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Tag Archive for: il professore va al congresso

La questione della centralità parlamentare

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
31/01/2014

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I deputati del M5S hanno occupato il Parlamento, urlando e non solo.

Hanno anche depositato una richiesta di impeachment nei confronti del Presidente della Repubblica.

Lo fanno perché si sono accorti che il Parlamento non è il luogo in cui avvengono le scelte, ma quello in cui le scelte sono ratificate.

Questa è la questione che pongono ed è una questione centrale che non merita di essere dimenticata od oscurata dal modo che questi deputati hanno utilizzato per manifestarla, dal loro metodo, fatto di quella stessa sanguigna brutalità popolare che contrapponeva i sanculotti dell’Abate rosso alla Montagna o alla Gironda delle beneducate gazzette.

Ma è una questione che loro stessi hanno generato: Grillo, esattamente come Berlusconi e Renzi, non fa parte del Parlamento.

Tuttavia mentre Berlusconi è stato espulso dal Parlamento contro la propria volontà e per un percorso giuridicamente inevitabile, Renzi non è stato eletto per questioni interne alle tecnicità del Partito democratico in punto di primarie, Grillo si è volutamente escluso dalla dialettica parlamentare.

Lo ha fatto perché il Parlamento è molto meno centrale della rete nelle costituzioni materialmente neurali della contemporaneità.

E’ di questo che si dovrebbe discutere e, forse, i deputati del M5S sono i meno legittimati a farlo.

Moriremo democristiani?

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
27/11/2013

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La mia generazione, che è la stessa di Letta e Alfano, circostanza non gratificante, è cresciuta dapprima nel ritornello del Moriremo democristiani e, successivamente, nella orrenda consapevolezza che morire democristiani sarebbe stato molto meglio di quello che abbiamo avuto modo di vivere.

Nella metà degli anni ottanta, avere diciotto anni ed essere democristiani era davvero triste: si poteva essere comunisti e indossare le ultime pecore verdi o fascisti e mettere i camperos, ma non democristiani, che era un po’ come i cani delle vecchie signore che girano con il cappotto e si nascondono quando incontrano un altro cane ai giardinetti.

Letta e Alfano, però, in quegli anni erano democristiani. Come Pistelli o, prima di loro ma con lo stessa aria di cane col cappotto, Casini. Read more →

Il libro

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
22/11/2013

libro

Fine di convegno con fretta di treno.

Il solito sciacquapelletiche devoto si avvicina all’anziano maestro.

Un anziano maestro sui generis cui il prossimo congedo dona la libertà dello spirito.

Il solito si scusa di non aver portato con sé abbastanza copie del suo ultimo lavoro.

Un importante ultimo lavoro, cinquecento pagine di dialoghi fra le Corti intorno al sapere multilivello in materia di volturazione della licenza per il trasporto dei rifiuti in legno e vetro.

Il solito chiede di essere autorizzato a inviare la copia per posta.

L’anziano maestro lo guarda, se fosse Cristo qualcun altro avrebbe scritto Fissatolo lo amò, e dice Non si preoccupi. In fondo si scrive per se stessi.

Il solito non capisce.

Ovviamente.

L’assistente sciacquapelletiche

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
22/11/2013

Clerks-The-Animated-Series-Episode-6--

Sta lì.

Seduto, buono buono.

Il vestitino pissero e spiegazzato nello stesso tempo, la faccia di chi quando parla dice cose importanti e per questo sta zitto.

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La questione è politica

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
20/11/2013

Peppone_24maggio

La questione è politica era il modo di dire di un sindaco della piana, quando essere sindaci della piana significava esprimere lo spirito del popolo non molto diversamente da Stalin o San Sebastiano.

Lo usava spesso questo modo di dire, per spiegare ad esempio come mai la realizzazione di una Coop era da considerarsi come un’opera di urbanizzazione primaria, mentre l’edificazione di un’Esselunga doveva essere classificata come intervento direzionale, ovvero perché era stato assunto un sordomuto come centralinista.

E lo usava – sempre – per chiudere definitivamente il discorso: Compagni, la questione è politica e il discorso è chiuso.

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Cancellare la Cancellieri?

2 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
18/11/2013

a1977n

Il ministro Cancellieri è sicuramente una persona per bene.

Lo ha dimostrato servendo lealmente il paese in situazioni piuttosto complicate. Non solo nel governo Monti, ma anche da commissario del Governo a Parma e a Bologna.

Ha una bella calligrafia, chiara, tonda, una calligrafia da maestra. Read more →

Il 138 dal punto di vista dell’ombelico

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
22/09/2013

Baroni

In questi giorni, si fa un gran parlare di una profonda revisione costituzionale, negli spazi lasciati liberi dalle dichiarazioni di Rodotà sul terrorismo, le discussioni interne al PD sulle regole di ingaggio congressuali, la storia giudiziaria del miliardario ridens.

Tutto questo non impedisce il sorgere di una domanda: è davvero necessario cambiare la Costituzione?

Ci sono molte ragioni per dire di si e qualcuna per opporsi.

La principale, per chi scrive, non è una ragione, è una metafora.

Chi scrive ha la passione della bicicletta e un ombelico piuttosto importante.

Di conseguenza, succede che, in salita, ma anche in discesa e perfino in pianura, degli attempati ultrasettentenni lo superino come nulla fosse.

La prima reazione di chi scrive è: Ora cambio bicicletta, compro il cambio super record elettronico, le ruote di titanio elasticizzato, la curva di carbonio ultrega e non mi vede più nessuno…

E’ una reazione stupida: gli anziani che lo superano montano biciclette altrettanto attempate.

Il punto è che loro non hanno l’ombelico che pigia sul manubrio: ci tengono le mani e quando c’è da pedalare scattano un rapporto e si alzano ancora in piedi.

Come dire, la bicicletta nuova si compra quando si è dimagriti. Non per dimagrire.

Forse, il discorso sulla revisione costituzionale, con tutti gli abbellimenti necessari, potrebbe non essere molto diverso…

Anche oggi, esami (Il trapianto del cervello)

2 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
27/06/2013

Si presenta per la quinta volta.

Stanco, ma con l’aria di chi ha capito tutto.

Sudato, ma con la faccia di uno che non puzza, di uno che non pensa di poter essere un’offesa permanente per chi lo odora.

Prima e unica domanda: Quando è che un giudice può sollevare una questione di legittimità costituzionale? Prima e unica risposta: Quando la legge è contraria al buon costume, ai principi della Costituzione, all’interesse pubblico… Che è come dire, siccome studiare è faticoso, allora penso di poter immaginare la Costituzione e sicuramente non mi sbaglio.

Si sbaglia, invece, gravemente. Esattamente come quando pensava che le sue ascelle non potessero avere odore e che, comunque, quel bell’odore di casa e stalla non possa dare fastidio a nessun essere umano che non gli voglia – del tutto, arbitrariamente e senza alcun motivo – male.

Abbandona l’aula con la faccia del vitello che guarda i colleghi dal recinto del macello e aspetta fuori, aspetta a lungo, finché non ha termine la sessione e può gridare l’ingiustizia: Mi dica che cosa devo fare: questa volta [la quinta, N.B.] avevo persino letto il libro…

Un trapianto di cervello, la sorridente risposta di una giornata d’esami.

La banda dei giusti

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
18/03/2013

Il Senato e la Camera hanno un nuovo presidente.

I senatori hanno eletto Libero Grasso, con una maggioranza relativa superata a stento malgrado una elegante questione procedurale posta dal senatore Calderoli e che il presidente provvisorio Colombo ha saputo risolvere nel senso della infondatezza con una rapidità sorprendente per un signore che ha fatto parte dell’assemblea costituente.

I deputati hanno eletto Laura Boldrini, con una maggioranza che non ha avuto bisogno di appoggi esterni ma che è stata più volte fermata da applausi esterni (gli appassionati di applausometri hanno contato ventidue minuti di discorso e venti minuti di applausi). Read more →

Femori

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
15/03/2013

Il problema degli anziani è che quando si rompono non si dovrebbe chiamare la misericordia ma l’Asnu, che a Firenze era la municipalizzata dei rifiuti.

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