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Tag Archive for: sculaccioni

Fora di ball o Not in my backyard ?

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/03/2011

20101006NewlogoGreennonamemediumIl risorto di Varese ha sottratto fiato al toscano per esprimere un sintetico pensiero in punto di accoglienza allo tsunami di immigrati sulle coste di Lampedusa.
–> Fora di ball
Che in italiano suona più o meno come Via dai coglioni.
Al solito, le parole di Bossi meritano una riflessione – politica, giuridica e costituzionale – molto più approfondita di quanto la coloritura dialettale vuole far apparire.
In questo caso, esse consentono una corretta classificazione dei soggetti del fenomeno migratorio.
Si tratta di rifiuti, nel senso giuridico del termine, ovvero di cose abbandonate, vuoi per volontà di chi le detiene, vuoi in virtù di un comportamento oggettivo, vuoi a causa di un puntuale dovere giuridico.
I rifiuti devono essere avviati alternativamente al recupero (scelta privilegiata dall'ordinamento, sin dalla prima normativa in materia, intestata come Lotta contro gli sprechi nell'interesse dell'economia nazionale) o allo smaltimento, quando, come in questo caso, il recupero non è possibile.
Lo smaltimento deve avvenire in prossimità del luogo di produzione secondo il canone Chi inquina paga.
I centri di accoglienza e di identificazione sono esattamente e propriamente discariche di clandestini e devono essere collocati nell'immediata vicinanza del fabbricante di clandestini.
Il problema è questo: chi produce i clandestini?
I venti chilometri quadrati di Lampedusa?
La campagna pisese di Coteto?
Uno qualsiasi degli altri luoghi indicati dal fido Maroni?
No.
Li produce il nord, con la sua apparenza di ricchezza.
Ed è lì che devono essere smaltiti.

Nevica

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/12/2010

nevicaNevica.
La città diventa diafana.
I passanti sono ombre di silenzio.
A non avere un cazzo da fare, sarebbe fantastico.
Altrimenti, è semplicemente un modo per cascare di bicicletta.

Corvi a Pisa

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/10/2010

Pisa-Palazzo_alla_Giornata-facciataL'Università di Pisa è squassata dalla tornata elettorale per diventare rettore.
Ci sono due candidati in corsa.
Da una parte, il prof. Paolo Miccoli che rappresenta medicina e chi sa quello che si deve sapere sa che non si diventa rettori senza l'appoggio di medicina.
Dall'altra parte, il prof. Massimo Augello che rappresenta una cordata eterodossa che aveva già tentato la scalata quattro anni fa, quando era capitanata dal prof. Emilio Vitale, il quale, purtroppo, ha avuto un terribile incidente e da oltre due anni è in coma.
I toni della campagna elettorale sono accesi.
Uno dei candidati alla carica, la prof. Nicoletta De Francesco, già prorettore alla didattica e che rappresenta ingegneria, ha rinunciato a confermare la propria candidatura per la seconda tornata di votazioni appoggiando esplicitamente il prof. Augello.
I due hanno scritto assieme una lettera in cui affermano di credere in dei valori comuni e si impegnano a collaborare nel caso di vittoria: l'uno come rettore e l'altro come prorettore vicario.
La lettera ha scatenato un certo numero di dissensi: si è sostenuto che non è di buon gusto perché la De Francesco ed Augello avrebbero trattato gli elettori della De Francesco come pedine da spostare dopo avere organizzato una sostanziale campagna civetta.
Machiavellismi di politicanti.
Ettore Bergamini, che è un decano di medicina, li ha scoperti con ironia.
Dice che i due si sono uniti perché hanno scoperto di credere negli stessi valori ("il potenziamento  della ricerca, dell'interdisciplinarietà, del trasferimento tecnologico, della semplificazione amministrativa e della pubblicità degli atti; basato su valori di trasparenza, apertura al dialogo, progettualità,  valorizzazione della qualità e del merito, riconoscimento delle attività effettivamente svolte; e condotto con una comune ispirazione a un forte senso istituzionale e dedizione esclusiva al bene dell'Ateneo") e domanda, senza avere ricevuto nessuna risposta, se i due candidati ritengono che vi sia un solo professore universitario che possa chiamarsi tale senza fare propri questi valori.
Ha dannatamente ragione Bergamini.
Ma la domanda vera è un'altra: se il mio mestiere, il mestiere che amo, è essenzialmente composto di due parti: ricercare ed insegnare, perché mai dovrei fare il rettore?
La verità vera è che se uno vuole fare il professore universitario, se uno ama la ricerca e l'insegnamento, non ha nessuna voglia di chiudersi nelle stanze del Palazzo alla Giornata ad occuparsi della politica accademica.
Che con la ricerca e l'insegnamento non ha proprio niente a che fare.
La verità vera è che in questa tornata elettorale i programmi dei candidati, compreso quello del candidato Miccoli, hanno davvero poco a che fare con la ricerca e si occupano semmai di didattica.
Ma di quella didattica deteriore che ha al proprio centro gli studenti intesi come clienti di cui ricercare una assurda "customer satisfaction".
Sono vuoti i valori indicati da Augello e dalla De Francesco.
Ma soprattutto è vuota l'università.

Shocking confession

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/04/2010

url

Titoli da tabloid.
Urla di cattivo gusto.
Confessione sconvolgente: liceali si drogano per paura delle interrogazioni.
Il genere è:
–> Si fa riprendere con il videofonino per comprarsi i vestiti
–> Picchia l'handicappato per vedere se sanguina
–> Prende l'aereo e le scoppiano i seni: tragedia del silicone
Etc.
Nel caso dei liceali che si drogano per paura delle interrogazioni, di sconvolgente c'è solo l'accorta furbizia del giornalista.
Il liceale non si droga per paura delle interrogazioni.
Ma se viene trovato con una canna in mano, magari rollata con una pagina del vocabolario di greco, e non si è completamente fumato il cervello, può provare a giustificarsi dicendo che ha una paura tremenda della professoressa di educazione fisica.
Titolarci un giornale e non avere davvero nulla da dire suonano più o meno come la stessa cosa.

Chi li ha sciolti (Hotel Buonastella)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/03/2010

Screen shot 2010-03-02 at 11.54.34 AMDal pacchetto Offerte speciali dell’Hotel in epigrafe.
Colpiscono i bambini che dormono nel lettone con i genitori.
Orrenda abitudine a 3 anni, come attentamente sostenuto in Sos Tata.
Tremenda a sei.
Incredibile a dieci.
Pone il problema ontologico di Mario Cionii:
–> Mamma tu’ puzzi … Ma meglio il puzzo di una mamma viva che il profumo di nessuno
No, meglio il profumo di nessuno.

Craxi, donne falliche e uomo femminilizzato

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/01/2010

Bettino-Craxi-1976-Venezia2Il dibattito sulla riabilitazione di Craxi assomiglia sempre di più ad un seminario dell’Istituto Stensen su Predominio della donna fallica e seduzione nell’uomo femminilizzato.
Frizza esattamente nella stessa maniera e, soprattutto, negli stessi posti.

Boia che botte (Aggredito Luca Barbareschi)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
18/01/2010

luca_barbareschiLuca Barbareschi è stato riempito di schiaffi.
Banale lite da parcheggio.
L’attore blocca la macchina di un tipo con cappellino da baseball.
Il tipo si imbufalisce.
L’attore si imbufalisce.
Mette le mani addosso al tipo.
Il tipo mette le mani addosso all’attore.
Con ben altra efficienza.
Il tutto è stato ripreso ed è online: http://www.tvblog.it/post/17781/luca-barbareschi-aggredito-video-sciock-esclusivo-tvblog#continua.
Vedere il "camerata" Barbareschi rimbalzato a pedate non è il modo peggiore di iniziare una giornata.
Forse me ne dovrei vergognare.
Forse.

I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Cuore di pietra)

13 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/01/2010

BimbaPiccolaBimba Piccola ha sicuramente un carattere molto difficile.
Non è possibile contraddirla senza che dia in escandescenze e le bizze di BP sono l’equivalente dell’uragano Katrina nel settore merceologico delle crisi isteriche.
Non è possibile calmarla senza darle ragione, ovvero senza rafforzare il suo già fermo convincimento di avere sempre ragione.
Il padre ha deciso di intraprendere la cura del ciaffone, che consiste in una reiterata e robusta serie di schiaffi, senza alcuna pietà.
Cura primitiva ma, per ora, efficace, anche se il dubbio è che prima o poi dovrà essere sostituita con degli elettroshock.
La cura del ciaffone in pubblico è imbarazzante.
Ingresso di asilo nido.
Crisi isterica di BP che non ha nessuna voglia di unirsi ai colleghi.
Robusta serie di ciaffoni.
Capannello di madri che osservano con disgustata disapprovazione il padre.
BP, interrompendo il pianto, con faccia congestionata, ma sguardo freddo ben fermo sul capannello:
–> Ha davvero un cuore di pietra.

Chi li ha sciolti (sms di natale)?

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/12/2009

nokia-e55_white_05_lowres_Gli sms di natale vanno scemando.
E’ una fortuna.
Di meno, per chi non se ne accorge.
Tipicamente, tizio.
Un genio della comicità involontaria.
Quest’anno:
Come un fiocco di neve possa questo periodo adagiarsi sulla nostra vita, sciogliersi tra i nostri desideri, rinfrescare il nostro futuro ed idratare il nostro amore. Buon Natale da ____
Idratare, si, proprio IDRATARE.

Chi li ha sciolti (La voce dell’antifica)?

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/12/2009

marianne-faithfullMarianne Faithfull ha una voce straordinaria.
Roca.
Non ha un canto straordinario.
E’ stato detto che si è semplicemente trovata al momento giusto nel posto giusto.
Senza altro talento che il sapere dove si trovava.
Può darsi.
Però sicuramente sa modulare la sua voce e sa modularla come se lo stereo si stesse spogliando per te e lei fosse seduta sopra all’amplificatore.
E’ un dono.
Di cui fanno parte le inflessioni cockney e il calore di nicotina che lega le parole molto più del suono limpido di Alison Kraus.
Tipa non ha questo dono.
Parla un oscuro dialetto calabrese, arrotando le c come un cinese nato a Prato.
Lei, però, non se ne rende conto.
Pensa anche di essere un gran fica.
Naturalmente, non lo è.
Non basta la voce per essere una fica.
Soprattutto se non sei Marianne Faithfull e la tua voce trasuda la volontà di nascondere il dialetto.
Ci sono zolle di terra da cui è impossibile lavarsi.

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