• Follow us on Twitter
  • RSS
Un altro giorno da descrivere close

ProfStanco

  • Home
  • Blog

Tag Archive for: sculaccioni

Firenze più di prima (Quello che non si può inventare né diventare)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
15/05/2014

fotoconti.JPG_637094727

Lo slogan dell’attuale campagna elettorale del candidato a succedere nella poltrona di Lorenzo Il Magnifico (che veniva dal Mugello) e di Matteo Renzi (che è del Valdarno) è Firenze più di prima e questa volta il candidato viene dalla Campania, ma, d’altra parte, La Pira era siciliano.

Suona ironico ai fiorentini, cui peraltro suona ironico anche il diventar ciechi di sifilide.

Da quando è apparso ci si chiede (mi chiedo, meglio) che cosa significhi, che cosa significa Firenze, che cosa vuole dire più e a cosa è riferito il prima e non si trovano (trovo) molte risposte in una campagna elettorale fatta di immagini, parole usate come immagini e il tutto senza un messaggio forte capace di illudere trascinando.

Se è difficile restare di sinistra, diventa difficile anche restare fiorentini.

Ma è il giornalaio di piazza della Repubblica – il mio personale spacciatore di fumetti – che lo interpreta in maniera geniale. Una straniera gli chiede un certo numero di giornali, lui glieli porge. Lei chiede una shopper. Lui dice che li ha finiti e le indica il giornalaio di fronte, lo chieda a lui, Signora. Lei chiede come si dice shopper in italiano. Lui risponde “tarzanello, si dice tarzanello, dear lady”. Mi guarda e dice “più di prima, amico: più di prima”, mentre la signora si allontana ringraziando e lui le dice “come se fosse antani”, con sorriso di un fedele servitore.

L’unica cosa che resta da fare più di prima è, in effetti, prendere e prendersi in giro (i tarzanelli sono il materiale fecale che resta appeso alle liane anali quando non si ha a disposizione un bidet). Ma questa capacità non si inventa. Ci si nasce e se non ci si è nati è un problema più grosso del regolamento urbanistico. D’altra parte, Giuseppe Conti si lamentava – nel 1899 – che oramai erano scomparse le faceti figure di spiriti bizzarri, piene di facondia e di spirito del passato e se erano scomparse nel 1899, di cosa ci si lamenta oggi?

Superciuk vive ancora (fra via Edda Fagni e il Morosini)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
02/05/2014

Superciuk_ruba_ai_poveri_per_dare_ai_ricchi

In questi giorni, è apparsa sulla stampa la notizia che lo Yacht di Putin sarebbe ormeggiato a Livorno per dei lavori di manutenzione presso il cantiere Azimut Benetti.

E’ subito uscita una smentita dell’ing. Poerio, amministratore delegato di Azimut Benetti: “La riservatezza con cui dialoghiamo con gli Armatori è fondamentale nel nostro settore per garantire continuità di attività. Il Cantiere è da sempre aperto a tutte le testate giornalistiche per fornire le informazioni disponibili. Ci auguriamo pertanto che in futuro, prima di pubblicare presunte informazioni circa i nostri Armatori, la stampa abbia piacere a confrontarsi preventivamente con noi al fine di evitare spiacevoli incomprensioni”.

Read more →

Fra Edmond Dantes, Silvio Berlusconi e Garage Olimpo

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
30/04/2014

25371324_il-conte-di-montecristo-anno-ii-lettura-50-2
C’è qualcosa di osceno nell’applauso che un sindacato di polizia ha dedicato a tre poliziotti condannati per omicidio colposo in relazione alla morte di un giovane a Ferrara.
C’è qualcosa di turpe nel modo con cui Silvio Berlusconi critica la magistratura che gli ha concesso un modo di scontare la pena molto distante da quello per cui il nostro paese è stato condannato dalla Corte Europea dei diritti umani.
Da una parte, s’intravede un corpo di polizia che opera al di fuori della legalità e della fedeltà alla Costituzione. Uomini che si pensano superiori alla legalità perché la legalità non consente loro quello che vorrebbero a tutela della stessa legalità.
Dall’altra parte, un uomo che ritiene ridicolo e oltraggioso il pensiero di un processo nei propri confronti, un uomo che oltrepassa la legalità con la forza del consenso elettorale.
Non è questo che colpisce allo stomaco.
Tutti i condannati si sentono innocenti e sono vittime di errori giudiziari o di profonde ingiustizie.
Colpisce l’assenza di vergogna.
Quella vergogna che prova anche Edmond Dantes condannato ingiustamente, quella vergogna che prova una qualsiasi persona onesta, solo per il fatto di avere conosciuto la porta del tribunale.
Anche questa vergogna è scomparsa.
Insieme alla parte superiore del bikini e a quelle cravatte senza le quali un tempo non si aveva il cuore di uscire di casa.

Selling Italy by the dirham

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
05/02/2014

7da72938a988b2044a0f6a70670095bb

Enrico Letta annuncia con vivo orgoglio di essere riuscito a trovare oltre 500MlnEuro di investimenti nel suo roadshow nei Paesi del Golfo: saranno investiti da un fondo sovrano del Golfo in un fondo sovrano nazionale.

E’ un modello di politica economica in cui gli aiuti di Stato al rilancio dell’economia sono partecipazioni statali travestite da venture capital e fa piacere rilevare che l’impresa sarà finanziata anche con quelli che una volta si chiamavano petroldollari e che vorranno avere voce in capitolo per quanto riguarda la selezione degli investimenti, la partecipazione nei board delle società partecipate, etc.

Molti commentano questa epica notizia ricordando che è meno di quanto questi signori investono nel Paris Saint Germain o in altre iniziative che tengono in portafoglio per ragioni più che altro di carattere estetico.

Ma forse si dovrebbe osservare che non c’è nulla da mostrare con particolare orgoglio, che è l’orgoglio del mendicante che si vanta con la propria famiglia di essere riuscito a ricevere, con la propria petulante questua, un sacco di monetine, che il roadshow di Letta assomiglia al trainshow delle zingarelle che lasciano foto e biglietti sui sedili dei pendolari.

Si dovrebbe osservare che gli investimenti si misurano in redditività e capacità di governance, che chi vende non dovrebbe essere orgoglioso dell’importo che riceve a titolo di prezzo, ma di quanto è stato concesso in termini di sovrapprezzo.

Ma soprattutto si dovrebbe osservare che un politico che vende pezzi del nostro paese dovrebbe spiegare che cosa ha venduto e perché lo ha venduto: se ha trasferito la proprietà di un gioiello di famiglia ormai inutile (i Mirò portoghesi) o se ha liberalizzato l’economia…

Tutte osservazioni che fanno tornare in mente una feroce battuta di Renzi, il quale in apertura dell’assemblea annuale dell’associazione degli industriali della sua città, che è anche quella di chi scrive, salutava una nota famiglia di imprenditori che aveva appena ceduto a un fondo sovrano (del Dubai) il più importante albergo di lusso della città, con una formula del genere: Sfidiamoci sul piano del coraggio.

Renzi era ironico.

Letta, no.

Sgrillettare la Presidente della Camera (Absit iniuria verbis)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
04/02/2014

300x01391501086701lettaboldriniOK

Letta scende in campo per difendere la Presidente della Camera dagli attacchi del Movimento 5 Stelle.

Lo fa dal Qatar dove “promuove” l’azienda Italia.

Definisce l’azione politica intrapresa dal M5S come una corsa verso la barbarie. Chiama ingiuriose, intollerabili e insopportabili le parole pronunciate da Grillo (quali? Non è facile tenerne il conto). Esclude qualsiasi giustificazione per questo modo di fare politica.

La Presidente della Camera, invece, continua a ripetere di essere vittima di una istigazione allo stupro collettivo.

Francamente, sono affermazioni un po’ eccessive: scoprire che il M5S parla all’intestino degli italiani è trovare l’acqua calda nella corrente del Golfo. Come egualmente lo è scoprire che la maggioranza degli italiani adora la comunicazione intestinale, i suoi suoni, i suoi venti. O che fra il dire Cosa gli farei io a quella e veder muovere qualcosa dove le gambe si uniscono c’è più o meno la stessa distanza che separa Jerry Calà da un gruppo di indiani che incontrano una ragazzina su un autobus in piena notte.

Affermare che chi usa questa comunicazione non si deve esprimere e comunque non deve essere ascoltato significa giustificarlo e legittimarlo nello stesso tempo ed è un gioco pericoloso questo, che adesso si fa sgrillettando la Presidente della Camera e un tempo si faceva condannando il fascismo.

Lo squadrismo – quello vero, quello fatto di olio di ricino e di manganelli – avrebbe stentato non poco ad affermarsi senza le condanne sterili, indisponenti e benpensanti di parte della borghesia e degli intellettuali socialcomunisti.

Forse, la Presidente della Camera, cui un maggiore understatement non farebbe affatto male, non se ne rende conto. Letta ha troppa cultura ed intelligenza politica per ignorarlo.

Il suo intervento non è affatto per la Boldrini o di solidarietà per le donne vittime di violenze. E’ un intervento che guarda direttamente a Grillo, che gli offre una legittimazione e una giustificazione, nel suo essere greve e antisistema, cuore e intestino, che gli vuole offrire una legittimazione e una giustificazione.

Letta sa benissimo che Grillo è una delle sue ultime speranze nella competizione con Renzi. Sa benissimo che solo valorizzando Grillo con una continua delegittimazione, Grillo può risalire la china di un consenso decrescente e che è il consenso per il M5S che può privare Renzi dei voti necessari al successo in una competizione che lo stesso Renzi ha voluto costruire su base rigidamente bipolare.

La Boldrini, forse, no, ma Letta questo gioco lo conosce perfettamente e, onestamente, era un gioco che avremmo desiderato non vedere più.

La questione della centralità parlamentare

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
31/01/2014

occupazione-nazista-2

I deputati del M5S hanno occupato il Parlamento, urlando e non solo.

Hanno anche depositato una richiesta di impeachment nei confronti del Presidente della Repubblica.

Lo fanno perché si sono accorti che il Parlamento non è il luogo in cui avvengono le scelte, ma quello in cui le scelte sono ratificate.

Questa è la questione che pongono ed è una questione centrale che non merita di essere dimenticata od oscurata dal modo che questi deputati hanno utilizzato per manifestarla, dal loro metodo, fatto di quella stessa sanguigna brutalità popolare che contrapponeva i sanculotti dell’Abate rosso alla Montagna o alla Gironda delle beneducate gazzette.

Ma è una questione che loro stessi hanno generato: Grillo, esattamente come Berlusconi e Renzi, non fa parte del Parlamento.

Tuttavia mentre Berlusconi è stato espulso dal Parlamento contro la propria volontà e per un percorso giuridicamente inevitabile, Renzi non è stato eletto per questioni interne alle tecnicità del Partito democratico in punto di primarie, Grillo si è volutamente escluso dalla dialettica parlamentare.

Lo ha fatto perché il Parlamento è molto meno centrale della rete nelle costituzioni materialmente neurali della contemporaneità.

E’ di questo che si dovrebbe discutere e, forse, i deputati del M5S sono i meno legittimati a farlo.

Il libro

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
22/11/2013

libro

Fine di convegno con fretta di treno.

Il solito sciacquapelletiche devoto si avvicina all’anziano maestro.

Un anziano maestro sui generis cui il prossimo congedo dona la libertà dello spirito.

Il solito si scusa di non aver portato con sé abbastanza copie del suo ultimo lavoro.

Un importante ultimo lavoro, cinquecento pagine di dialoghi fra le Corti intorno al sapere multilivello in materia di volturazione della licenza per il trasporto dei rifiuti in legno e vetro.

Il solito chiede di essere autorizzato a inviare la copia per posta.

L’anziano maestro lo guarda, se fosse Cristo qualcun altro avrebbe scritto Fissatolo lo amò, e dice Non si preoccupi. In fondo si scrive per se stessi.

Il solito non capisce.

Ovviamente.

Un manifesto politico per il MACP (Movimento per l’Abolizione delle Casalinghe e dei Pensionati): Chi non produce ruba agli altri e sopratutto a chi un lavoro non ce l’ha

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
26/09/2013

Siena.-Anni-’60.-Manifestazione-per-la-pensione-alle-casalinghe

Mattino, non molto presto le otto e trenta.

Per la prima volta, entro nel bar delle mamme che hanno appena lasciato i bimbi a scuola.

Stravaccate fra tavolini e divanetti sembrano la pubblicità del reduce napoleonico. Dopo Waterloo, non Jena.

Tutte, indistintamente, si lamentano di una stanchezza che non possono non ostentare: la fatica del letto e della noia di vivere.

Tutte, indistintamente, si sono appena alzate e stanno per tornare a letto, senza troppo da fare fino all’ora di recuperare i figli da scuola, attività che intendono più o meno come se la scuola fosse in Vietnam e i figli fossero berretti verdi appena paracadutati nella giungla.

Su di un treno affollato, sul solito treno affollato che porta altrove e i cui vagoni puzzano di seconda classe e umanità immiserita, un disgraziato dalle scarpe antinfortunistiche sformate e lavate di polvere, la camicia disegnata di sudore e i pantaloni che non hanno mai avuto un tempo migliore, si lamenta di un anno in cui l’unico contratto che gli è stato concesso era per due giorni da manovale.

Chi non produce ruba agli altri e soprattutto a chi non ha un lavoro.

Potrebbe essere un programma politico, il programma politico del MACP (Movimento per l’Abolizione delle Casalinghe e dei Pensionati).

Mica si può sempre essere politicamente corretti nella vita…

 

Una difesa per il cittadino Berlusconi (Semel in anno)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
01/03/2013

De Gregorio è un simpatico politico della Seconda repubblica.

In un certo senso, rappresenta una delle icone della Seconda repubblica, un po’ a quella maniera di seconda fila in cui la frase del socialista Teardo (il partito mi ha assolto, la magistratura non mi può condannare) è stata una dei simboli della Prima.

Lo si ricorda perché eletto nelle liste dell’Italia dei Valori di Di Pietro, dapprima accettò la carica di presidente della commissione difesa del Senato con i voti del centrodestra e, successivamente, contribuì al voto di sfiducia del Governo Prodi.

Era la quindicesima legislatura repubblicana.

Read more →

Bersanillo

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
27/02/2013

Potrebbe essere un personaggio dei fumetti: Bersanillo, il politico vestito lebole  che dispensa massime di saggezza contadina e perde tutte le elezioni.

Sarebbe bello se lo disegnasse Jacovitti, con i salami che escono dalle tasche.

Read more →

Page 4 of 11«‹23456›»

Ultimi Tweets

  • https://t.co/f3p1xGFuox Se Rousseau vota Draghi, M5S si divide e Meloni non è più sola per Copasir etc. 13:09:42 12 Febbraio 2021

Archivi

Segui @ProfStanco

RSS

  • RSS – Articoli

Articoli recenti

  • Sorelle A Tebe
  • Il porto (Esisto)
  • Santa [S]Fiducia: la democrazia delle trappole identitarie

Categorie

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized

Interesting links

Besides are some interesting links for you! Enjoy your stay :)

Pages

  • Blog
  • Welcome

Categories

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized
© Copyright - ProfStanco - Wordpress Theme by Kriesi.at