17/12/2008
Si è già detto che buttare fuori uno studente è una sconfitta.
Una sconfitta noiosa perché ritornerà e, sicuramente, non sarà più divertente.
Buttare fuori tutti gli iscritti ad un appello è una debacle assoluta.
Soprattutto, però, il buttar fuori è una questione di buon gusto.
Si può fare in molti modi e si deve fare attenzione a non ferire il candidato.
E’ un esame e il non superarlo significa solo non avere studiato abbastanza.
Non significa altro.
Il mio maestro, il mio primo maestro, che era ferocemente (o dannatamente?) innamorato della sua materia, che dette un solo 30 e lode in quaranta anni di insegnamento ad un allievo che poi lo abbandonò per un altro settore disciplinare, meno giuridico e molto più politico, quando arrivava a buttare fuori (ovvero nell’ottanta per cento dei casi), si metteva la testa fra le mani, la scuoteva, alzava gli occhi da cane pastore e diceva No, non è possibile … Se ne vada, La prego, se ne vada e non torni prima di ….
Dopo di che segnava nome e data su un libretto nero e il candidato sapeva che quando sarebbe tornato il suo esame avrebbe potuto avere inizio solo se lui avesse saputo rispondere alle domande che non aveva superato.
Personalmente, ho sempre trovato questa abitudine un inutile esercizio di masochismo.
Seguo una strategia diversa: sorrido, sorrido molto gentilmente e dico Beh, forse il Suo esame non è andato benissimo, forse tornerei al prossimo appello.
Di solito, il candidato capisce e si alza.
Se non capisce, continuo a sorridere, e dico Vede, mi dispiacerebbe darLe un voto particolarmente basso…
Normalmente, il candidato si alza, felice di essere compreso: nessun idiota si rende conto di esserlo.
Alcuni non capiscono, l’ultima chance, a quel punto, è Lei è una persona intelligente, davvero, crede di meritare un voto che la Sua intelligenza non merita?
Terribili sono quelli che cercano di giustificarsi: Lei ha ragione, professore, ma non ho potuto studiare, ho una situazione familiare difficile.
Oppure, E’ vero ma gli esami di diritto sono così difficili, bisogna studiare le leggi.
O ancora – oggi – Torno, ma mi dispiace davvero tanto: Lei non ci crederà, ma il fatto è che ieri sera ho perso tutto il pomeriggio per registrare un voto.
Che significa?
Che basta un pomeriggio per preparare il mio esame?
Non è la giustificazione più diplomatica che abbia sentito nella mia vita.