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Tag Archive for: #Ragazza_Impertinente

I pensieri scorretti di una Ragazza Impertinente (il compito dopo la vacanza)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
17/02/2019

Ragazza Impertinente è mancata da scuola per una settimana di vacanze.

Durante questa settimana, c’è stato un compito di greco e il padre ha scritto una lettera molto garbata alla professoressa chiedendo il permesso di portare la figlia a sciare.

La professoressa, con altrettanta cortesia, ha risposto che non vedeva controindicazioni e che Ragazza Impertinente avrebbe recuperato il compito al suo rientro.

Così è stato.

Con una precisazione importante che la versione del compito recuperato era molto più difficile della versione data alla classe.

Ragazza Impertinente si è lamentata con il padre.

Irragionevolmente.

Se si va in vacanza quando gli altri studiano, lo si fa perché si è più bravi degli altri e lo si deve dimostrare.

I pensieri politicamente scorretti di Ragazza Impertinente (disegnino)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
12/02/2019

Un momento complesso nella vita di un genitore è quando una figlia rientra da scuola con la notizia che il padre è atteso a colloquio da un professore.

Il professore nel caso di specie è il professore di italiano.

Il padre si presenta nel giorno e nel luogo fissati travestendosi da persona seria.

Ovvero indossando un vestito e un panciotto perfettamente adatti al grigio degli anni cinquanta.

Il professore parla a lungo.

Difficile non distrarsi.

Poi arriva al dunque:

Sua figlia disegna mentre spiego

Il padre si scusa perché la figlia, in questo modo, ha tolto di rispetto al professore e alla materia che questo incarna.

Poi, però, aggiunge che anche lui insegna, anche se all’università e perfino da qualche anno in più del professore. Che una volta gli è capitato di vedere uno studente che scriveva con grande foga sul suo tablet. Che si era avvicinato per vedere come mai avesse tanto da scrivere e quando gli era arrivato dietro si era accorto che lo studente stava chattando su Facebook.

Vede – conclude il padre – non ho pensato che lo studente fosse maleducato. Ho pensato che non ero riuscito ad interessarlo e che ero stato molto ingenuo a pensare di avercela fatta.

La colpa se gli studenti non ti seguono è solo tua ed è davvero molto stupido pensare di ottenere l’attenzione con una nota o un urlo.

Questo, naturalmente, il padre lo ha solo pensato perché dirlo non era davvero proprio il caso.

I pensieri politicamente scorretti di una Ragazza Impertinente (L’ultimo giorno)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
15/09/2017

L’estate di Ragazza Impertinente è stata funestata dai compiti.

E’ diligente ma non particolarmente studiosa.

Uno dei suoi crucci sono i temi.

Ama leggere ma molto meno scrivere.

E’ sintetica. Non scrive mai più di quello che vuole dire e cerca sempre di dirlo con il minor numero di parole. Non riesce a essere ruffiana con i lemmi e la sua fantasia non ama girare intorno ai concetti che esprime sempre in modo molto pratico.

Mi piace il suo modo di scrivere.

Meno alla sua professoressa.

Uno dei temi era intitolato “L’ultimo giorno”.

Ha affrontato diversi ultimi giorni: l’ultimo giorno di scuola, l’ultimo giorno delle vacanze, l’ultimo giorno del campo scout ecc.

Di ognuno di questi ha dato una descrizione pratica: l’ultimo giorno di scuola si devono schivare i gavettoni dei maschi. L’ultimo giorno delle vacanze si deve pensare a cosa indossare il primo giorno di scuola. L’ultimo giorno di campo scout bisogna trovare tutto quello che si è perso in quindici giorni di tenda.

Ha scritto anche – non è particolarmente ottimista – dell’ultimo giorno di vita, immaginando che cosa avrebbe fatto se avesse saputo che quello era il suo ultimo giorno di vita.

Vorrei andare a Disneyland e avere il pass che ti fa evitare le code, poi vorrei andare sul surf e cavalcare delle onde altissime, poi vorrei andare a fare shopping e comprare tutte le cose che desidero e vorrei, vorrei, vorrei…

Ho chiesto se non erano troppe cose per un giorno solo e soprattutto per un giorno come quello.

No, perché se fosse il mio ultimo giorno di vita, io proprio non vorrei saperlo e non pensarci mi sembra il minimo, anche se un demone dispettoso me lo dovesse dire…

 

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