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Tag Archive for: il professore va al congresso

Tesi di laurea – Buchi si nasce o si do’venta?

30 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/03/2008

Le tesi di laurea sono un luogo intimamente anfibio.


Chi discute si sente ad un punto di svolta: tutto il paese siede in aula magna, con un’aria indecisa fra il teatro lirico e una prima comunione col vescovo, perche’ in fondo la laurea e’ un rito di passaggio.


Per la commissione, sono una drammatica rottura di palle: temi scolastici, affrontati in maniera scolastica, da voci scolastiche.


Oggi si ha un candidato impresentabile.


Omosessuale in maniera imbarazzante, gli occhi vistosamente truccati, un filo di rossetto, una collana di perle ed un grande foulard.


Parla esattamente come uno si immaginerebbe guardandolo.


Viene presentato dal suo relatore, con stanca circoncisione.


Arriva il suo momento di dissertare. L’inizio e’ agghiacciante: Come ha detto lui, il tema che ho affrontato e’…


Lui e’ il relatore. E non si dovrebbe dire cosi’.


Viene interrotto da una domanda: Se posso interromperla, mi piacerebbe che spiegasse alla commissione…


Replica con un:Sono qui per questo…, che avrebbe fatto rabbrividire Piperno nel sessantotto.


Finisce, finalmente e porta la sua colonia – fetida – fuori dall’Aula magna.


Se l’omosessualita’ fosse una malattia, non gli avrebbero davvero fatto male un paio di pasticche, prima di venire.


Ma non lo e’.


Ed a lui sarebbero bastati dei calmanti, un cocktail di camomilla e valeriana.

Chi li ha sciolti? (Teniamo pulita la Facolta’)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
31/01/2008

Esiste una tipa con questa fissazione.


Ne e’ posseduta.


Dapprima, ha disegnato una serie di manifesti in perfetto stile: Disegno cosi’ perche’ mi devono capire anche i marziani.


Poi ha fatto un video. Orrendo.


Non ha sortito alcu effetto.


E’ passata al piano del diritto.


Ha elaborato un regolamento.


Ne riporto uno stralcio: Nessuno puo’ danneggiare o sporcare le cose comuni. Chiunque contravviene a questo obbligo, ad esempio: abbandonando rifiuti di qualsiasi genere: carte, cicche, giornali, non completamente biodegradabili, sara’ assoggettato alle sanzioni di cui all’art. 194 del Codice dell’Ambiente.


Tanta lana: e’ la norma sulle discariche abusive.


Un po’ troppo per una cicca, no?


Personalmente smaltirei l’autrice – abusivamente, ma comunque in discarica.

Chi li ha sciolti? (Delikatessen)

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/01/2008

Esiste una ampia vulgata sulle allieve procaci che diventano professori ferocissimi.
Non ne conosco poche.
Ma ci sono esseri ancora peggiori.
O forse no.
Non saprei.
Immaginate un oggettino – una delikatessen – che riesce a procacciarsi un concorso.
Un concorsino, poco più di una borsa di studio.
Ma di questi tempi non è semplice.
Perciò la guardi con curiosità, conoscendo i gusti del suo sponsor.
E vedi: due piedi a papera, di quelli che guardano le botteghe con attenzione sublime; due gambe ad X, il genere che potrebbe dedicarsi a feticismi che le signorine con la sesta praticano nei siti specializzati; un sedere basso, sul tipo con glutei che scopano per terra; ventre_addome_torace_tutto_d’un_pezzo, senza nessuna soluzione di continuità.
Il tuo sguardo torna al cervello venato di incredulità.
Il suo sponsor non è uno stinco di santo ma nemmeno un passionista di vespasiani.
Lo trovi per caso su un treno.
Non puoi non parlarci.
Preferiresti il tuo blackberry, ma sei costretto ad una conversazione cortese.
Naturalmente non accenni a nulla.
Lui entra nel discorso: Hai conosciuto la dott.ssa ____
Si
Che ne pensi?
Mi sembra una persona molto seria [Che devo dire? Che assomiglia al lupo della tasmania in lingerie e tacchi a spillo?]
Assolutamente. Poi non è nemmeno brutta, non ti pare?
Per nulla. Può avere un suo fascino. Ha uno sguardo assolutamente interessanti [sono occhi da tiroide, il genere che ti fissa come se fosse un pesce rosso in una palla di vetro]
Ma si. Una persona seria. E nemmeno brutta – ripete.
Scendiamo dal treno.
Saluti.
Abbracci.
Resto stupito.
Faccio un paio di telefonate.
E’ la moglie del figlio.
Un nuovo genere di delikatessen.
La moglie sfigata del figlio sfigato.

Il ritorno del convegnista

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/01/2008

Il convegnista è un coltivatore di mail.
Le guarda.
Le annaffia.
Le fa crescere.
Poi le raccoglie e le invia in grande copia.
Sono mail da collezione.
Così ad esempio, con un tuaccio che farebbe rabbrividere un esquimese, scrive:
"Carissimo, ho letto il tuo articolo su___, che ho trovato interessante [n.b.: il convegnista non è davvero nessuno e soprattutto non è uno dei qualcuno che si può permettere di dire che trova interessante qualcosa secondo i normali canoni del vivere universitario]. Tuttavia aggiungerei che ____ [n.b. siccome l’articolo è già stato pubblicato in questo modo lui dice che sarebbe stato meglio inviarglielo prima di pubblicarlo, ma vedi il precedente n.b.]"
L’ultima mail del convegnista è meravigliosa.
Dice siccome ci sarebbero degli aumenti per i convegnisti ma non sono state emanate le necessarie norme di attuazione, pensi [di nuovo il tuaccio] che possa fare causa alla università per ottenerli?
Inutile dire che l’unica persona non di ruolo che conosco e che ha fatto una cosa del genere non è mai diventata di ruolo.
Anzi, è stata definitivamente scardinata.
Dopo improbabili promesse che avevano l’unico scopo di defatigarla prima che potesse diventare un problema.
Glielo devo dire?
Il mio angelo custode sta cercando di farmelo fare.
Ma temo di saper resistere molto bene a questo genere di tentazioni.

Anche oggi esami – Dialoghi surreali

24 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/01/2008

La prima
Io: Mi dispiace, ma forse è meglio se torna a febbraio
La prima: La prego. Mi faccia un’altra domanda. A febbraio, ho un esame più importante
Io: Mi dispiace, ma anche questo esame è importante.

La seconda
Io: come la prima
La seconda:  La prego, a febbraio, devo andare a sciare con tutta la famiglia
Io: Penso che possa tornare anche a maggio: le nevi dovrebbero essersi sciolte

La terza
Io: come la seconda
La terza: La prego, mi ha chiesto solo le cose che non ho studiato
Io: Ne sono felice: così può preparare anche un altro esame.

Nessun altro ha risposto all’appello.

Il volto dello spirito maligno

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/01/2008

Guido Calabresi introduce ai suoi studenti il mistero della responsabilità civile (quali sono i criteri che guidano il risarcimento del danno) con una fiaba: se improvvisamente apparisse uno spirito maligno e vi chiedesse chi è disposto a sacrificare diecimila giovani vite ogni anno in cambio di un dono per l’intera umanità, chi accetterebbe questo dono?
Pare che nessuno degli studenti di Calabresi sia disposto ad accettare il dono dello spirito maligno.
Eppure è quello che facciamo ogni giorno salendo in macchina: accettiamo il rischio di uccidere o di essere uccisi per una comodità che assomiglia molto al dono di un dio malvagio.
Ratan Tata ha il volto del dio malvagio di Calabresi. Eccolo:
rnt_1_lakh_carPrima di tutto, la sua macchina, una concept car, carina, terzomondisticamente desiderabile, come il computer portatile di Negroponte o la radio a manovella dell’Unicef, costa centomila rupie che non arrivano a contare duemila euro, e può essere acquistata da molte persone che prima dovevano accontentarsi di una macchina usata.
In questo modo, Ratan Tata diffonde il dono della macchina dove prima erano solo motorini.
O meglio: diffonde il dono della macchina nuova dove prima erano solo macchine usate.
Non solo.
Per poter fare questo dono, Ratan Tata ha industrializzato una parte importante del Bengala: la sua macchina può essere un dono perché il lavoro necessario a confezionarla costa poco. Secondo gli slogan dei suoi avversari, la Tata Nana è una macchina carrozzata con il sangue degli operai.
Forse, tutto questo non è vero.
Forse, Tata merita di essere considerato un magnate buono.
In ogni caso, criticare il consumismo degli indiani dal nostro punto di vista è ipocrita: le nostre biciclette sono una scelta in alluminio iperleggero, le loro hanno la pesantezza di quelle dei nostri nonni, per i quali la seicento fu una liberazione assai più piacevole delle lotte partigiane.

Scene accademiche (Questo lo Scaccabarozzi non lo avrebbe mai fatto)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/12/2007

Si è detto molte volte che l’università sa essere stupefacente.
Sa donare delle scene che non si sarebbero mai immaginate.
E’ un mondo divertente e terribile da osservare con animo distaccato.
Può succedere, ed è successo, che il telefono squilli improvvisamente alle sette del mattino.
Dall’altra parte, un professore al quale non si deve particolare gratitudine.
–   Buongiorno
–   Buongiorno
–   Mi scusi se l’ho svegliata
–   Non si preoccupi, non stavo sognando
–   Le dispiace fare lezione alle otto e trenta?
–   Affatto, lo considero un onore e La ringrazio. Di cosa devo parlare?
–   Mah, non lo so. Decida lei. Parli di quello che vuole. Farà sicuramente meglio di me
–   Parlerei di sistemi elettorali, se può essere d’accordo
La risposta resta nel filo del telefono. Ha agganciato.
Ecco una cosa che lo Scaccabarozzi non avrebbe mai fatto e che io spero di non fare mai.

Pari opportunità: come la legge può trasformare le donne in negri

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/12/2007

Sono quei provvedimenti che tendono a rimuovere situazioni di disparità fra uomo e donna: le quote rosa, la riserva di posti agli individui di sesso femminile nell’accesso alla pubblica amministrazione, e così via.
Hanno un fondamento costituzionale per quanto riguarda la materia elettorale.
Il nuovo art. 51, Cost. stabilisce che la Repubblica deve promuovere con appositi provvedimenti le pari opportunità fra uomini e donne (art. 1, legge cost. n. 1 del 2003).
Vi è una ragionevolezza intrinseca in questa previsione: la rappresentanza politica si deve scandire tenendo conto delle diverse sensibilità che caratterizzano l’universo maschile e quello femminile.
Vi è anche un rischio molto serio: le misure dirette a favorire un soggetto indipendentemente dai suoi meriti e dalle sue capacità ma solo per la sua appartenenza ad un genere rischiano di sfavorire i più meritevoli e capaci dell’altro genere.
E’ quello che succede negli Stati Uniti dove un individuo di colore non particolarmente dotato può accedere a campus di eccellenza dai quali vengono esclusi bianchi molto più capaci di lui ma che non dispongono di quote riservate.
Le quote rosa, poi, fanno sempre un pò sorridere: finiscono per rendere le donne molto simili a dei negri o a dei diversamente abili.
Dietro alle quote rosa, c’è molto più maschilismo di quello che può sembrare.
In alcuni casi, poi, diventano assolutamente grottesche.
E’ di oggi il nuovo regolamento che disciplina lo svolgimento dei concorsi per ricercatore universitario.
Il ministro Mussi ha ritenuto che le commissioni giudicatrici debbano essere formate in modo da rispettare una pari rappresentanza di entrambi i generi.
E’ davvero una norma solo retorica e priva di senso.
Non ha senso pensare che una commissione possa giudicare validamente e seriamente i titoli ed i risultati delle prove dei candidati solo se uomini e donne la compongono in eguale misura.
Quando faccio parte di una commissione non mi sento né un uomo né una donna.
Mi sento un commissario e mi piace immaginare di non essere influenzato dal sesso dei candidati o dal loro aspetto fisico.
In fondo, tutte le volte che si parla di pari opportunità, si pensa che ci sia qualcuno che dice: Si fa maschi contro femmine?, ma, passati i dieci anni, nessun individuo in possesso delle proprie facoltà mentali fa discorsi di questo genere.

Il preservativo dello Scaccabarozzi

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/11/2007

Lo Scaccabarozzi è un tipo molto cattolico e timorato di dio.
Ha una moglie, non particolarmente bella ma sempre ben tenuta, e due figli che sono fra i più grandi rompipalle della storia dell’uomo.
Lo Scaccabarozzi riceve i suoi allievi in uno studio stracolmo di libri.
Sa di polvere e di nottate passate a leggere i commentari.
Lo Scaccabarozzi arriva sempre in ritardo.
Butta la borsa sul tavolo e comincia a tirare fuori una alluvione di fogli.
Gli allievi sono seduti di fronte a lui, il blocco sulle ginocchia, prendono appunti sulle cose che lo Scaccabarozzi dice.
In una situazione come questa, mentre lo Scaccabarozzi tirava fuori le sue carte e le buttava sul tavolo, dalla sua borsa, che assomiglia al gonnellino di Eta Beta o all’intimità di una porno diva, è uscito un pacchetto di preservativi.
Il pacchetto di preservativi ha deciso di volare per aria.
Ha fatto un breve volteggio ed è atterrato ai piedi di uno degli allievi.
Il mondo si è fermato per un istante.
Immobile lo Scaccabarozzi.
Immobili gli allievi.
Lo Scaccabarozzi si è subito ripreso buttando la borsa fra i piedi dell’allievo, sopra i preservativi.
Naturalmente, nessuno ha riso.
Ma a lungo gli allievi si sono chiesti se lo Scaccabarozzi quei preservativi li usasse o li portasse con sé per prudenza, in modo da poter validamente fare fronte ad un bisogno urgente o ad un energumeno attratto dalle sue grasse terga.

L’amico del convegnista

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
06/11/2007

Il convegnista si è fatto un amico.
Ha trovato un potente sponsor.
Si tratta del prof. Finocchietti.
La sua caratteristica essenziale è di essere il protagonista assoluto dei cessi maschili.
Dove campeggia – da anni, risorgendo dopo ogni mano di bianco – un "Finocchietti, nano malefico" delle dimensioni di Guernica.
E’ straordinariamente basso, nelle sue dita una merit diventa un avana. Indossa una copia del manifesto, come se fosse una armatura. Incedeva con uno stuolo di assistenti degno di Alberto Sordi.
Narrano che il padre abbia voluto festeggiare la sua nomina a professore di prima fascia con una cena pantagruelica, al termine della quale un sommellier si è avvicinato ai commensali con un carrello di distillati ed ha iniziato a magnificarli, pedante come tutti i sommellier, ed il padre a voce molto alta, senza tenere conto del luogo, ha chiesto una coca cola: "Che così almeno ci faccio un bel rutto"
Il prof. Finocchietti è meno famoso per le sue disavventure giudiziarie.
Pochi ricordano che è stato sospeso dall’insegnamento per avere violentato una studentessa e riammesso solo dopo che questa ha confessato di essere stata conseziente e che a lei in fondo quei segni sul viso piacevano.
Quasi che andare a letto con una studentessa possa essere considerato ammissibile, anche se la studentessa è conseziente (e non lo era, la conoscevo e non lo era per nulla).
Adesso il convegnista ha deciso di darsi al Finocchietti.
Ed è stupito delle attenzioni che riceve.
Non si rende conto, l’idiota, che nessuno tocca il Finocchietti, nemmeno se vi è costretto da una pistola con la canna mozzata.

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