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Renzi a Cavriglia è Arezzo news

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
26/04/2017

La rassegna stampa locale dà atto dell’intervento di Renzi a Cavriglia.

Un intervento di interesse costituzionale perché riafferma la necessità di modificare la Costituzione malgrado l’esito del referendum del 4 dicembre.

Lo cerco febbrilmente nel fascio di giornali nazionali del mattino.

Non lo trovo.

La vera notizia di oggi è che Renzi fa parlare solo Arezzo News e poco più.

Che la riforma della Costituzione, le primarie del principale partito del Paese, la ricerca di una formula politica in grado di governare le tensioni religiose alla base del terrorismo sono la cronaca di Arezzo della Nazione.

Non è un buco dei principali giornali.

E’ la fotografia dello stato del paese.

L’occhio della piramide sono i fratelli Occhionero?

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
11/01/2017

Per ora l’occhio della piramide ha visto solo dei politici che farebbero meglio a scrivere con la matita

Eyepiramid – lo sguardo dei fratelli Occhionero – è un programma che ha infettato i computer di molti, moltissimi politici di primo piano.

Un malware che trasmetteva ai fratelli Occhionero i dati contenuti nei computer di Renzi, Monti, Draghi, etc.

Il malware era contenuto nell’allegato di una mail che gli utenti dei computer hanno aperto, lasciandosi infettare e iniziando a condividere con i fratelli Occhionero il loro contenuto.

Tutto dannatamente singolare.

I fratelli Occhionero sono legati alla massoneria e la massoneria non è la miglior parte della storia italiana.

Vedremo che cosa scoprirà la magistratura, a questo proposito.

Per ora, gli interrogativi ai quali rispondere sono:

  • se due spregiudicati fratelli riescono ad entrare in un computer che dovrebbe essere protetto semplicemente inviando una mail, sono due geni del male informatico o chi usa il computer protetto è un idiota informatico?
  • se la massoneria si interessa ai nostri politici, è perché i nostri politici non sono più massoni?

Il primo interrogativo è costato la presidenza degli Stati Uniti alla Clinton e di solito chi riceve una mail dalla signora Alcinia Lombardi che lo invita a conoscere delle casalinghe vogliose la cancella senza neppure leggerla.

Soprattutto se il suo computer conosce dei segreti che potrebbero far tremare la terra più di un terremoto ad Amatrice.

Il secondo interrogativo sarà sicuramente oggetto di una inchiesta parlamentare.

Il miglior modo per insabbiare la verità escogitato dalla nostra storia statutaria e subito ripreso dalla Repubblica.

Da ultimo, Piramidi, o qualcosa del genere, è un film vietato ai minori piuttosto noto nel periodo in cui l’ing. Occhionero poteva essere interessato a questo genere di forme artistiche. Meglio un film con le signorine per descrivere questa vicenda che non l’idea dell’occhio della piramide aperto sui segreti del mondo di mezzo.

Ma il meglio, in queste cose, finisce per diventare sempre il peggio e l’occhio della Piramide, per ora, ha rivelato solo dei politici che si facevano leggere la posta elettronica dopo avere aperto il messaggio di Alcinia Lombardi.

Come hanno votato quelli di San Basilio?

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
07/12/2016
NO, hanno votato NO

San Basilio è la borgata di Roma in cui i cittadini hanno impedito a una famiglia di occupare l’immobile loro assegnato e che era occupato abusivamente.

Al grido: Fuori i neri da San Basilio.

Gli occupanti legali erano di colore mentre l’occupante abusivo era di nazionalità italiana.

Come hanno votato questi nostri illustri concittadini?

Il NO ha stravinto:

PERCENTUALE VOTANTI
SI 35.07% 41.759
NO 64.93% 77.303
VOTI VALIDI 99.26% 119.062
SCHEDE BIANCHE 0.14% 169
SCHEDE NULLE 0.59% 713
VOTI CONTESTATI 0.00% 3
VOTANTI 67.85% 119.947

Poteva essere diverso?

Cosa significa che il NO abbia stravinto nel luogo in cui l’identità nazionale viene difesa attraverso la tutela di un cittadino italiano che occupa abusivamente un immobile?

Il mistero del decreto legge e le mamme contro l’inceneritore

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
02/12/2016

Le mamme contro l’inceneritore sono per il NO perché nel 1948 gli inceneritori non esistevano e sanno tutto di decreti legge e procedure data certa

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Il mistero del decreto legge nella riforma della Costituzione non è un argomento semplice perché non è semplice la situazione su cui la riforma è intervenuta.

Da molti anni, il Governo abusa della decretazione di urgenza, perché utilizza questo strumento per costringere il Parlamento a decidere sui progetti di legge che ritiene essenziali per l’attuazione del programma di governo. Read more →

Le bugie hanno le gambe corte anche quando portano il cappello

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
23/11/2016

compagnolenin

Dibattito referendario, le ragioni del Si e del No senza lamenti né proclami.
La presentazione della riforma procede lungo binari senza fretta, il relatore del Si spiega i motivi della riforma ed il più che ragionevole relatore del No contrappone i valori della stabilità costituzionale.
Il tutto senza scossoni né colpi di scena.
Finché non appare uno strano vecchio, infagottato in un maglione a collo alto, color vinaccia e con un buffo cappello da capitano di marina che assomiglia vagamente a quello indossato da Lenin.
L’ometto si lancia nel suo intervento: la riforma non si dovrebbe votare perché il senato non sarebbe più un senato ma uno iuvenato (sic), la riforma introdurrebbe dei vincoli a favore della legislazione europea del tutto ignoti al testo costituzionale in vigore, etc.
La prima obiezione è una sciocchezza. Dell’organo importano le funzioni, non certo l’età dei suoi membri e sarebbe bello se questo non fosse un paese per vecchi.
La seconda deve avere un suo perverso fascino perché è la quarta volta che ci inciampo.
È una profonda idiozia perché il vincolo del rispetto della legislazione dell’Unione europea da parte della legislazione regionale è stato introdotto dalla riforma costituzionale del 2001 e il nuovo testo non cambia nulla sul punto.
Però è preoccupante sentirla ripetere. Dà la sensazione di una sorta di catechismo del No che viene diffuso da qualche spregiudicato scribacchino e ripetuto più o meno a pappagallo da un buon numero di persone che prima di oggi non avevano mai incontrato la Costituzione.
Quelli con il cappellino non sono i più simpatici, ovviamente.

Il referendum costituzionale e il Buontalenti di Badiani

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
16/11/2016

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Badiani è una gelateria e non ha niente a che fare con il referendum costituzionale.

Il suo Buontalenti è uno dei gelati più buoni di Firenze, anche se i suoi commessi non sono simpatici quanto questa crema, anzi, e non sono poche le persone che lo evitano per questa ragione.

Una delle tappe del mio roadshow sul contenuto del referendum costituzionale è passata vicina a Badiani: l’alto magistrato in pensione che sosteneva le ragioni del No dal punto di vista di Magistratura Democratica ha spiegato che la riforma non si poteva votare.

Di più, non si doveva nemmeno perdere tempo a leggerla.

Difatti, la riforma costituzionale deve essere rigettata perché proviene dal Governo e il Governo non potrebbe presentare un progetto di riforma della Costituzione.

E’ la solita citazione di Calamandrei, slegata dal contesto, che era l’inizio della discussione in aula sul progetto di costituzione varato dalla Commissione dei 75, quando l’assenza del governo si giustificava perché l’assemblea costituente non discuteva su di una proposta del governo ma su di un testo elaborato da una commissione appositamente costituita.

Ci si scorda però che quel governo aveva un ministero per la costituente e la commissione dei 75 aveva iniziato i suoi lavori su una serie di proposte elaborate dalle commissioni Forti, che erano commissioni governative.

In secondo luogo, la riforma costituzionale deve essere rigettata perché è stata votata da un Parlamento eletto in base a un sistema elettorale successivamente dichiarato incostituzionale dalla Corte costituzionale.

Sono due argomenti che sul piano costituzionale non dicono nulla: nessuna disposizione della Costituzione vieta l’iniziativa legislativa al Governo in materia costituzionale e la sentenza della Corte 1/2014 che ha dichiarato incostituzionale il sistema elettorale ha precisato che non vi sono effetti di alcun tipo per il Parlamento eletto in base a quelle norme.

Sono argomenti che assomigliano molto al non assaggiare il Buontalenti di Badiani perché i commessi sono antipatici.

Ovviamente non è così: vale la pena assaggiare il Buontalenti di Badiani, perché è buono, e vale la pena interrogarsi sul merito della riforma costituzionale perché potrebbe essere molto meglio delle sue critiche.

Il costituzionalista riluttante (o ipocrita?)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
10/08/2016

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C’è solo una cosa che nell’intervista la naturale prudenza del professore che è anche avvocato mi ha impedito di dire.

Forse la cosa più importante.

Perché il giudice amministrativo ha deciso di un ricorso che riguardava un atto, il Piano di indirizzo territoriale, destinato ad essere superato dall’atto amministrativo successivo, il Master Plan, che sarà adottato con una intesa secondo lo schema dell’art. 81, d.P.R. 616/1977?

Perché si è approfonditamente occupato della Valutazione ambientale strategica quando questa è destinata ad essere superata e amministrativamente dimenticata per effetto della Valutazione di impatto ambientale?

Perché non si è limitato a dire che non vi era interesse, come sarebbe stato naturale e forse più ragionevole?

Perché è un giudice e i giudici hanno bisogno di trovare legittimazione attraverso il suono pubblico delle loro pronunce, che fanno rumore quando possono apparire sulla stampa come eversive delle decisioni di poteri forti, i poteri economici nel loro collegamento ai decisori politici.

Solo che un esercizio di questo genere è in contrasto con una delle anime vere e più profonde della giustizia nell’amministrazione, l’essere un giudice speciale perché vicino, nel senso di contiguo, al potere che giudica, come insegnava Orsi Battaglini.

Il giudice amministrativo ha coraggio solo quando il suo ardimento non ha alcun effetto pratico, ma fa un gran clamore sui giornali.

Questo non ho detto perché sarebbe stato come dire che la giustizia amministrativa non esiste e a questo pensiero non mi vorrei arrendere.

Almeno sino a che sono avvocato e professore universitario.

Unioni civili e indirizzo politico di maggioranza

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
11/05/2016

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Il ministro Boschi, o forse il premier, o, secondo Costituzione, il Consiglio dei Ministri ha deciso di porre la questione di fiducia sull’approvazione del disegno di legge in materia di unioni civili.

La tesi politicamente corretta, la tesi di governo, è che questo disegno di legge rappresenta la risposta a due moniti della Corte costituzionale che ha segnalato l’inappropriatezza della tutela assicurata alle coppie formate da individui dello stesso sesso, che vi è una pressoché totale equiparazione nei diritti alle coppie formate da individui di sesso diverso, che questo disegno di legge rappresenta il migliore compromesso possibile per l’unica maggioranza di governo possibile. Read more →

Una legge contro l’omofilia?

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
03/07/2014

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Una legge contro l’omofilia sarebbe davvero opportuna di questi tempi.

Non contro chi prova una immotivata, irragionevole e tutto sommato scortese avversione per gli omosessuali.

Ma contro chi, immotivatamente, irragionevolmente e tutto sommato con scortese repentinità, si schiera a favore del movimento LGBT.

La settimana passata, Berlusconi, la sua giovane “fidanzata”, Vittorio Feltri.

Questa settimana, Angiolino Alfano.

Tutti hanno scoperto di essere un pochino gay, lesbica, bisex e persino transgender.

Soprattutto, hanno scoperto che gli omosessuali possono essere di destra, conservatori e bacchettoni e hanno deciso di cercare apertamente il loro voto, considerandoli come una lobby, oscura e potente come una loggia segreta.

Il che è un atteggiamento apertamente omofobico, perché nulla è più disumano che considerare l’omosessualità come il tag di una razza diversa, l’indizio di una specialità tribale.

Gli omosessuali sono, se li si vuol guardare bene in viso, né più né meno uomini e donne comuni (ordinary people) e, di conseguenza, possono essere di destra o di sinistra, cattolici, ebrei e musulmani, di razza caucasica, afroamericani, indiana e a strisce rosse e gialle.

Taggarli, anche solo per dire sono d’accordo con loro, è dannatamente offensivo.

Anche se, in fondo, sono proprio gli omosessuali a cercare una specialità differenziante, in cui l’identità politica e sociale, forse anche religiosa, segue il ritmo dell’outing: L’ho detto e niente sarà più come prima, perché ho detto che io sono diverso da tutti loro e che sono orgoglioso della mia diversità.

Insomma, se Berlusconi è frocio, anche i froci sono berlusconiani…

La camicia di Berlinguer (note a margine delle elezioni di Livorno)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
13/06/2014

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A Livorno, il M5S di Filippo Nogarin, ingegnere aerospaziale e cittadino di Castiglioncello, ha vinto le elezioni comunali.

La città, la città che conta, la città degli affari e dei traffici, è sgomenta.

L’altra città, la città che ha votato al ballottaggio, la città che ha vissuto questi anni di lenta trasformazione del PCI, che si è disaffezionata alle proprie bandiere, molto meno.

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