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Chi li ha sciolti (Il peyote di Ulisse)?

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/04/2010

Luca Camilletti di Laboratorio Nove ha iniziato a leggere l'Ulisse ieri sera.
Alle diciotto.
Non si ferma finché non ha finito.
1052 pagine, nella mia libreria.
Ha l'aria devastata ma imperterrita.
Il miglior commento (http://www.livestream.com/florenceartfactory?utm_source=lsplayer&utm_medium=ui-play&utm_campaign=click-bait&utm_content=florenceartfactory) è Voglia di rognoni.
Ma si può non essere d'accordo.
Voglia di peyote, mi pare più corretto.
Se uno fa una cosa del genere, l'unico motivo è cercare di andare di fuori.
E la domanda è se il peyote non costi meno e, soprattutto, non sia più veloce.
In ogni caso, l'effetto che fa è quello della morfina.

florenceartfactory on livestream.com. Broadcast Live Free

Zoosk

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/04/2010

Screen shot 2010-04-14 at 4.05.41 PM
Zoosk è un sistema di dating.
Ci si iscrive e lui ci indica le signorine o i signorini che possono essere interessati ad un "match".
Viaggia anche sui portatili.
Dove con il gps può indicare anche le signorine o i signorini che si trovano vicini.
Come dire: tipo con il cellulare in mano, legge che c'è una signorina con il cellulare in mano e comincia a cercarla.
I cani che si annusano i genitali sono più romantici.
Parecchio.

Il meccanico magico (Balla itinerante)

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/04/2010

djerba4

Tizio.
In macchina, fra il nulla e la Cappadocia.
Pellegrinaggio in Renault 4.
Un modo per salutare una fedele compagna di viaggio prima che esali l'ultimo respiro.
Notte.
Strada dritta.
La Renault 4 che fila in perfetto stile Canzone per un'amica.
Improvvisamente da una strada laterale invisibile esce un camion.
Urto tremendo ed inevitabile.
Tizio esce malconcio dalla vettura distrutta.
Il camionista non sa cosa fare.
Non ci sono assicurazioni obbligatorie in Turchia.
Polizia.
Nel dubbio, arresta entrambi.
Il pellegrino della Renault riesce a spiegarsi.
Esce.
Trova un meccanico meraviglioso che con un martello ed una chiave inglese rimette la macchina in condizioni perfette.
Riparte.
Portando con sé questa storia.
Una bella storia per serate di birra e vino.
Per molte serate di birra e vino.
Perché la storia è talmente bella da essere stata raccontata in prima persona da almeno tre persone.
Leggenda metropolitana o balla* itinerante?

*Le balle sono bugie talmente esagerate da riempire un sacco (in fiorentino: balla)

Anonimi Avatar

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/02/2010

gabriella carlucciL’on. Carlucci ha presentato un disegno di legge sull’uso anonimo della rete.
E’ un disegno di legge interessante.
Sotto molto profili.
Il punto di partenza è carino: "Se è vero che, quando ci si trova in una situazione in cui vi è un divario tra le forze in campo, la libertà rende schiavi e le leggi rendono liberi, non possiamo rinunciare al tentativo di porre in essere un argine alle troppe storture che la totale anarchia della rete internet sta rendendo sempre più pervicaci e invasive."
La retorica è roboante.
Anche se per considerare le leggi come strumenti di libertà occorrono una serie di precisazioni molto kelseniane e piuttosto complicate. Di per sé le leggi non sono strumenti di libertà, sono esattamente la stessa cosa delle catene che legavano i prigionieri sulle galere della Repubblica genovese e su cui era inciso Libertas.
Sono strumenti di libertà perché consentono di rinunciare in condizioni di eguaglianza alla propria libertà e perciò di remare uniformemente nella stessa direzione.
Il concetto della proposta di legge è di per sé molto discutibile.
Con la sua proposta, l’on. Carlucci mira a evitare l’anonimato in rete: nessuno potrebbe più comparire con un secco avatar, ma ciascuno dovrebbe declinare le proprie generalità.
L’obbligo è posto a carico degli operatori della società della informazione.
Ed è esattamente il contrario di quanto previsto dalla direttiva comunitaria 31/2000/CE.
Che prevede che gli operatori non possono e non devono prendere coscienza dei dati che trasmettono.
La battaglia sull’anonimato della rete è una battaglia esclusivamente retorica.
Il mio computer è connesso alla rete con un indirizzo IP e questo indirizzo è registrato nei log con cui sto dialogando: se uso la rete per commettere un reato, sono perfettamente rintracciabile dagli organi di polizia.
Il problema dell’anonimato in rete è un problema di libertà di espressione ma soprattutto di libertà di riunione e di associazione.
Il social networking funziona perché si è avatar.
O meglio una delle dimensioni del social networking funziona perché si è avatar.
Lontani da second life, ma anche dalla necessità di mantenere le convenzioni sociali di face book.
Anche questo è un modello di sviluppo della personalità che merita un minimo di tutela.
La proposta della Carlucci, punto nuova a gaffe, è, sotto questo aspetto, pervasa di mistica ignoranza.
La stessa mistica ignoranza dell’uomo primitivo che nel Più grande uomo scimmia del pleistocene si rifiuta di scendere dagli alberi.
Soprattutto, appare un fuor d’opera clamoroso, come osserva l’acuto Travis di Controradio: se si deve proibire internet perché è uno strumento con cui si commettono i delitti, a questo punto, con quello che si sente è molto più opportuno proibire i telefonini.

Per chi scrivo?

20 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/01/2010

Screen shot 2010-01-11 at 11.04.24 AMHeracleum offre un servizio apparentemente fantastico.
Mostra la provenienza del traffico generato dal blog.
Il blogger scopre che cosa cerca chi lo legge.
Così uno pensa di scrivere cose normalmente intelligenti, normalmente argute, normalmente colte e, invece, scopre che i suoi affezionati lettori sono appassionati di tatuaggi hard, peni curvi, porno a Firenze e Tea Albini.
Delusione, tremenda delusione.
Per chi scrive.
Di più, forse, per chi legge, che cerca immagini con la chiave "il pisellino del mio ragazzo" e si trova davanti ad un post tutt’altro che umidificante.
Basta.
Cancello Heracleum dal blog.
Non voglio sapere chi mi legge.
Molto meglio non saperlo.

Chi li ha sciolti (Io non sa chi sono Io quando sono Lei)?

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/11/2009

freno-a-disco-elettro-idraulico-403534
Mattino.
Treno affollato.
Si ferma alla consueta stazione.
Ometto con borsa imponente.
Ometto azzimato con borsa imponente.
Nanetto, per precisione.
Le porte non si aprono.
Nanetto comincia a urlare ai primi della fila:
–> Il freno, tirate il freno … Devo scendere … Devo fare lezione
Isterico.
Tremendamente isterico.
Chi scrive si permette di osservare che i suoi studenti non si sarebbero particolarmente preoccupati per il suo ritardo.
Nanetto:
–> I miei, si … Io insegno ____ a _____
Mumble, mumble.
Chi scrive conosce Nanetto.
Assistente anziano, trombato da oltre trent’anni.
Mai giocare a Io non sa chi sono Io quando sono Lei con chi sa benissimo chi sei quando sei Tu.

Chi li ha sciolti? (Motori di ricerca e cazzi storti)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/10/2009

duep1Installato sul blog un tool che permette di vedere da dove arrivano i lettori.
Delusione tremenda.
Su 142 visite di oggi, 76 erano visite dirette e navigazioni interne, gli altri 66 venivano da google.
Chiavi di ricerca assai singolari: piselli maschili, spogliatoi, tatuaggi erotici, P E N E  C U R V O, tatuaggi sedere ed altre amenità.
Ok.
Esistono un sacco di sistemi per indicizzare un blog sui motori di ricerca, ma esiste qualcosa per non farlo indicizzare?
Qualcosa tipo Take me off your list at  P E N E  C U R V O.
Giusto per dignità, mica per altro.

Anche oggi, non vale la pena di comprare il giornale

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/10/2009

Immagine 2La notizia di oggi, l’apertura dei giornali di questa giornata uggiosa, è che Clemente Mastella e la consorte Sandra Lonardo avevano messo in piedi una attenta fabbrica di raccomandazioni.
E’ una notizia?
O forse la notizia dovrebbe essere che qualcuno lo ha scoperto?
O che la magistratura ha aperto dei fascicoli su questa industria democratica?
Forse, oggi, non vale davvero la pena di comprare il giornale.
Anche oggi, meglio.

Chi li ha sciolti (L’inventrice della fica)?

21 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/10/2009

Violoncello
L’inventrice della fica non si chiama così.
Ha un nome e cognome.
Ma nessuno lo conosce.
Per tutti, è la donna che ha inventato la fica.
Soprattutto, per lei.
Che è fermamente convinta di: (i) avere inventato la fica verticale (tutte le altre hanno una vagina orizzontale, buona solo ed esclusivamente per il gioco delle bocce); (ii) essere l’unica donna in grado di suonare una suite per violoncello di Bach (praticamente Rostropovich con la sottana); (iii) poter fare perdere la testa a qualsiasi uomo, facendolo venire senza alcun bisogno di stringere le gambe, ma solo con lo sguardo (gli occhiali da sole sono quelli di Scatta il fluido erotico di Gabriel Pontello, ma a generi invertiti).
L’inventrice ha un fidanzato.
Anche lui ha un nome ed un cognome.
Che egualmente sono sconosciuti al pubblico condominiale che lo ha battezzato Ciabattina.
L’inventrice abita all’ultimo piano e Ciabattina viene spedito a fumare le sue sigarettine (post coito per gli ottimisti, post cena per i realisti, ma il dibattito sul punto è assai serrato) sulla porta esterna del palazzo, dove è possibile incontrarlo ad orari assurdi, in pigiama e, appunto, ciabattine, che fuma e chiede di lasciare il portone aperto.
L’inventrice ha anche papi e mami.
Che, i giorni dispari, si presentano con: camicie ed abiti lavati e stirati, spesa, suddivisa in pacchettini con identificazione del contenuto e del pasto cui il contenuto è destinato, attrezzatura per pulizie degna di una impresa specializzata.
Cazzo, facile, inventare la fica, così.

Strani sogni di un Blog_Addicted (ovvero una Splinder_Victim)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/09/2009

Immagine 1
Ci sono dei momenti in cui un essere umano si sente particolarmente idiota.
Uno di questi è quando diventa Splinder_Addicted.
Al punto che i sogni, quelle meravigliose pozze in cui la realtà si specchia e si frantuma come dopo una pioggia nei salti di un bambino, diventano Splinder_Victim.
Il sogno di uno Splinder_Addicted è composto delle sue ansie principali: i commenti e le visite.
Non importano i commenti: vanno bene anche anonimi, vanno bene anche offensivi, sono perfetti quelli polemici. Basta che ci siano.
Basta che permettano di immaginarsi una blog_star.
Lo stesso per le visite: ma come diavolo è possibile che studio illegale conti tutte quelle visite mentre il mio povero profstanco arranca? Devo fare più post erotici? Devo inserire delle donnine nude? Si arriva al punto di cercare i comparable: se viaggiareintreno fa più o meno le stesse visite che faccio io, è il caso di promettere fotine eloquenti della mia povera cosa?
Il fondo lo si raggiunge quando questa ansia da prestazione tocca il mondo dei sogni: nelle forme di un incubo.
Il contatore comincia a schizzare visite.
Raggiunge centomila.
Lo stesso per i commenti: dieci, venti, settanta.
Ma poi, i commenti diventano l’immagine di un drago che copre con le sue squame tutto il blog e lo mangia.
Ohio.
Scrivo qui dentro dal 2007 e non ho mai salvato nulla.
Ci si sveglia sudati.
Allucinati.
Doccia e decisione: oggi scrivo su quandoiltrentatre.
Almeno lì, non rischio né visite, né commenti.

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