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Tag Archive for: splinder

Splinder è una discoteca vuota

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/07/2008

SplinderI contatori di Splinder hanno preso un colpo di calore.
Spesso segnano tre utenti on line.
Con un devastante effetto discoteca vuota e topolini che piangono nella cassa.
Tuttavia bastano pochi istanti per riprendersi:

Splinder1Forse si stava meglio prima.
Le discoteche vuote hanno un certo fascino.
Come il mare di inverno.
Che di questi tempi sembra un sogno.

Una petizione

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/12/2007

Domenica sera, Biopoppa (http://biopoppa.splinder.com/) mi ha invitato a sottoscrivere questa petizione:

Il successo di Splinder è dato principalmente DAI VOSTRI utenti. In qualità di membro e coautore del successo di Splinder, in ottemperanza ai criteri di trasparenza e al mio diritto all’informazione, gradirei veder pubblicata una lista dei nomi con la qualifica professionale e la foto di tutti i membri dello staff di Splinder.
Certo di un Vostro favorevole riscontro ringrazio anticipatamente e porgo

Distinti Saluti.
 

Non mi sembra una iniziativa né logica né ragionevole.

Provo a spiegare perché.

Splinder non è un prodotto editoriale e, di conseguenza, non ha e non deve avere un direttore responsabile. Non esiste, e dal mio punto di vista non deve esistere, nessuno che controlla quello che viene postato, ma solo delle persone che tengono in piedi una piattaforma.

A me, non interessa sapere chi sono queste persone. Le ringrazio. Ringrazio il loro lavoro e le opportunità che offrono, ma non mi interessa sapere chi sono. Credo che abbiano diritto a non pubblicare il proprio nome, a lavorare in silenzio, a svolgere il loro compito senza che nessuno le interpelli su quello che stanno facendo.

In un certo senso, mi sembra lo stesso fenomeno che si ha con certe imprese americane: sul loro catalogo, viene pubblicato l’intero organigramma, con relative fotografie, così il cliente sa come si chiama e che faccia ha il magazziniere che non ha spedito in tempo il suo regalo di Natale.

Il problema, però, non è e non deve essere del magazziniere. E’ e deve essere dell’impresa che lo ha assunto e che gli ha chiesto (o consentito) di fare quello che ha fatto.

Noi tutti sappiamo che Splinder è una entità che fa parte del gruppo Dada e che il gruppo Dada fa parte del gruppo Rcs – Corriere della Sera.

Se abbiamo dei problemi con Splinder possiamo (e dobbiamo scrivere) a Splinder, a Dada o alla Rcs, senza rompere le scatole a un programmatore o a un grafico o a un responsabile di progetto.

In definitiva, noi non siamo ospitati da delle persone fisiche. Siamo ospitati da una persona giuridica ed è alla persona giuridica, alla corporation, che possiamo rivolgerci se vogliamo protestare o se vogliamo sapere qualcosa che non sappiamo.

Confondere il lavoro del dipendente con le strategie della azienda mi pare davvero un esercizio di cattiva logica.

Per amore di precisione, Biopoppa fa dei numeri su Splinder come se avesse scoperto dei grandi segreti. I numeri di Splinder sono tutti nei comunicati stampa di dada e sono davvero molto facili da trovare:

http://dada.dada.net/it/press_room/comunicati_stampa/homecontents.php?id=1491

Sputare in rete

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/12/2007

Non è facile ma è possibile.
Può succedere di sfogliare un blog e di trovare commenti molto pesanti.
Talvolta non riguardano solo il blogger ma anche la vita reale del blogger.
Cose del genere: Ma tua figlia di dodici anni sa che usi la bocca per rendere felice tizio?
Insomma il genere di cose che si leggono nei bagni degli autogrill.
Cose di questo genere fanno venire rabbia.
Molta rabbia.
Da una parte, ciascuno con il proprio blog cerca di proiettare la sua personalità in rete e questa personalità per quanto strana o singolare merita di essere rispettata.
Dall’altra parte, c’è una sorta di frontiera fra la rete e la quotidianità, una frontiera che si oltrepassa con alcuni amici, con le persone di cui ci si fida, ed abusare di questa fiducia per alludere alla vita personale è particolarmente odioso.

Sull’essenza dell’utente anonimo

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/11/2007

Spesso gli utenti anonimi lasciano dei commenti.
Talvolta i commenti degli utenti anonimi generano polemiche.
Di solito, si tratta di risposte piccate che stigmatizzano la mancata firma.
Ok.
Sono d’accordo.
Non assumersi la responsabilità delle cose che si scrivono non è da persone serie.
Ma:
la maggior parte degli utenti di Splinder ha un nick molto lontano dal suo nome reale,
la maggior parte degli utenti di Splinder ha un avatar che non coincide affatto con il suo aspetto vero,
per non essere utenti anonimi bisogna disporre di una proiezione in rete e non tutti ce l’hanno.
In realtà,  la contestazione dell’anonimato fa sorridere.
Qui sono tutti molto anonimi.
Chi più, chi meno.
A meno che non si ritenga che un avatar racchiuda la vera identità di chi scrive.
Ma questo sarebbe triste.
Parecchio.
Anzi, di molto.

La censura anoressica

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/11/2007

Ieri La7 ha pubblicato un servizio sulla anoressia.
Indubbiamente l’anoressia è un problema molto grave.
Una malattia insidiosa, che peggiora inevitabilmente, perché riduce giorno per giorno ogni difesa del malato.
Per La7, un ruolo significativo nella patologia sarebbe dei blog.
Le ragazze anoressiche troverebbero grazie al social networking una motivazione ulteriore per convincersi del proprio atteggiamento di odio verso il cibo.
Anche Splinder è affollato di blog anoressici.
L’idea della Melandri, onnipresente, è il controllo dei contenuti da parte del provider, secondo il modello spagnolo:

(ANSA) – MADRID, 21 NOV – L’agenzia spagnola per la qualita’ di Internet ha ottenuto dalla Microsoft la chiusura di 4 blog che incitavano all’anoressia e bulimia. Le pagine personali erano ospitate in Microsoft Windows Live Spaces. Santiago Ramentol, presidente dell’agenzia (Iqua), si e’ detto ‘molto soddisfatto’ perche’ le pagine consigliavano alle ragazze come perdere radicalmente di peso. E’ la prima volta che un’impresa che fornisce pagine personalizzate accetta una richiesta di questo tipo.

Non sembra possibile essere d’accordo.
Per due ordini di ragioni.

Prima di tutto, la libertà di manifestazione del pensiero è un valore fondamentale di ogni democrazia.
L’idea – apparentemente innocente – della censura di un blog, come di un giornale, come di una emittente, per motivi che riguardano il contenuto del pensiero pubblicato è aberrante.
Le ragazze anoressiche hanno il diritto di manifestare le loro opinioni.
Esattamente come chiunque altro ha il diritto di criticare queste opinioni.
Il problema non è la censura delle opinioni espresse da un malato, ma la critica di queste opinioni, attenta, puntuale, ma anche serena e rispettosa del suo punto di vista.
Lo Stato non può chiedere ad un media di censurare le opinioni degli autori.
Deve vigilare perché queste opinioni possano confrontarsi con opinioni diverse, in un dialogo serrato e costruttivo.
E’ ipocrita pensare che censurare un blog "malato" aiuti a superare la malattia.
Semplicemente la nasconde.
Ma questo non è un successo.

In secondo luogo, l’editore di un blog non è l’editore di un giornale.
I blog non hanno un direttore responsabile della linea editoriale.
I blog sono incompatibili con qualsiasi linea editoriale.
Chi scrive questo post non ha nulla a che vedere con molti altri blogger di Splinder.
Non sarebbe mai pubblicato dallo stesso giornale. E nemmeno lo vorrebbe.
L’idea di un controllo da parte del provider che cura l’hosting di un portale di blog è agghiacciante.
Significa trasformare l’idea di una comunicazione liberamente anarchica, ma anche perfettamente compatibile con i valori costituzionali della libertà di manifestazione del pensiero, in una testata giornalistica.
La blogosfera, se così si può chiamare, offre ai suoi frequentatori la possibilità di esprimere liberamente opinioni che difficilmente troverebbero un altro strumento per emergere.
Questo è uno straordinario passo in avanti nella affermazione di una coscienza collettiva democratica.
Ed è del tutto incompatibile con qualsiasi idea di controllo dei contenuti da parte dei provider.
L’unico controllo che può e deve esistere sono i commenti e il numero delle pagine viste.
Qualsiasi altro controllo adombra una idea di Stato etico che spaventa, perché intimamente fascista.

Se Dio fosse

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/10/2007

Se Dio fosse semplicemente un ingegnere che costruisce mondi.
Con una grande barba bianca.
DioEd un monile a forma di triangolo con un occhio nel mezzo,
Ecco, allora, mi piacerebbe immaginare questo ingegnere, che accende il computer.
Un mac, naturalmente.
Si connette.
Una lan che corre alla velocità del pensiero.
E lancia messanger o un qualsiasi altro programma di chat.
Distratto.
Senza voglia di fare nulla.
Curioso di capire che cosa ha creato.
Che cosa si dicono quelli che ha creato quando parlano fra sconosciuti.
Mi immagino questo stravagante Dio ingegnere, i capelli spettinati come Yul Brynner, che impara a scrivere mmmmmmmmm.
Che riceve proposte di sesso virtuale: ehi, dio, ho una bottiglia di acqua gelata in frigo, che dici, la devo prendere?
Che scova il blog della signorina che ama le sculacciate, o del tizio che si pensa Milo Manara, o della donna che racconta l’impossibile amore normale di una persona su quattro ruote.
Me lo immagino mentre raccoglie tutta questa tristezza.
Scrive i suoi commenti, indeciso, perplesso ma curioso.
Finché, stanco, con gli occhi gonfi di chi ha navigato per l’intera notte del settimo giorno, non va a riposarsi.
Indeciso se creare il prossimo mondo.

Nodi

13 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/09/2007

Splinder è pieno di blog variamente dedicati al sadomaso.
Di blogger che nobilitano l’arte dell’essere e del rendere schiavi.
C’è un tizio che gira con il casco da motociclista e cerca una schiava.
Ci sono varie tizie che raccontano orgogliosamente le loro – improbabili – esperienze di slave.
C’è un altro tizio che si vanta di radiocomandare due palline nella vagina della sua amante durante una cena (e magari pensa che nessuno di noi abbia letto i fumetti di Manara),
Francamente non ho nessuna opinione che non sia interclusa fra il "forse hanno bisogno di uno psicanalista molto bravo" ed il "a ciascuno deve essere garantita la massima libertà di espressione anche in campo sessuale".
A me, è successo solo una volta di trovarmi con una ragazza, che avevo faticosamente conquistato, e la quale al termine dei preliminari mi disse: "Ti prego: fammi male".
Allora non sono riuscito a non scoppiare in una fragorosa risata, che azzerò la libidine di entrambi.
Adesso mi metterei egualmente a ridere, ma magari uno sculaccione glielo darei.
Non foss’altro per il tempo perso.

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