21/05/2008
Il prezzo degli eurostar è davvero incongruo.
Andare e tornare da Firenze a Roma costa quanto un mese e mezzo di abbonamento fra Pisa e Spezia.
Il mondo dell’eurostar è un mondo di pendolari che cercano di trasformare la sfiga in lusso, più simile ad un aereoporto senza turisti che ad una stazione ferroviaria.
Sugli eurostar, si finisce per conoscersi.
Di vista.
Perché nessuno si presenta.
Vi è una sorta di physique du role.
Tipo con il gessatino di ordinanza e portatile spalancato come il tesoro di Aladino.
Caia con il tailleur modello Pulita e lavata non sembra nemmeno usata.
Il politico vestito da politico che agita rolex e cellulare come se fossero lo scettro di un re taumaturgo.
Etc.
Trovarsi seduto davanti un giovane dall’accento partenopeo senza né computer né blackberry suona inquietante.
Ancora di più quando cerca di parlare e chiede razione doppia di salatini, due bicchieri di coca cola ed un caffè.
Ma lo fa.
E sarebbe di cattivo gusto interessarsi a lui.
Fuor di luogo.
Il controllore dell’eurostar finge di essere un maitre.
Chiede i biglietti come se fossero martini cocktail.
Arrivato al giovane, si sente rispondere:
Ma che vuole questo? Io sono onesto! Il biglietto non l’ho fatto. Mica come questi che non campano con tre figli e uno stipendio da 1.050Euro!
Il maitre cerca di restare imperturbabile.
Dice che deve fare la multa.
E’ la legge, sottolinea.
Il tipo non si lascia scoraggiare: Sulla legge, c’è divergenza….
Forse, non in questo caso.
La legge non sa comprendere chi ha 1.050Euro per campare tre figli.
E, forse, poteva anche evitare la prima classe.