io non voglio la puntura
BP fissa la vecchietta attraverso gli occhiali ortopedici:
–> Non c’è nulla da ridere
Secca.
Dura.
Mentre la vecchietta ingoia risata e dentiera in un colpo solo.

Femme en pleurs

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/12/2009

T05010_9Piange lacrime di campagna.
Lacrime di cellulare.
Sul predellino di un treno.
Incurante ingoia la sua rabbia e urla.
Non le interessa essere ascoltata o riconosciuta.
Le basta il piangere ad una voce.
Di cui si intuisce la distrazione.
Smazza un elenco di ingiustizie come un croupier senza eleganze.
Povera piccina.
Non è possibile non ascoltare.
E’ assistente volontaria in un laboratorio.
Non resiste ai colleghi.
Non resiste perché loro canticchiano mentre lavorano.
Perché è la più giovane e pretendono che faccia le cose subito e bene senza spiegarle cosa deve fare.
Ha inviato un pro memoria all’assistente più anziano con le cose da fare e questo le ha risposto che prima di ricordare le cose a lui, deve imparare a farle lei.
E’ rimasta fino a tardi e quando è uscita ha trovato gli altri che chiacchieravano allegri fuori dalla porta.
Lavora dodici ore tutti i giorni e nessuno la paga.
Povera piccola.
Non capisce.
E’ una questione di phisique du role.
L’università è molto una questione di phisique du role.
Loro glielo stanno semplicemente facendo capire.
Crudelmente.
Come è sempre crudele la lotta fra chi non ha nulla e vorrebbe tutto.
Non capisce ma pone una domanda: Se è così e così è per davvero, ha senso educare un figlio all’accoglienza?

Scommettiamo che tra qualche giorno non se ne parla più (Casta Gifuni)?

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/12/2009

Gaetano_GifuniGifuni è un gran commis d’etat.
Un vero gran commis d’etat.
A lungo segretario generale del Senato, ministro per i rapporti con il Parlamento in un governo Fanfani, ha terminato la sua carriera come segretario della Presidenza della Repubblica.
Una carriera apparentemente senza ombre, iniziata per concorso e terminata con l’unanime riconoscimento di massimo esperto delle prassi costituzionali.
La Presidenza della Repubblica vive di prassi costituzionali e attraverso le prassi costruisce il suo ruolo e, nelle prassi costituzionali, ad esempio in materia di formazione del governo o di gestione dei disegni di legge di iniziativa governativa, il segretario generale della Presidenza della Repubblica ha un ruolo delicatissimo e spesso decisivo.
Gifuni nella elaborazione di queste prassi è stato un ingegnere dalle qualità eccezionali.
Forse, un genio.
Un genio che è stato beccato con le mani nella marmellata.
Una marmellata che è eversiva delle prassi costituzionali finora in vigore e che Napolitano ha apertamente infranto.
La questione è facile, facile.
La Presidenza della Repubblica ha autonomia contabile.
Il che significa che i controlli con cui lo Stato deve assicurare, attraverso un terzo imparziale, che i denari provenienti dalla generalità dei contribuenti e destinati al soddisfacimento di interessi pubblici siano effettivametne impiegati a questo scopo, nel caso della Presidenza della Repubblica, come degli altri organi costituzionali, sono interni alla Presidenza della Repubblica stessa.
Questo principio è stato affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza 129 del 1981, proprio in un caso in cui la Corte dei Conti aveva avuto l’ardire di pretendere di sottoporre alla propria giurisdizione il controllo sulla dotazione della Presidenza della Repubblica e delle Camere.
Tradotto in pratica il principio della autonomia contabile della Presidenza della Repubblica funzionava con i denari della dotazione nella cassaforte del cassiere e gli alti funzionari della Presidenza che prelevavano liberamente sottoscrivendo delle ricevute che definire ironiche è un complimento.
Uno di questi signori era il nipote del Segretario Generale, il quale si era anche fatto una villetta abusiva nella tenuta di Castelporziano, senza i necessari permessi, ma in virtù di un provvedimento del Segretario Generale.
Brutta storia.
Brusca inversione delle prassi costituzionali da parte del Presidente Napolitano, il quale ha – giustamente – considerato che in questo caso il principio della autonomia costituzionale della Presidenza suonava come I panni sporchi si lavano in famiglia ed ha trasmesso il fascicolo sugli ammanchi e le altre irregolarità alla Procura della Repubblica.
Una scelta che suona come rinuncia alle prerogative stabilite da Corte 129 del 1981 e come volontaria sottoposizione alla supremazia della legge da parte della suprema carica dello Stato.
Una scelta che probabilmente Gifuni non avrebbe condiviso e che forse pensava che nessun Capo dello Stato avrebbe avuto il coraggio di compiere: nessun potere rinuncia mai volontariamente alle proprie guarentigie.
Tuttavia è una scelta che può far pensare in chiave di moral suasion.
Può far pensare talmente tanto che si può scommettere che nessuno fra qualche giorno ne parlerà più.
Esattamente come nessuno, nelle cronache che si dilungano sui nepotismo di Gifuni, ha commentato il valore costituzionale della denuncia di Napolitano.

Tesi (Compassione)

19 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/11/2009

laureaTesi di economia politica.
Una cosa tipo Big Crunch e diseguaglianze.
Praticamente un elegiaco elogio del mercato dal punto di vista di Fitoussy.
Anziana studentessa.
Più o meno dell’età del sottoscritto.
Si impappina.
Si rimpappina.
Riparte zoppicando.
Affonda su teoremi ed integrali.
Fa pena a vederla.
Si ritira.
Lei e tutti i familiari.
Lei e i bambini che hanno smosso le sedie per tutta la discussione.
Fermi come amabili resti.
La Commissione inizia a discutere del voto.
Il relatore propone tre punti.
Ma dice che se avesse quattro punti avrebbe un avanzamento in carriera.
Fa la commessa.
Potrebbe passare in ufficio.
Il Presidente si oppone:
–> Che figura ci facciamo …
Ha ragione.
Sant’Iddio.
Tremendamente ragione.
La compassione non fa parte della carriera accademica.
Ma è sempre compassione.
A maggioranza, passano i quattro punti.
Equa ingiustizia.

Chi li ha sciolti (Io non sa chi sono Io quando sono Lei)?

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/11/2009

freno-a-disco-elettro-idraulico-403534
Mattino.
Treno affollato.
Si ferma alla consueta stazione.
Ometto con borsa imponente.
Ometto azzimato con borsa imponente.
Nanetto, per precisione.
Le porte non si aprono.
Nanetto comincia a urlare ai primi della fila:
–> Il freno, tirate il freno … Devo scendere … Devo fare lezione
Isterico.
Tremendamente isterico.
Chi scrive si permette di osservare che i suoi studenti non si sarebbero particolarmente preoccupati per il suo ritardo.
Nanetto:
–> I miei, si … Io insegno ____ a _____
Mumble, mumble.
Chi scrive conosce Nanetto.
Assistente anziano, trombato da oltre trent’anni.
Mai giocare a Io non sa chi sono Io quando sono Lei con chi sa benissimo chi sei quando sei Tu.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Il mio dito))

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/11/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente sta scoprendo i gioielli.
Le piacciono i gioielli della Barbie e quelli delle Winx.
Indossa con evidente piacere un anello di plastica con rubino di vetro finto.
Lo mette all’anulare.
Guarda il suo anulare.
Lo toglie.
Provandolo su un altro dito.
Così via, sinché non si accorge di essere osservata dal sorriso del padre:
–> Sai, Babbo, al mio dito piacciono molto i gioielli … 

I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Capanne)

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/11/2009

BimbaPiccolaBimba Piccola sta abbandonando il pannolino.
La gioia serpeggia.
Guarda con estrema soddisfazione il prodotto del metabolismo, che definisce secondo alcune categorie elaborate da Bimba Impertinente, che segue con piglio didatticamente didascalico le evoluzioni intestinali della sorella.
Un gran pezzo si chiama –> Riga
La cascata –>  Puntini
Ieri, discussione attorno al vasino su come definire la formazione a serpente attorcigliato:
–> Capannina.
Per fortuna, il presepio è ancora lontano.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente: Fra due ciclisti in controsenso vince chi viene da destra?

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/11/2009

bicicletta-ecologica-sidecarMattina.
Madre piegata sui pedali.
Prole incastrata sui seggiolini della bicicletta.
Cappotto spalancato e collant smagliati.
Caracolla sgonfia da un incrocio cieco.
In controsenso.
Trova un’altra bicicletta anch’essa in controsenso, frenando:

–> Va a cacare
Si accorge della faccia vagamente corrucciata per il tenore della esclamazione e, correggendosi:
–> Madonna delle rose
Dall’altra bicicletta, la prole bionda, cortesemente:
–> In galera
E rivolta all’esterrefatto padre:
–> Venivamo da destra.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Il principe dice le bugie)

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/10/2009

 BimbaImpertinenteBimba Impertinente ama le fiabe.
Le conosce.
Le piace ascoltarle anche se le conosce.
Il principe delle fiabe ama la principessa delle fiabe.
La ama senza alcuna condizione.
La ama per sempre.
Il principe delle fiabe, un qualsiasi principe delle fiabe, dice alla sua principessa:
–> Qualunque cosa succeda, io sarò sempre accanto a te…. Qualunque cosa succeda…
Ma se la sua principessa fosse BI, farebbe meglio a stare zitto.
Perché quando il principe dice in questo modo, BI, fino a quel momento sognante, imbambolata e perfettamente coinvolta dal transfert narrativo, urla:
–> Il principe è un bugiardo, io lo so che è un bugiardo, non funziona così … Non è vero che qualsiasi cosa succeda, lui c’è … Non è vero …
In serate come questa, Pinocchio è l’unica salvezza.

Sconcorsi

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/10/2009

laureaCommissione di concorso.
Straordinaria scocciatura densa di eufemismi.
Concorso banale: pochi spiccioli per divenire assistenti alla didattica, che è meno di nulla.
Ma di questi tempi suona come parecchio.
Il bando è unico per una pluralità di settori disciplinari.
Ogni settore disciplinare ha fotografato nei requisiti di ammissione il candidato che dovrebbe vincere.
I requisiti di ammissione sono quasi comici: studioso di marchi con particolare esperienza nel settore della registrazione di modelli ornamentali … studioso di diritto agrario con documentata esperienza nelle riforme agrarie leopoldine, etc.
Il verbale fa corpo con il bando: "il candidato xxx, dopo una attenta analisi del curriculum e lettura delle pubblicazioni allegate, risulta possedere i requisiti previsti dal bando e possiede una solida preparazione, nonché una attenta predisposizione per i temi oggetto dell’assegno".
Che è come non dire nulla.
Uno dei commissari completa la motivazione inserendo l’elenco delle pubblicazioni allegate: il candidato xxx ha scritto ___, ___, ___ …. La Commissione, dopo la lettura dei titoli che precedono, ritiene che il candidato possieda i titoli previsti dal bando e dimostri curiosità scientifica per i temi oggetto dell’assegno.
La seduta è prontamente aggiornata dal presidente della commissione, che chiede di eliminare l’elenco delle pubblicazioni.
Resistenza passiva del commissario.
Insistenza attiva del presidente.
La commissione ritarda i lavori, ma la resistenza passiva vince.
Il risultato è un verbale in cui chiunque può avere contezza dei titoli che sono stati esibiti e dei titoli che hanno vinto.
Il dubbio è se l’anno prossimo si seguirà o meno questo schema.
Forse no.
Sicuramente no.

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