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Tag Archive for: tradimenti

Chi li ha sciolti (Calze, reggicalze e forbici)?

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/03/2011

Screen shot 2011-03-07 at 1.58.22 PMTizio al bar con amico.
Chiaramente imbestialito.
–> Mi sono lasciato con la mi' moglie …
–> Ah
–> Una troia …
–> Ah
–> Ci siamo lasciati e sai icché l'ha fatto?
–> …
–> Io gli regalavo sempre della biancheria, sai della biancheria un po' piccante … Insomma, ci siamo capiti?
–> No, ma va bene lo stesso
–> E 'sto budello 'un se la metteva mai
–> Ah
–> Poi ci siamo lasciati … Sono andato a casa quando lei 'un c'era e da i' cassetto della biancheria mancavano le calze che gli avevo regalato, hai capito che maiala?
–> ….
–> Io 'un'ho fatto discorsi, ho preso le forbici e gli ho tagliato tutte le mutande, così la impara vélla sudicia …
Rispondere che se uno vuole la moglie maiala e quella lo accontenta non si dovrebbe lamentare sarebbe stato troppo banale mentre rispondere che se si erano lasciati erano affari di lei sarebbe stato troppo vero.
Spesso il silenzio è semplicemente un modo per risparmiare tempo e fiato.

Tory con le corna

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/09/2010

1708914888Tipo, sconosciuto ai più, anche a chi scrive.
Deputato Tory.
Ministro del governo Cameron.
Marito di Tipa, brasiliana avvenente.
Molto più giovane di Tipo.
Scandalone.
Tipa batteva in case di appuntamenti londinesi.
La moglie di un ministro può fare la troia?
Chissà.
Di fatto, lo faceva per una forchetta fra 30 e 70 sterline a seconda del tipo di botta, tre volte la settimana.
La mitezza del corrispettivo pone tre interrogativi:
(i)   se lo fa per così poco, lo fa perché le piace
(ii)  se lo fa per così poco, è perché Tipo non le passa il necessario per tirare avanti
(iii) se lo fa per così poco, è perché la crisi ha colpito anche la fica.
Interrogativi che possono apparire irrilevanti innanzi ad un'altra questione:
(iv) ma l'avvenente brasiliana prima di incontrare il Tory con le corna che faceva?
E:
(v) se è vero come è vero che per fare il ministro occorre un sangue freddo a prova di terremoto, uno che ha il cuore di rispondere: “That’s a horrible shock… thank you for letting me know”  al giornalista che gli dice che la sua moglie è una troia merita di fare il Primo Ministro.
Infine:
(vi) ora che è su tutti i giornali, Tipa potrà aumentare le tariffe? Una cosa è governare una battona qualsiasi, altra la moglie di un membro del governo.

Flagranza di lenzuoli

20 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/06/2010

Lenzuoli
Torna a casa.
Più o meno sempre alla stessa ora.
Non presto.
Non troppo tardi.
Mangia d'affanno le solite cose.
Una pasta non troppo riscaldata e quasi al dente.
Una braciola all'olio non troppo dura e quasi buona.
E' orgoglioso di sua moglie.
Non lavora e tiene bene la casa.
E' sempre vestita con cura e porta ancora la biancheria trasparente che gli piace tanto al sabato sera.
Sa governare la casa e gli presenta dei bambini affettuosi.
Soprattutto adora le lenzuola.
Quelle lenzuola che sono sempre fresche di bucato.
Scricchiolano nel letto e profumano di erba e fieno.
Le cambia tutti i giorni.
Una vera fissazione.
Una dolce attenzione.
Finché non scopre la cartina di un profilattico caduta per isbaglio in una ciabatta e capisce perché le lenzuola sono sempre pulite.
Molto indeciso se far finta di non capire.
In fondo, meglio in casa che da qualche altra parte.

Chi li ha sciolti (L’America con il bianco agli occhi)?

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/12/2009

grey-goodsPotrebbe avere un nome qualsiasi.
Una cosa tipo Agenore o Asdrubale.
Invece, si chiama Antonio.
E’ un tipo mite.
Molto mite.
Un bel ragazzo.
O meglio un ex bel ragazzo che è diventato un bell’anziano ragazzo.
Normalmente affascinante.
Normalmente ben vestito.
Normalmente colto.
Una conversazione normalmente brillante.
Ma il tono degli occhi, forse, quello non è normale.
Ha quel tono di comprensione, quel tono che sembra guardare dentro mentre ascolta che può essere irresistibile.
A lungo, è stato un interrogativo da serate invernali.
Un tempo, quando si era ragazzi, sapeva conquistare donne apparentemente irraggiungibili.
Poi, improvvisamente, nel periodo dell’università, ha smesso.
Nessuno ha più saputo nulla di ragazze, amanti o fidanzate.
Come se le donne, per lui, non esistessero più.
Varie risposte: è omosessuale, ma non fa outing; l’ultima gli deve avere bruciato il cervello; un travolgentemente imbarazzante amore clandestino.
Chiacchiere fra uomini che finivano con ironia: dopo venti anni di astinenza, deve essergli salito il bianco agli occhi …
Da poco, lentamente, è affiorata la verità.
Semplice.
Quasi triste.
Non aveva abbandonato proprio nulla.
Si era buttato sul grey market delle mogli degli amici.
Una, due, tre, quattro, forse cinque.
Nel grey market delle mogli altrui ha saputo trovare l’America della sua pigrizia.
Ora, nessuno ci ride più e tutti capiscono perché erano fra uomini le chiacchiere sul bianco agli occhi.
Tranne lui, naturalmente.

Chi li ha sciolti (Disavventure di un cuckold)?

13 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/12/2009

Immagine 1Il poveretto è sposato.
Da molti anni.
Una moglie molto bella.
Molto provocante.
Una moglie che ha bisogno di tutto il suo ardore.
Di più del suo ardore.
Il talamo comincia ad essere una routine.
Prova nuovi giochi.
Che alla moglie non bastano.
La moglie fa capire che vuole un altro uomo.
Il poveretto comincia a sentirsi la testa pesante.
Molto pesante.
Si arrende.
Gita fuori porta e ardente giovanotto.
La moglie è soddisfatta.
Lui, meno.
Tornano al consueto talamo.
La moglie lo abbraccia.
Lo accarezza.
Gli dice che lo ama.
Ma lui non ce la fa.
Gli basta guardarla per rivederla.
E gli basta rivederla per ritrovarsi un ciondolo di inutile pongo fra le gambe ed un sapore di rabbia fusa in bocca.

Mutanda

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/09/2009

LegginsDelle ragazzine che si strusciano fra gli sguardi attentamente lubrichi dei maschi di mezz’età e l’invidia malcelata delle loro compagne, l’archetipo è Mutanda.
Mutanda porta solo leggings.
Sempre.
Li porta ad aprile, come a ferragosto.
Li porta sotto la gonna, sotto la camicia, sotto la canottiera.
Attillatissimi.
Non sempre leggeri.
Anzi.
Il più lubrico dei lubrichi – trasformato in domestico dalla moglie siccome rinvenuto nel talamo nuziale con un corpo estraneo – la osserva con lo sguardo fisso.
Trapassando la Corona.
Poi, come parlando tra sé, in una serata particolarmente torrida, dopo avere recuperato i figli una ventina di volte, sotto lo sguardo attento della moglie al trentesimo prosecco:
–> Io, io, se potessi ma non posso, gli caverei quella mutanda, la strapperei, ci infilerei la lingua dentro … Solo per chiederle: sei venuta o è tutto sudore?

Lui si nasconde

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/07/2009

MassaCocaLui si nasconde.
Si nasconde perché ha affittato la sua villa.
Si nasconde perché quando la villa è affittata non è più sua e lui dorme nel bugigattolo che fu del casiere.
La villa che è sua come se fosse stata di suo padre e di suo nonno. Ma non più in là.
E si nasconde di notte.
Solo per guardare le stelle da una terrazza.
Per dire che è bello.
Si nasconde e sembrerebbe un personaggio di Dostoevskij.
Una cosa molto russa.
Ma Dostoevskij è lontano dalle Colline Pisane: si apre una porta, si affaccia una tipa.
Grassa di oca flaccida.
Inguantata in un vestito a fiori.
I seni che tremolano in un balconcino infelice.
Un odore fra il boudoir e il postribolo di leva.
La faccia perplessa nello scoprirlo in compagnia.
Perplessa e quasi sorniona.
L’amico finge di non capire il rossetto accomodante.
Mette le gambe in spalla mentre lui chiude la sua dignità in un estremo Bisogna sapersi accontentare.
Che sfuma in un cielo troppo vicino per non vederlo cadere.

Il lavoro cava le voglie

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/05/2009

giudiceProcesso penale dalle tinte squallide.
L’imputato, uno psicoanalista falso come una borsa di Luis Vuitton sul Ponte Vecchio.
La parte offesa, una signora di quaranta anni, truffata dallo psicoanalista, che, abusando della sua fiducia, l’avrebbe indotta a rapporti sessuali di vario tipo e genere.
Spiega di essere andata da questo "medico" perché aveva bisogno di ritrovare se stessa.
Si sentiva persa.
Sola in una vita di coppia che le appariva desolata come una canzone di Dylan.
Un vecchietto con tutta l’aria del maresciallo in pensione:
–> Se aveva da pensare come arrivare alla fine del mese, ‘un si ritrovava a dovessi fa mettere i punti nì didietro

Sciopero

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/02/2009

quartostatoLo sciopero è un diritto inviolabile.
Sicuramente.
Il governo Berlusconi sta mettendo a punto un disegno di legge delega che ne dovrebbe limitare l’esercizio nel settore dei trasporti.
Nulla di strano.
L’esercizio del diritto di sciopere può (forse, deve) essere oggetto di bilanciamento con altre libertà egualmente inviolabili, la cui consistenza può essere limitata da scioperi scriteriati.
Il settore dei trasporti è particolarmente sensibile a questo bilanciamento: il diritto di sciopero dei lavoratori, infatti, pregiudica la libertà di circolazione di tutti gli altri cittadini.
L’uso della delegazione legislativa è frequente e quasi naturale in ambiti normativi che si segnalano per la complessità della sintesi politica necessaria a disciplinarli, complessità che ha bisogno di una riflessione pacata, lontana dalla confusa stagnazione delle aule parlamentari.
Il vero problema, ed è un problema politico, riguarda la consistenza della riforma proposta che può limitare grandemente l’uso del diritto di sciopero come strumento di libertà, consegnandola a decisioni plebiscitarie delle rappresentanze dei lavoratori.
Difatti, se lo sciopero può essere deciso solo da un referendum fra i lavoratori o da una rappresentanza sindacale che conta più della metà dei lavoratori del settore, lo sciopero diventa uno strumento della maggioranza.
Uno strumento plebiscitario nelle mani di coloro che sanno ingabbiare il consenso dei lavoratori.
Perde il suo spirito ottocentesco e anarchico.
Il suo valore di meccanismo di difesa dei più deboli.
Il vero problema, ed è un problema sociale, è che lo sciopero non è più considerato uno strumento legittimo di lotta dei lavoratori.
Non può più esserlo perché molte volte se ne è abusato.
Se ne abusa quando non è possibile sapere se i treni garantiti saranno garantiti davvero, o quando ci si trova a vagabondare come ciechi in aereoporto alla ricerca di una qualche informazione che ci dia la speranza di tornare a casa.
Se ne abusa quando – e capita spesso – lo sciopero è attentamente utilizzato per paralizzare un servizio con il minimo danno, imponendo lo sciopero a un numero di lavoratori – quelli più giovani, quelli che non possono dire di no – appena sufficente a bloccare il servizio e a garantire agli altri una giornata di stipendio per sfogliare il giornale o fare la spesa o imbottirsi di colazioni.
In questo modo, il governo Berlusconi può legittimamente inventare gli scioperi virtuali.
Perché lo sciopero è già virtuale.
Lo è diventato quando si è trasformato da strumento di lotta per l’affermazione dei diritti dei lavoratori in occasione di furberie.
Come gran parte delle libertà sindacali.

Lei corre (RunningBecco)

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/02/2009

RunningLei corre.
Corre appena lui torna a casa.
Lei esce e corre.
Un’ora, due ore.
Qualche volta, due ore e mezza.
Torna e si butta dentro alla doccia.
Un bacio lieve e distratto.
Lui sa che non è sudata.
Sa che quell’odore che ha addosso non è il suo.
Nè il suo di lei.
Nè il suo di lui.
Lascia alla doccia il compito di farla tornare serena e finisce di cucinare.
Molto semplicemente.
Quando esce, lei si ferma.
Adesso, bacia i bambini.
A lui, basta questa tenerezza.
Basta questa attenzione.
Basta che li baci dopo, non prima.
E lascia che la sua anima diventi una pietra.
Che la veda come una pietra ascolta il freddo o la pioggia.

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