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Tag Archive for: il professore va al congresso

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Padrino)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/10/2009

BimbaImpertinenteLe feste di compleanno dei bambini sono l’equivalente di un clistere radioattivo.
Sia per i bambini, che spesso sono sballottati a party di amichetti che non sono amichetti per nulla, sia per i genitori che sono costretti a fingere di accorgersi di quanto il tale bimbetto è cresciuto o come si chiama tizio o di chi è madre caia.
In questo caso, Bimba Impertinente è stata trascinata ad una festa di un bambino della cui esistenza non aveva mai avuto modo di accorgersi.
Chiede chi sia.
Le viene dato un nome.
Lo stesso del suo padrino.
Le viene risposto che non è ___ grande, il suo padrino, ma ___ piccolo, il suo amico.
Chiede che cosa vuole dire Padrino.
Le viene risposto che il padrino è una persona che promette di stare sempre vicino ad un bambino, di esserci quando il bambino ha bisogno di lui.
Replica:
–> Allora, ___ se ne è dimenticato …. Babbo, le cose si possono anche dimenticare, no? 

 

Chi le ha sciolte (campane e carampane)?

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/10/2009

Gioco CampanaLa campana è un gioco antichissimo.
Spunta con una mamma attrezzata di gessetti colorati.
La classica madonnara da giardinetti, che si circonda di bambine e mostra loro come saltellare da una casella all’altra.
E’ bello vedere queste bambine che saltano.
Sono salti dolci e un ridere quieto.
Meno bello osservare certe mamme.
Orridi oggetti da giardinetti.
Le pinze nei capelli.
La tuta da ginnastica.
La maglietta che mostra addominali che sembrano salsicce di Poldo.
Inevitabile chiedersi chi ha il cuore di governarle.
Anche se, in effetti, il loro problema non è chi le governa ma chi ha smesso di governarle.
La prostata è una ghiandola capace di obiezioni di coscienza.

Chi li ha sciolti (L’inventrice della fica)?

21 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/10/2009

Violoncello
L’inventrice della fica non si chiama così.
Ha un nome e cognome.
Ma nessuno lo conosce.
Per tutti, è la donna che ha inventato la fica.
Soprattutto, per lei.
Che è fermamente convinta di: (i) avere inventato la fica verticale (tutte le altre hanno una vagina orizzontale, buona solo ed esclusivamente per il gioco delle bocce); (ii) essere l’unica donna in grado di suonare una suite per violoncello di Bach (praticamente Rostropovich con la sottana); (iii) poter fare perdere la testa a qualsiasi uomo, facendolo venire senza alcun bisogno di stringere le gambe, ma solo con lo sguardo (gli occhiali da sole sono quelli di Scatta il fluido erotico di Gabriel Pontello, ma a generi invertiti).
L’inventrice ha un fidanzato.
Anche lui ha un nome ed un cognome.
Che egualmente sono sconosciuti al pubblico condominiale che lo ha battezzato Ciabattina.
L’inventrice abita all’ultimo piano e Ciabattina viene spedito a fumare le sue sigarettine (post coito per gli ottimisti, post cena per i realisti, ma il dibattito sul punto è assai serrato) sulla porta esterna del palazzo, dove è possibile incontrarlo ad orari assurdi, in pigiama e, appunto, ciabattine, che fuma e chiede di lasciare il portone aperto.
L’inventrice ha anche papi e mami.
Che, i giorni dispari, si presentano con: camicie ed abiti lavati e stirati, spesa, suddivisa in pacchettini con identificazione del contenuto e del pasto cui il contenuto è destinato, attrezzatura per pulizie degna di una impresa specializzata.
Cazzo, facile, inventare la fica, così.

Tesi (Ssshhh, non ditelo a nessuno)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/09/2009

laureaLe tesi sono di primo e di secondo livello.
Le tesi di primo livello non sono tesi.
Sono sciocchezze che servono solo a poter fare un happening con i parenti.
Le tesi di secondo livello sono ancora delle tesi, anche se oramai le tesi effettivamente tesi sono solo quelle di dottorato.
Tipo.
Non giovanissimo.
Simpaticamente livornese.
Molto simpaticamente livornese.
Abbronzato anche a dicembre come sa essere un livornese.
Chiede la tesi.
Non specifica se di primo o di secondo livello.
Vince un titolo da far tremare le vene ai polsi.
Con ampia letteratura straniera da leggere.
Si presenta dopo qualche mese, dopo otto mesi, pallido, di un pallore del tutto innaturale per la sua razza, con un malloppo assai poderoso.
Attentamente poderoso.
Lo illustra.
Centocinquanta pagine in Times New Roman 10 pt.
Trenta pagine di bibliografia.
Bella tesi.
Davvero bella tesi.
Dopo una lunga discussione, lascia cadere, come osservazione scontata, come un qualcosa che si sapeva, che la tesi è di primo livello.
Acc.
Ha lavorato (rectius: l’ho fatto lavorare) otto mesi del tutto inutilmente.
Il dubbio è se sono io che ho sbagliato mestiere o lui che ha sbagliato professore.
La certezza è che sono davvero pochi gli studenti che mi chiedono la tesi.

Strani sogni di un Blog_Addicted (ovvero una Splinder_Victim)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/09/2009

Immagine 1
Ci sono dei momenti in cui un essere umano si sente particolarmente idiota.
Uno di questi è quando diventa Splinder_Addicted.
Al punto che i sogni, quelle meravigliose pozze in cui la realtà si specchia e si frantuma come dopo una pioggia nei salti di un bambino, diventano Splinder_Victim.
Il sogno di uno Splinder_Addicted è composto delle sue ansie principali: i commenti e le visite.
Non importano i commenti: vanno bene anche anonimi, vanno bene anche offensivi, sono perfetti quelli polemici. Basta che ci siano.
Basta che permettano di immaginarsi una blog_star.
Lo stesso per le visite: ma come diavolo è possibile che studio illegale conti tutte quelle visite mentre il mio povero profstanco arranca? Devo fare più post erotici? Devo inserire delle donnine nude? Si arriva al punto di cercare i comparable: se viaggiareintreno fa più o meno le stesse visite che faccio io, è il caso di promettere fotine eloquenti della mia povera cosa?
Il fondo lo si raggiunge quando questa ansia da prestazione tocca il mondo dei sogni: nelle forme di un incubo.
Il contatore comincia a schizzare visite.
Raggiunge centomila.
Lo stesso per i commenti: dieci, venti, settanta.
Ma poi, i commenti diventano l’immagine di un drago che copre con le sue squame tutto il blog e lo mangia.
Ohio.
Scrivo qui dentro dal 2007 e non ho mai salvato nulla.
Ci si sveglia sudati.
Allucinati.
Doccia e decisione: oggi scrivo su quandoiltrentatre.
Almeno lì, non rischio né visite, né commenti.

Anche oggi, esami: gratitudine di anziano ragazzo

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
18/09/2009

lavagna
Ultimo appello della sessione estiva.
Appello noioso: si presentano i veterani delle sessioni precedenti.
Appello da venti – ventuno.
Ma anche rientro nelle sudate aule prima della ripresa delle lezioni.
Qualcosa cambiato.
Una fioriera.
Una bidella.
Giovane, forse non di categoria protetta.
Già assorbita dall’atmosfera drogata di neon dello stabbiolo.
–> Dove sono gli esami di diritto costituzionale?
Aria normalmente svagata: jeans, scarpe da vela, lacoste, giacca buttata sulle spalle.
–> Dipende da con chi devi darlo …
Con aria arrogante.
–> No, dipende da chi deve dare l’esame con me
Con gratitudine di anziano ragazzo ed il dubbio che sia stata assunta perché  ipovedente.
Ma soprattutto senso di vendetta per il tipo che d’estate ha detto:
–> Guarda com’è carino quel nonno con due bambine

Sentieri tatuati

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/09/2009

tatooEstate.
Spiaggia, scogli, ovunque: persone ricoperte di tatuaggi.
Tutti hanno almeno un tatuaggio, ad eccezione dei professori di diritto costituzionale e dei vu_cumprà.
Strani tatuaggi.
Sincretici.
Stile giapponese, maori, tradizionale.
Uno aveva un divieto di circolazione sul groppone (stile codice della strada?).
Molti, il nome in caratteri gotici nell’avambraccio o sullo stinco.
Apparentemente una moda priva di senso.
Per tanti, senz’altro una moda priva di senso: inutili graffi su epidermidi incapaci di intendere e volere.
Per qualcuno, sono dei sentieri.
Strani sentieri che cercano la loro continuazione.
Amori che diventano sentieri del corpo cercando altri sentieri da percorrere.
Sentieri che diventano horror vacui quando finisce l’amore che li riempiva.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Non fare il bellino)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
31/08/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente comincia ad assumere toni polemici.
Alla richiesta di smettere di giocare perché è ora di colazione, risponde:
–> Non fare il comandino
Oppure interrompe una dotta spiegazione sulla natura delle stelle cadenti, da lei sollecitata, dicendo:
–> Non fare il maestrino
Da ultimo, è entrata in bagno cogliendo il padre che faceva pipi, ed osservando l’utensile nel colmo di una scrosciante minzione, ha esclamato, prima di uscire saltellando:
–> Non fare il bellino
Attimi di imbarazzo, prima di comprendere che, dal suo punto di vista, fare la pipi in piedi costituisce un’autentica prodezza.
Non diversamente dai palloncini con il chewing gum o le acrobazie dello yo yo.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Lui è povero)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
31/07/2009

BimbaImpertinenteMattina: colazione con rassegna stampa.
Si parla di Obama e del suo piano per la sanità.
Bimba Impertinente ascolta distratta:
–> Babbo cosa vuol dire?
–> Vuol dire che in questo paese lontano si vuole fare in modo che siano curati anche i poveri
–> Non ho capito
–> Vedi, se un povero perde una gamba, ha bisogno di una gamba di legno, ma non la può comprare, sicché rimane senza una gamba. Invece, il Presidente degli Stati Uniti vorrebbe che anche lui potesse avere una gamba nuova
Silenzio.
Qualche giorno dopo: semaforo con slavo senza una gamba:
–> Babbo, lui è povero?
–> Perché non ha la gamba?
–> No, perché non ha la protesi.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Incubi)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/07/2009

RonfBIBimba Impertinente dorme come un ghiro appena sale in macchina.
Le piace dormire.
Quando si sveglia parla dei suoi sogni.
Di solito, sono sogni rosa e azzurri.
Talvolta, incubi, rosa e azzurri però:
–> Babbo, ho avuto un incubo
–> Accipicchia, cosa hai sognato?
–> Ho sognato … Ho sognato che ero Biancaneve e la strega … La strega mi faceva mangiare la mela avvelenata ed io … Io mi addormentavo …
–> Ohioi, un brutto incubo
–> Si, babbo, tremendo … Tremendo perchè … Perché mica mi svegliava un principe … No … Mi baciava uno spaventapasseri

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