• Follow us on Twitter
  • RSS
Un altro giorno da descrivere close

ProfStanco

  • Home
  • Blog

Tag Archive for: tristezza

Non è il bere, è il ribere

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/10/2010

people-watchingStoricamente non è il bere che fa male.
E' il ribere.
Il bere sul bevuto.
Ma è anche cosa si beve.
Il chiosco degli sportivi mostra una serie di personaggi inquietanti, sia sul bere, che sul ribere:
730 am: campari e vino
10 am: birra e sprite
11 am: vino bianco e spuma bionda
1130 am: fanta e lambrusco
Poi c'è il vecchino da caffé con la sambuca e il commesso tutto d'un pezzo scolpito nel teak da sambuca senza caffé.
Ma, più triste di tutti, la tipa da Ceres, che è h 24.
Pezzo di pizza ai Fiustel radioattivi che mangia con fatica e Ceres ingurgitata d'un fiato dopo averla centellinata con gli occhi sotto ciuffo di capelli unti in puzza di vino e marchette mal digerite.

Chi li ha sciolti (Menopause roventi)?

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/07/2010

vampate-menopausaSe la pioggia tira fuori i rospi, il caldo caccia di casa le menopause.
Si aggirano per la città, roventi e pallide di sudori diacci.
La prima ti taglia la strada con la bici servoassistita: tu, con le borse della spesa e due figliuole, una davanti e l'altra dietro, lei che fa carving come se fosse la pattuglia dell'alba in attesa dell'onda perfetta.
Odiosa come solo delle spalline sudate che escono da un vestito color carne possono essere.
La seconda dal trippaio. Specie di Caron Dimonio che passa la giornata dietro ad un pentolone in cui sobbolliscono le interiora. Pallida anche questa. La gonnellina tagliata dritta sotto il ginocchio, fruit con scollo a V che potrebbero essere fuori produzione da sei lustri, farfallina d'argento al collo senza essere la D'Addario. Chiede un panino con lampredotto. Caldo e lampredotto (interiora di bue bollite per giorni e servite bollenti) sono un film di Thomas Miliian senza Bombolo. Viene servita. Si imbufala:
–> E' caldo
–> Signora, è lampredotto
–> Ma è bollente
–> Signora, è lampredotto
–> Ma con questo caldo, non si può
–> Signora, è lampredotto
–> Io non pago
–> Va bene, basta non mi chieda l'insalata di trippa per dirmi che è ghiaccia
La risposta del Caron Dimonio che è anche troppo british per fare il trippaio in San Firenze.
La prossima?

Prima del buio

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/06/2010

cancercannotUn bell'uomo.
Un uomo che si vede essere stato un bell'uomo.
Quella bellezza che sa di piacere alle donne.
Sempre molto curato.
Sempre molto attento.
Un bel savoir faire.
Quel modo di fare che sa essere affascinante senza parere.
Quel modo di sudare che uno non sembra sudato neppure se è fradicio.
E' ingrassato di un adipe grigio di chemioterapia e suda mostrando il sudore.
Asciugandosi il viso con un fazzoletto.
Con vezzo senza fascino.
E' seduto in una riunione delicata.
In una riunione dove un tempo sarebbe stato il convitato più importante ed adesso è l'ospite di quello che era.
La riunione va avanti ed i suoi interventi sono stanchi.
Fuori luogo.
Accolti con l'imbarazzo di chi non si sofferma a rispondere per non essere costretto a commentarli.
Ha una poesia spiegazzata in mano.
Quello che il cancro non può fare, si intitola.
Una cosa del genere:
Il cancro non è onnipotente
Non può distruggere l'amore
Non può impedire di sperare
Non può togliere la fede
Non può divorare la pace
Non può eliminare la fiducia negli altri
Non può distruggere l'amicizia
La memoria ed i ricordi
Non può azzerare il coraggio
O invaderti l'anima
Non ha nessun potere sulla vita eterna
O sull'anima
O sul potere della resurrezione

La legge con indifferenza.
Come una cosa d'altri.
Alla fine della riunione, asciugandosi la fronte, la appallottola e la getta via.
Ti guarda perché sa che lo conosci e che hai fatto finta di non sapere cosa stava leggendo.
Ti guarda negli occhi, glauchi i suoi, glauchi di lacrime e di pioggia, forse solo di sudore.
Ti fissa e dice:
–> Non è vero nulla … Il cancro può fare tutte queste cose … Ed è terribile scrivere che non può farlo
Poi sorride e aggiunge, con il fascino di un tempo:
–> Soprattutto se chi scrive pensa di essere di un poeta dai versi che toccano il cuore

Guanti

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/05/2010

Mickey-Mouse
Non era mai stato in prigione.
Non sapeva neppure dove fosse con esattezza.
Le galere sono nascoste.
Anche se si vedono dalla autostrada, non sono facili da raggiungere.
Non ci sono indicazioni stradali per le prigioni.
Ci si arriva portati da sirene che conoscono benissimo la strada e ci si esce a piedi, grigi di sporte di plastica: perché non sempre qualcuno ti aspetta fuori e, se c'è, spesso c'è per l'ultima volta perché nessuno dei due è più quello che era prima.
Ma non ha la forza per pensare mentre scopre di essere un Transito.
Uno che entra per andare altrove.
Uno che è ammanettato ad altri.
In una intimità di catene che impedisce di coprirsi il viso.
Non pensa a niente di tutto questo.
Pensa a Topolino.
Anche Topolino indossa sempre i guanti.
Come i suoi carcerieri.
Si diventa prigionieri quando chi per mestiere è costretto a toccarti si mette i guanti prima di farlo.

Gentiluomini nella polvere

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/03/2010

S.C. with Gent-1Non è facile comprendere il thriller delle elezioni in Lazio e Lombardia.
Si fronteggiano due filoni di pensiero: Ci può essere democrazia senza regole? è il primo e Ci può essere democrazia senza che il partito di maggioranza relativa possa partecipare ad una competizione elettorale? è il secondo.
Le regole elettorali sono estremamente complesse e spesse volte ferraginose.
L'idea da cui scaturiscono è che servono ad assicurare l'esatta parità di tutte le forze in campo nelle votazioni.
E' una regola che si fonda su di un assunto: prima delle votazioni, non ha ancora vinto nessuno, sicché tutte le formazioni politiche devono essere poste sullo stesso piano.
Questa regola, ma soprattutto il suo presupposto che è uno dei fondamenti della democrazia, adesso viene posta in discussione e questo è preoccupante.
Altra e diversa questione riguarda il valore delle singole regole poste a pena di esclusione: sono norme che devono essere interpretate in termini tali da impedire che l'esclusione dalla competizione elettorale possa derivare da una semplice omissione burocratica, da un adempimento che non ha nessuno scopo sostanziale, come è nel caso in cui manchi il timbro che certifica l'identità di chi ha autenticato la firma ma questa identità possa essere comunque desunta in termini univoci da altri elementi.
Questo è il compito della magistratura, cui spetta di verificare il corretto operato della amministrazione.
Se ne occupa però un giudice strano: il giudice amministrativo, il Tar del Lazio per la Polverini ed il Tar Lombardia per Formigoni.
Se ne occupa un giudice che in questi giorni sta perdendo molta della sua legittimazione, perché sono uscite sulla stampa le intercettazioni di uno dei massimi magistrati amministrativi, già presidente del Tar Lazio e adesso presidente del Consiglio di Stato, che mostra convivialità con il gentiluomo Balducci al quale anticipa l'esito di un giudizio potenzialmente pregiudizievole per gli interessi della compagine di affari di cui questi sembrerebbe fare parte.
E' difficile non pensare che la polvere di Balducci copra anche il giudizio sulla ammissione del listino della Polverini.
E' difficile non collegare le due notizie osservando una naturale convivialità fra la magistratura amministrativa ed il potere amministrativamente politico, quel potere esercitato da chi ha promesso alla Polverini tutto il suo appoggio.
Parlare di appoggi quando si è dinanzi al giudice fa sempre venire dei sospetti.
Quei sospetti che in questo momento sarebbe molto opportuno che non vi potessero essere.

Condoglianze (A proposito della signora Englaro)

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/02/2010

cimiteroSi è già scritto sulla morte della signora Englaro.
Rapidamente.
Da estranei.
Le condoglianze sono un’arte di coccodrilli.
Esprimono una solidarietà che non è possibile provare.
Il dolore degli altri è sempre un dolore impenetrabile.
Per il quale la compassione o l’empatia possono suonare ipocrite.
Il Presidente del Consiglio ha ritenuto di esprimere formalmente le proprie condoglianze alla congregazione che ha seguito la signora Englaro negli ultimi anni di vita.
E’ una compassione non solamente ipocrita, ma anche velenosa.
Le condoglianze si fanno alla famiglia di chi è mancato e non ha chi ne ha seguito gli ultimi giorni, cui vanno i ringraziamenti, ma non le condoglianze, come qualsiasi lettore di necrologi ben sa.
Esprimere la partecipazione al dolore delle suore significa dire che erano loro la vera famiglia della signora Englaro.
Un messaggio di questo tipo vale come negazione della paternità, significa negare ad un padre il diritto di amare la figlia se ne accetta la morte.
Se la scelta del signor Englaro può essere discussa, quello che il signor Englaro non merita è la negazione del suo amore di padre.
Per quanto espressa in una forma più sottile di quella che ha scatenato la marmaglia scita contro l’ambasciata italiana.

P.s.
Il mio vecchio post sulla signora Englaro:
http://profstanco.splinder.com/post/19808380/Un+post+da+padre

He, She or It (Transgender all’Accademia della Crusca)?

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/11/2009

foto-id=574210-x=800-y=800La povera Brenda è stata trovata morta nel suo appartamento.
Fine triste di una vita non allegra.
Con i soliti caroselli enigmatici sulle prime pagine dei giornali.
Molto più interessanti dei caroselli costituzionali del Primo Ministro o dei complotti sul D’Alema che abbocca come un Pecs.
I giornali usano un burocratico maschile per parlare di Brenda.
Un burocratico e genetico maschile.
Un ingiusto maschile.
Come sarebbe ingiusto il neutro.
Ancora più triste e irriguardoso.
Brenda – e molti altri – ha deciso di ribellarsi alla legge dei generi.
Non è possibile pensarla così?
Pensarla come una persona?
Senza sentire il dovere di precisare, in un articolo che la definisce al maschile, che i suoi colleghi (rectius, le sue colleghe) la definivano al femminile?
Forse le colleghe di Brenda hanno molto più titolo per decidere il genere da usare in un articolo di un giornalista o di un verbale di polizia.

Non v’è chi non veda (Marrazzo e la Brendona)

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/10/2009

PeliDiFicaOggi, è possibile gioire.
Tre milioni di cittadini, compresi minorenni ed extracomunitari, regolari ed irregolari, hanno partecipato alle primarie del Partito Democratico: partito e non popolo. Esempio di democrazia e non di demagogia.
Berlusconi ha confessato di avere pieno controllo sulle proprie testate editoriali e di farne uso politico: il suo intervento ha dettato la linea editoriale di Chi nei confronti del video Marrazzo (un disgraziato in mutande che piagnucola Non mi rovinate accanto ad un trans incazzato, se così si può dire, perché gli hanno appena fottuto Euro3Migliaia di parcella).
Marrazzo Piero, il presidente della Giunta regionale del Lazio che era stato sorpreso con alcuni trans sudamericani e filmato da alcuni carabinieri infedeli, ha dimostrato la superiorità morale delle sinistre autosospendendosi dalla carica e dalle indennità relative per uno scandalo che riguarderebbe esclusivamente la sua vita privata.
Tutto questo, su Repubblica e gli altri quotidiani critici nei confronti del governo, accompagnato da un Non v’è chi non veda …
Onestamente parlando, che in inglese suona assai meglio che in italiano, affermare che l’affaire Marrazzo sia quasi una occasione per dimostrare la superiorità politica delle sinistre nei confronti dei partiti al governo è davvero una operazione offensiva per l’intelligenza.
Marrazzo è stato trovato con i pantaloni abbassati nell’alcova di un trans, che frequentava e che ha rilasciato interviste come se fosse la sua fidanzata.
Pagava molto bene per i suoi incontri: aveva Euro5Migliaia nel portafoglio, di cui Euro3Migliaia erano la parcella del trans e Euro2Migliaia sono diventati la prima parte del prezzo del silenzio dei suoi ricattatori.
Denari che di per sé parlano, anche se i giornali non ne parlano: Marrazzo come Presidente della Giunta regionale incassa una indennità di poco più di Euro8Migliaia mensili, sicché se ne spende tre in prestazioni sessuali – non occasionali ma ripetute con singolare assiduità – vuol dire che ha anche altre fonti di reddito e non sembra un caso che quando è stato convocato dalla Procura della Repubblica credesse che la ragione dell’invito fosse collegata ad un problema di appalti, come con singolare ingenuità ha avuto di dichiarare.
Ma un elettore del Partito Democratico si deve chiedere perché se il voto della Binetti sulla aggravante omofobica è considerato un valido motivo per proporne l’espulsione dal partito, il comportamento gravemente omofobico del Presidente Marrazzo (andare con un trans significa sfruttare la prostituzione maschile) sia sanzionato con una semplice autosospensione: Marrazzo dovrebbe essere espulso dal Partito e basta.
Onestamente parlando, non credo che così si vada molto lontani: quando il becero Belpietro sul Giornale osserva che i vizi delle sinistre sono con i trans, mentre i peccati di pantalone delle destre sono con le escort condensa un discorso politico che ha una sua forza retorica.
In un mondo di puttanieri, meglio un puttaniere normale.
Ma solo se le paga di tasca propria e, qui, forse, è possibile dubitare.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Padrino)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/10/2009

BimbaImpertinenteLe feste di compleanno dei bambini sono l’equivalente di un clistere radioattivo.
Sia per i bambini, che spesso sono sballottati a party di amichetti che non sono amichetti per nulla, sia per i genitori che sono costretti a fingere di accorgersi di quanto il tale bimbetto è cresciuto o come si chiama tizio o di chi è madre caia.
In questo caso, Bimba Impertinente è stata trascinata ad una festa di un bambino della cui esistenza non aveva mai avuto modo di accorgersi.
Chiede chi sia.
Le viene dato un nome.
Lo stesso del suo padrino.
Le viene risposto che non è ___ grande, il suo padrino, ma ___ piccolo, il suo amico.
Chiede che cosa vuole dire Padrino.
Le viene risposto che il padrino è una persona che promette di stare sempre vicino ad un bambino, di esserci quando il bambino ha bisogno di lui.
Replica:
–> Allora, ___ se ne è dimenticato …. Babbo, le cose si possono anche dimenticare, no? 

 

Sentieri tatuati

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/09/2009

tatooEstate.
Spiaggia, scogli, ovunque: persone ricoperte di tatuaggi.
Tutti hanno almeno un tatuaggio, ad eccezione dei professori di diritto costituzionale e dei vu_cumprà.
Strani tatuaggi.
Sincretici.
Stile giapponese, maori, tradizionale.
Uno aveva un divieto di circolazione sul groppone (stile codice della strada?).
Molti, il nome in caratteri gotici nell’avambraccio o sullo stinco.
Apparentemente una moda priva di senso.
Per tanti, senz’altro una moda priva di senso: inutili graffi su epidermidi incapaci di intendere e volere.
Per qualcuno, sono dei sentieri.
Strani sentieri che cercano la loro continuazione.
Amori che diventano sentieri del corpo cercando altri sentieri da percorrere.
Sentieri che diventano horror vacui quando finisce l’amore che li riempiva.

Page 5 of 9«‹34567›»

Ultimi Tweets

  • https://t.co/f3p1xGFuox Se Rousseau vota Draghi, M5S si divide e Meloni non è più sola per Copasir etc. 13:09:42 12 Febbraio 2021

Archivi

Segui @ProfStanco

RSS

  • RSS – Articoli

Articoli recenti

  • Il Maestro e il perfetto citrullo
  • Sorelle A Tebe
  • Il porto (Esisto)

Categorie

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized

Interesting links

Besides are some interesting links for you! Enjoy your stay :)

Pages

  • Blog
  • Welcome

Categories

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized
© Copyright - ProfStanco - Wordpress Theme by Kriesi.at