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Tag Archive for: il professore va al congresso

Pàs[s]te

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/11/2008

FedoraSignora, gli ci ho portato modestamente ‘du pàs[s]te.
E’ il Monni, innamorato della mamma di Benigni, in Berlinguer ti voglio bene.
Le paste sono i pezzi dolci che accompagnano la colazione.
Più propriamente sono i classici dolci del pranzo domenicale, dove le famiglie si riconoscono dal numero di paste previsto per membro (statistica che potrebbe sostituire l’indicatore del clima economico studiato dall’Istituto di studi e analisi economica), ovvero dall’abitudine di dividere o meno le paste in modo da moltiplicare l’orgia gustativa o da consentire una soddisfazione meno variegata ma più piena.
Fanno parte dell’immaginario collettivo da che Benni ha individuato nella Luisona la protagonista di Bar Sport.
Le paste sono anche un archetipo junghiano.
Una donna che sugge un "dito", sorta di cornetto dildiforme ripieno di crema, sta sublimando le proprie propensioni edipiche.
L’acquirente del budino di riso è un tipo triste che cerca una soddisfazione prudente.
L’amante del bombolone – che deve essere bollente e fritto in un olio di almeno venti giorni – è necessariamente litigioso: ingurgita l’oggetto all’unico scopo di ruttarne il contenuto in faccia al convitato di una lite stradale.
Molto si potrebbe dire del maritozzo che rappresenta il tentativo di estraniarsi dalla propria cultura, segno evidente di una infanzia infelice.
Il babà, che deve essere abbondantemente innaffiato di fetido rhum fantasia, mostra una attitudine alla vita avventurosa ed evoca navi di pirati al largo della Tortuga.
La fedora, però, è un mistero.
Chi può comprare quell’amalgama di panna, crema e pan di spagna imbevuto di Alchermes, con una sfoglia di ignobile cioccolato stesa sopra come la coperta di un lebbroso?

Chi li ha sciolti? (Non sono sordo)

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/11/2008

TelefanoOgni portatile ha le sue dannate abitudini.
Il mio, quella di essere chiamato.
Non è colpa sua.
Lui fa del suo meglio per non infastidire.
Ha una suoneria molto garbata: beep once eppoi vibrazione.
Meno garbati, quelli che lo fanno agitare.
Pochi hanno capito che non sono sordo.
Forse dovrei cambiare il testo del messaggio con cui avverto che non posso rispondere.

Chi li ha sciolti? (Travi di cacca)

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/11/2008

EurostarMattina presto, treno.
Normalmente saturo di odori più o meno umani.
Si trova uno spazio apparentemente libero.
Ci si siede.
Stendendo la giacca in modo da non entrare in contatto con il sedile.
Pisseri. Maledettamente pisseri.
Computer.
Testa dentro il computer.
Grugno che sconsiglia la seduta nei pressi.
Tipo.
Sudato,
Grasso.
Un adipe che fa corpo con il sudore.
Si siede, sorridente: Così ci facciamo compagnia.
–> Sgrunt.
Il suo odore si fa strada.
Senza nessuna pietà.
Lezzo.
Laido.
Un odore di sonno lavato poco e male.
La testa scende ancora di più dentro il computer.
L’olfatto che cerca pietà dentro al golf.
Si scende: Scusi?
–> SGRUNT
Mi permetta di consigliarLe di pulirsi le scarpe. Temo che abbia pestato una cacca.
E va via tutto soddisfatto.
Evangelicamente soddisfatto (Luca 6,41-45).

Proteste accademiche: 2008, 1968 o 1348?

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/10/2008

Caroline_de_Bendern_1968L’intero mondo accademico è scosso da una vibrante protesta.
Pòle Berlusconi minacciare l’uso delle forze pubbliche negli atenei per garantire lo svolgimento delle lezioni?
O le accademie (e soprattutto gli accademici) godono di una autonomia che traslittera in immunità?
Pòle.
Lo potrebbe il ministro degli interni.
Lo può il Presidente del Consiglio dei ministri.
L’interpretazione della sicurezza pubblica e la sua garanzia sono sicuramente prerogative dell’esecutivo, ovvero dell’indirizzo politico di maggioranza.
Ma la questione si pone in termini diversi.
Berlusconi, sul cui acume politico e strategico non possono resistere molti dubbi, pare avere intrapreso una operazione più interessante.
Si è avveduto che la sua maggioranza gode di un consenso (anzi, di un indice di gradimento) schiacciante ed ha deciso di non logorarla, aiutando l’opposizione con un atteggiamento da Pinochet travestito da Scelba quasi materno.
La vera questione, poi, si pone in termini ancora diversi.
Chi difendono queste manifestazioni?
Difendono il diritto allo studio?
Sarebbe come dire che l’attuale sistema universitario garantisce il diritto allo studio e questo, forse, non è.
Difendono una rivoluzione colorata?
Sarebbe come dire che le attuali proteste hanno dei maestri alle loro spalle, un pensiero che le sorregge, una linea politica che discutono. Anche questo non è.
No.
Difendono un sistema stanco e torbido.
Un sistema nel quale i convegni si fanno dove ci sono i soldi per il buffet, a costo di finire dietro il culo della Luna.
Nel quale i concorsi si perdono perché si è più bravi del vincitore, sicché se ne può sempre vincere un altro, mentre l’idoneo o vinceva questo o non vinceva più.
Che discute la quarta riforma organica dei corsi di laurea in dieci anni e se uno resta fuori corso ha una guida dello studente che pare la sibilla cumana.
Paga la missione 20/12 –> 15/01/08 a Rio di un illustre cattedratico, per l’annuale convegno fra gli studiosi di analisi economica del diritto agrario, ovvero dei cesellatori di cocomeri.
Etc.
Non pare un sistema da difendere troppo.
Mi pare un sistema che si chiude – allegra brigata – in una villa di Bellosguardo mentre fuori infuria la peste.
Niente 1968.
Ahimè.
Il 2008 accademico assomiglia al 1348 di Boccaccio.
Quanto a me, affronto la sospensione della didattica podcastando le lezioni.
Che mi pare un modo ragionevole di garantire il diritto allo studio dei miei studenti.

Chi li ha sciolti? (Consiglio di Facoltà)

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/10/2008

GelminiOggi, Consiglio di Facoltà.
L’ordine del giorno va da: pratiche amministrative (si possono stornare 200/00Euro dal capitolo "avanzo di bilancio", al capitolo "centro linguistico di ateneo), pratiche studenti (si possono stornare diciassette studenti dai corsi del mattino, che non possono frequentare, ai corsi del pomeriggio, che possono frequentare), convenzioni tirocinio (si può sottoscrivere la convenzione con l’azienda ___ per il tirocinio dello studente ___), alla riorganizzazione della offerta formativa (i corsi di laurea si devono articolare per curricula o secondo percorsi formativi più o meno professionalizzanti).
Fuori, dall’alma aula, si discute di un progetto di legge che può modificare sensibilmente il quadro stesso del diritto allo studio.
In bene o in male, ma sicuramente in termini radicali.
Gli studenti hanno occupato il rettorato.
Minacciano uno sciopero dalle lezioni.
Chiedono di conoscere quali iniziative si intendono adottare.
Non era un tema né da Comunicazioni, nè da Varie.
Era un tema, che se fossimo persone serie, avrebbe dovuto occupare l’intero Consiglio.
Non lo siamo.
Naturalmente.
Se fossimo persone serie, dovremmo discutere attentamente la riforma e se la troviamo ingiusta dovremmo unirci alla protesta degli studenti, guidarla, se del caso, e opporci con tutti gli strumenti che possiamo avere a disposizione.

A lezione (Mala tempora currunt)

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/10/2008

lavagnaLezione di diritto costituzionale.
La problematica costruzione dei principi della Costituzione economica in una società liquida.
Tema complessuccio.
Su un passaggio del discorso – la costituzionalizzazione implicita del diritto allo sviluppo sostenibile per il tramite di una interpretazione assiologicamente orientata degli artt. 1, 2, 3 e 9 Cost., nonché del rinvio mobile di cui all’art. 11, Cost. – entra un energumeno con dreadlock.
–> Mi scusi, Professore, ho bisogno di una sedia.
Prende la sedia dietro alla cattedra e esce.
Stupore.
Rapido pensiero all’antico maestro e a cosa avrebbe fatto.
Esco dall’aula e lo rincorro: Posso portarle la sedia?

Chi li ha sciolti? (Dildo per tutti)

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/09/2008

DildoPerTuttiLe scale e le aule della Facoltà sono affannate di signore e signorine di vario genere.
Il tipo della professoressa è decisamente proteiforme.
Tipa, post sessantottina, le poppe che calano verso le ginocchie, le treccie modello Pocahontas, che dice sempre Parliamo più forum e nessuno ha mai capito che cosa significhi ma tutti sanno che si trasforma in una medusa degli esami, al punto da venire minacciata dagli studenti.
Sempronia, perennemente fidanzata con l’unico svedese nano che sia stato esportato nel nostro paese, e ripete costantemente Sven è bravissimo, ma non trova lavoro, diamogli un insegnamento a contratto –> Di cosa? –> Ma, non saprei, è bravissimo …  Nessuno le dà più ascolto, nemmeno se dice cose intelligenti – mai accaduto – e lei si arrabbia come un lupo.
Caia, giacca rossa da caccia alla volpe, stivali neri, sempre da caccia alla volpe, ginocchia ad X imbustati in pantaloni da cavallerizza neri, che ripete, di qualunque cosa si parli: Non è mica una questione di denari; io, il mio stipendio lo giro al filippino.
Ecc.
Dove con l’ecc. si comprende la fidanzata del preside, sessanta anni di estetista per arrivare ad un arcipelago di rughe che sembra l’Himalaya; Ronalda MacDonald, con i capelli rossi e riccioluti portati a caschetto su un naso da Mastro Ciliegia; le segretarie di presidenza, bidelle_budelle immobili dentro il fumo delle loro muratti, che non hanno mai risposto ad un saluto neppure se vociato a mezzo metro di distanza, come se uno fosse il capitano Jack O’Brian nel mezzo di una tempesta.
Dildo per tutti.
E’ l’unica soluzione.
Altro che riciclare il tetra pack.

La pulizia della Facoltà

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/09/2008

PISCIATOIO FONZIES SI
La Facoltà è lercia.
Lercia come solo un edificio pubblico sa essere.
I bidelli non puliscono più per statuto.
Puliscono due imprese, anzi tre.
Una, i bagni; un’altra le aule; la terza, i dipartimenti.
Di conseguenza, l’esterno, i corridoi davanti alle aule e le scale non vengono puliti.
Tuttavia il problema maggiore sono gli urinatoi.
L’abitudine è tappare i buchi che consentono il deflusso dei liquidi con delle gomme da masticare e fare delle piscine.
La dott.ssa _____ è rimasta scandalizzata.
Ha preteso una discussione del problema da parte del Consiglio di Facoltà.
Sono necessarie sanzioni.
Sanzioni esemplari: la sospensione dalle lezioni, la perdita del diritto di presentarsi agli esami per una sessione … La descrizione della violazione sul libretto nello spazio dedicato alla annotazione degli esami di profitto …
Il problema, però, è un altro.
Che ci va lei a guardare gli studenti mentre fanno pipì?
Io non mi ci metto davvero.

P.s.
La foto viene da:
http://www.salentouniversita.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=176&mode=thread&order=0&thold=0

Uno sconfitto

16 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/09/2008

Salvatore si aggira per i corridoi della facoltà da quando ero studente.
Assistente volontario.
Si impegnava.
Seguiva gli esami di tutti.
Fotocopie per tutti.
Studiava.
Scriveva poco, difficile scrivere passando le giornate come un servo della gleba.
Non veniva preso sul serio.
Lo si capiva anche da studenti.
Non lo capiva lui.
E’ ancora lì.
Negli stessi corridoi.
Nemmeno troppo invecchiato.
Un po’ gobbo, i piedi che guardano le botteghe, i capelli lunghi e disordinati, scalcinato, sudiciotto.
L’incrocio fra un ordinario di fisica pura ed un barbone.
Corre.
Senza motivo.
Non viene preso sul serio neppure dai bidelli, ormai.
Stamani, ho finto di non vederlo mentre un bidello lo rimproverava, alzando la voce.
Teneva gli occhi bassi.
E’ sempre assistente volontario.
Ma ha imparato a far finta di essere professore e questi giorni di matricole sono la sua unica occasione di gloria.
Le cerca. Le avvicina. Le consiglia. Loro ancora non sanno chi è. Lo sapranno presto.
Salvatore fa pena.
Stringe il cuore.
I suoi maestri, no.
Fanno rabbia.
Se hai un allievo devoto ed idiota, non puoi tenerlo.
Non puoi tenere con te una persona che non sarà mai in grado di arrivare da nessuna parte.
Non puoi tenere con te una persona che non vuoi portare da nessuna parte.
Nemmeno se da grande vuoi fare il rettore.

Chi li ha sciolti? (Tesi di laurea)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/07/2008

home_laureaSi è già scritto che le tesi di laurea sono una delle corvèe accademiche più fastidiose.
Inutilmente fastidiose.
Più simili ad una celebrazione che ad un esame.
Ma sono anche dei momenti antropologicamente interessanti.
O meglio: possono offrire degli scorci di osservazione antropologica piuttosto inusuali.
Tipa sui quaranta anni.
Colpisce: è più vecchia di te, che hai già maturato l’anzianità per essere alla destra del presidente di Commissione.
Vestita come una perfetta donna in carriera.
Tailleur grigio ferro, rigatino a sveltire un fisico che ha visto tempi migliori, foulard d’ordinanza.
Piglio oratorio rapido e decisionista.
Non dà il tempo di intervenire: ci sta vendendo la sua tesi.
Introduzione moraleggiante: Ho preso coscienza con questo lavoro delle potenzialità culturali della attività che svolgo e che si basa sui seguenti assets etici, data mining accurato e selettivo, basket di prodotti differenziato ed eticamente avanzato, un targeting pervasivo della clientela, il fine tuning del basket in base al targeting, pull down e drill down (non ho capito che cosa significhi) … In sintesi dal mio lavoro ho potuto apprendere che il CRM (customer relationship management, credo) non è un tool di gestione delle campagne ma una cultura aziendale gerarchicamente trasversale e mirata al servizio del cliente …
Domanda: Ma, mi scusi, Lei di cosa si occupa?
Recupero crediti nel settore del credito al consumo.
Gulp.
Una attività pervasivamente etica.

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