• Follow us on Twitter
  • RSS
Un altro giorno da descrivere close

ProfStanco

  • Home
  • Blog

Tag Archive for: jazz

Vita da handicappati (Cogliombero)

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/04/2010

Idiota in bicicletta.
Invade la zona pedonale a velocità superiore facendo saltare il povero handicappato con braccio al collo che cerca di salvarsi ed esclama un gentile:
–> Cogliombero
Che è un modo per dare di coglione senza esagerare.
Il cogliombero è un coglione affettuoso.
DIciamo un testicolo di bambino che fa tenerezza e non sversa in atti di sodomia estrema, ma si limita a ciondolare con fare gentile.
–> Stronzo, Pppezzzo di Mmmmerda, Ti stacco il braccio e te lo infilo su per il culo …
Decisamente offende come pedala.
Da perfetta testa di glande.Screen shot 2010-04-02 at 12.19.53 PM

L’oblio che saremo

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/02/2010

Edouard_Manet_059Quel giorno, il Sole era caldo.
Lei, una madre.
Orfana del proprio figlio.
Lei, una donna di successo.
La voce roca, abituata al comando.
Affascinante di mille sigarette appena spente.
Lei, incapace di appoggiarsi al Sole.
Di capire la morte del figlio.
Di accettarla.
Che non è naturale che un figlio muoia prima dei genitori.
Che un figlio non si suicida.
Che è abbastanza intelligente da capire che quando un figlio si uccide, quando tuo figlio si uccide, è morto del tuo amore.
Sei tu che lo hai ucciso e lui non sarà mai oblio.

Condoglianze (A proposito della signora Englaro)

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/02/2010

cimiteroSi è già scritto sulla morte della signora Englaro.
Rapidamente.
Da estranei.
Le condoglianze sono un’arte di coccodrilli.
Esprimono una solidarietà che non è possibile provare.
Il dolore degli altri è sempre un dolore impenetrabile.
Per il quale la compassione o l’empatia possono suonare ipocrite.
Il Presidente del Consiglio ha ritenuto di esprimere formalmente le proprie condoglianze alla congregazione che ha seguito la signora Englaro negli ultimi anni di vita.
E’ una compassione non solamente ipocrita, ma anche velenosa.
Le condoglianze si fanno alla famiglia di chi è mancato e non ha chi ne ha seguito gli ultimi giorni, cui vanno i ringraziamenti, ma non le condoglianze, come qualsiasi lettore di necrologi ben sa.
Esprimere la partecipazione al dolore delle suore significa dire che erano loro la vera famiglia della signora Englaro.
Un messaggio di questo tipo vale come negazione della paternità, significa negare ad un padre il diritto di amare la figlia se ne accetta la morte.
Se la scelta del signor Englaro può essere discussa, quello che il signor Englaro non merita è la negazione del suo amore di padre.
Per quanto espressa in una forma più sottile di quella che ha scatenato la marmaglia scita contro l’ambasciata italiana.

P.s.
Il mio vecchio post sulla signora Englaro:
http://profstanco.splinder.com/post/19808380/Un+post+da+padre

I pensieri scomposti di una bimba piccola (Kant o Kierkegaard?)

17 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/01/2010

BimbaPiccolaMattino, presto.
Tazzona di latte e assortimento di biscotti a stupire le cispe di Bimba Piccola.
–> Babbo, perché tu non capisci che cosa io penso?
Assonnato padre che rovista nella memoria: Kant o Kierkegaard?
Sartre, era Sartre.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Uncle gay)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
28/12/2009

BimbaImpertinenteLo zio buco vive da solo.
Ufficialmente.
Con un gatto al quale assomiglia.
Hanno lo stesso arido egoismo.
Gli stessi occhi che sanno vedere solo se stessi.
Bimba Impertinente non lo vede volentieri.
Si annoia.
Non lo capisce ed il gatto non le piace per nulla, come lei non piace per nulla al gatto.
Passano il tempo a guardarsi in cagnesco.
Occorre convincerla per andare da Uncle Gay.
Stupidamente, il padre:
–> Oggi, passiamo a trovare lo zio
Impenetrabilmente, B.I.
–> SGRUNT
Sempre più stupidamente:
–> Non essere scorbutica, lo zio ti vuole tanto bene …
Sempre più impenetrabilmente:
–> Te lo ha detto lui?

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Tartaglia di Tarascona)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/12/2009

BimbaImpertinenteNaturalmente, Bimba Impertinente non sa nulla di Tartaglia di Tarascona e del suo coraggio da leoni.
Non ha commentato le immagini del Primo Ministro sul predellino, sanguinante, attonito, incapace di capire perché tanto odio verso la sua persona.
Nemmeno ha commentato questo attentato a base di souvenir che viene raccolto dai giornali come se fossimo a Sarajevo o come se stessimo di nuovo affondando nella terribile allegria della Banda del Casoretto.
Neppure si è soffermata su Porta a Porta, dove uno stranulato Michele con lisca catanese spiegava al popolo di Italia, agli Itagliani di Piazza Venezia, che lui, si: proprio lui, Michele, Gabriele o come diavolo si chiama, era accanto a Tartaglia di Tarascona e aveva perfettamente capito che il povero Tartaglia non era una persona normale perché non sarebbe normale restare calmi, immobili, freddi quando si è a cinquanta centimetri dal Primo Ministro, come se a cinquanta centimetri dal Primo Ministro si dovesse restare soggiogati dal suo fascino, dalla sua forza taumaturgica, dall’incantamento del voto popolare che la sua persona oramai incarna e, povero Michele, Gabriele, o come diavolo si chiama, si porterà sempre addosso il rimorso di non avere fatto nulla dall’alto dei suoi 190 centimetri per fermare il perfido attentatore.
Come se fosse normale essere a cinquanta centimetri dal Premier e sciogliersi dall’emozione, dal desiderio di adorarlo, e non fosse altrettanto normale (forse più normale) avere voglia di tirargli in faccia, su quella faccia di perfetto somaro,per ricordare il cameraman di Maurizio Costanzo quando si chiamava Pietrangeli, su quella faccia perfetta per stare nel buco tondo di un tiro a segno, un ordigno qualsiasi: una mela, un uovo, una stampella, magari una gamba di legno.
Bimba Impertinente, non ha nemmeno seguito la traCotanza leghista mentre evocava il clima degli anni di piombo all’unico, ma molto chiaro scopo, di legittimare leggi eccezionali, leggi di polizia, leggi in grado di assicurare l’ordine pubblico, ma certo non di salvaguardare le libertà costituzionali.
O letto questa mattina l’intenzione di chiudere e censurare tutti i blog che non condannano il povero Tartaglia di Tarascona, ma ne fanno apologia, esempio ed incitamento all’odio.
Ma allora che cosa c’entra Bimba Impertinente?
Non c’entra nulla, è solo un bene rifugio, perché permette di non pensare a tutto questo.
Permette di pensare, semplicemente, al suo quieto cercare di fuggire il freddo della bicicletta, nelle prime ore del mattino (B.I., molto raramente esprime i suoi desideri in forma diretta, preferisce suggerirli, usando dei percorsi retorici, in termini molto diplomatici, molto accademici), con una uscita così brillante da convincere il padre a tornare a casa e chiamare un taxi:
–> Babbo, ma quando fa freddo, fa freddo come oggi, la bicicletta si mette in moto?
Anche questi, però, sono Ossi di Seppia.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Denti)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/10/2009

 BimbaImpertinenteLavarsi i denti è una dura incombenza quotidiana.
Mattina, pomeriggio e sera.
Una vera scocciatura.
Bimba Impertinente lo fa abbastanza volentieri.
Ma non quando ha sonno.
Lì si deve insistere.
Una sera:
–> Babbo, perché noi ci laviamo i denti ed il nonno se li leva?

Il Sole di settembre

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
28/09/2009

Immagine 1Il Sole di settembre non scalda.
Non si inchioda sotto la pelle.
Si appoggia.
Con lieve dolcezza.
Questo Sole di settembre è una camera di ospedale.
La solitudine di un ospedale che lo nasconde nelle persiane.
Corpi che lo cercano.
Bianchi.
Lavati di luci al neon.
Come bibbie blu.
Gambe.
Braccia.
Dignità stropicciate.
Come pigiami e camicie da notte sporchi di sonno.
Gambe e braccia che ti guardano con occhi di ragno.
Mentre una rara infermiera li chiama per nome, con il Tu.
E tu senti in quel Tuaccio, senza dolcezza, senza quotidianità, in quel Tuaccio che puzza di piscio e galera, la notte del Sole di settembre.

Occhi blu, capelli neri

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/06/2009

DonnaPensosaAveva davvero gli occhi blu ed i capelli neri.
Molti anni fa.
In una festa.
Compleanno di un fratello molto più grande.
Settantasette.
Ma mio fratello non se ne era reso conto: ascoltava Alan Sorrenti.
Lei lo sapeva benissimo e citava la De Beauvoir.
Si era imbucata solo perché abitava accanto a noi.
I miei dieci anni si affacciavano dietro ad una libreria.
La ricordano sul divano.
Stravaccata nel posto di mio padre.
Gitanes mais e whisky.
In continuazione.
Senza mai alzarsi.
Senza cedere alla truppa di Figli delle Stelle che guardava senza vedere.
Dura.
Occhi blu e capelli neri: brillavano di notte e stanchezza.
Poi, è tornata a Parigi.
Suo padre è morto.
Dirigente stanco.
Di cirrosi epatica: infilava i fiaschi vuoti in terrazza.
Cimitero di trofei.
Sua madre è morta.
In un fondo di ospedale.
Lei è tornata a vivere nella casa dei fiaschi vuoti.
Proprio di fronte ai miei.
Un tumore ed una paralisi.
Sola, nel suo letto.
L’assistenza pubblica che la cambia al mattino e alla sera.
I miei che aprono la porta agli infermieri.
Occhi blu e capelli neri che continuano a brillare di notte e stanchezza.
Come quella sera di molti anni fa.
Che socchiudendo gli occhi continuo a vedere ogni volta che attraverso il divano di mio padre.

L’anno prossimo, a Gerusalemme

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
28/05/2009

pasqua_ebraicaHashana haba’a b’Yrushalayim (השנה הבאה בירושלים), ovvero L’anno prossimo a Gerusalemme è la promessa che ci si scambia durante la Pasqua ebraica.
E’ una promessa dolce: quest’anno, siamo in esilio ma l’anno prossimo il nostro Dio ci consentirà di essere nuovamente a casa.
E’ anche una promessa intimamente antisionista: Gerusalemme può essere solo un dono di Dio, non la si può conquistare con le armi o con la costruzione degli insediamenti.
Soprattutto, è una promessa sconfitta.
La si pronuncia sapendo benissimo che l’anno prossimo non saremo a Gerusalemme.
Che il giorno in cui saremo a Gerusalemme non appartiene alla nostra vita.
E forse non si spera nemmeno di essere l’anno prossimo a Gerusalemme: l’esilio ha i suoi vantaggi e la nostalgia è uno di questi.
In ogni caso, fa pensare alla quantità di promesse sconfitte che ci si scambiano.
Dalle regate: L’anno prossimo mi iscrivo al campionato invernale, agli amici di infanzia: A settembre, organizziamo una cena con tutti i compagni di classe delle elementari, per finire con il matrimonio, che raramente non si logora.
C’è solo una promessa in cui non si vorrebbe mai essere sconfitti.
Quella che si fa ad un figlio quando lo si vede per la prima volta.
Lì, essere sconfitti sarebbe davvero irrimediabile.

Page 6 of 8«‹45678›»

Ultimi Tweets

  • https://t.co/f3p1xGFuox Se Rousseau vota Draghi, M5S si divide e Meloni non è più sola per Copasir etc. 13:09:42 12 Febbraio 2021

Archivi

Segui @ProfStanco

RSS

  • RSS – Articoli

Articoli recenti

  • Il Maestro e il perfetto citrullo
  • Sorelle A Tebe
  • Il porto (Esisto)

Categorie

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized

Interesting links

Besides are some interesting links for you! Enjoy your stay :)

Pages

  • Blog
  • Welcome

Categories

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized
© Copyright - ProfStanco - Wordpress Theme by Kriesi.at