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Esecrabile: quello che non vorrei avere pensato

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/08/2017

Due ragazzi, un ragazzo e una ragazza, si appartano su una spiaggia di una nota località balneare.

Di notte.

Vengono trovati da un gruppo di ragazzi meno fortunati di loro e più forti di loro.

Il ragazzo viene picchiato come un animale e lasciato per morte.

La ragazza viene violentata e buttata in mare.

Il gruppo di ragazzi fugge e continua la sua notte di violenza con un lavoratore del sesso che esercita ai margini di una strada.

Di tutto questo, ciò che è esecrabile non è solo la bestiale violenza del branco che si muoveva la notte di qualche giorno fa in quella località balneare.

La violenza ha sempre delle giustificazioni, sociali, economiche, culturali.

Un uomo diventa un animale perché è un animale e basta poco a farglielo ricordare.

Ciò che è esecrabile sono io.

Io che ho pensato che se due ragazzi si appartano al buio su una spiaggia di notte, può succedere di tutto.

Come se vivessimo in un fumetto di Dylan Dog che passa a trovare Dampyr.

Questo è esecrabile e davvero inaccettabile.

Nessuno può pensare che non si può vivere un chiar di luna sul mare perché è normale che ci siano degli licantropi che si aggirano di notte.

Né a Rimini, né a Saint Tropez, e nemmeno a Dover.

 

Strigliare una barca

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/08/2017

La fine di un viaggio per mare è l'acqua di lavanda con cui si striglia la barca.
Ci ha accompagnato come un destriero nel West di Peckinpah o di Sergio Leone.
Fedele e precisa.
Ha durato la stessa fatica di un cavallo e come il cowboy accompagna il cavallo nella stalla prima di entrare nel saloon e sciacquarsi le budella dalla polvere, così la prima attenzione nella fine di un viaggio è lavare (strigliare) la barca.
Il cowboy sa che non sarebbe mai arrivato a Dawson City senza il suo cavallo e il suo silenzioso sudore.
Lo stesso si sa della nostra barca.
La ricompensa di entrambi, in apparenza, è l'amore di una attenta pulizia, della ricerca di ogni zecca che possa essere un pericolo per la salute e di qualsiasi macchia di ruggine che possa far male al manto: la miglior biada e un dollaro d'argento per te se sarà ben strigliata, o qualcosa del genere.
La ricompensa di entrambi, meno in apparenza ma sempre prima del fondo, è venire prima di ogni altra cosa, di essere il primo pensiero di ogni atterraggio. L'egoismo di esistere per primi.
La vera ricompensa di entrambi – però è forse questa volta per davvero e al fondo del ragionamento – è che il cavallo viene strigliato e la barca lavata perché domani riprende il viaggio.
Domani ci sono le solite mani a dare un senso e una direzione a quel bisogno di amore che è una briglia o un timone.

L’alba di Sisifo

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
18/08/2017

L'essenza del marinaio di Conrad, che era stato mozzo prima che capitano, è un ragazzo che abbandona la sua prima pelle perché è costretto a fare i conti con se stesso senza intermediari.
Affascinante e lontano quanto il mar Baltico o la Polinesia.
L'Ulisse di Horkheimer inventa l'occidente perché sfida la fedeltà a Dio per conquistare un regno.
Affascinante e più lontano ancora. Come Itaca o il Circeo, per un fenicio di Sidone.
L'essenza del mare per quelli che non vanno così lontano è diversa.
È il ripetersi di riti sottostanti la quotidianità.
L'alba non è né quella di Lord Jim né quella di Ulisse ma il momento in cui ci si tuffa per pulire la carena.
Le vele non sono gli stracci dell'Olandese volante ma sono attrezzi che devono essere armati e disarmati con cura mille volte nel corso della giornata, a seconda del vento.
Il pagliolo è lo sforzo di tenere pulito ciò che i piedi nudi sporcano in continuazione.
L'essenza del mare è il coraggio di ripete ogni cosa non perché è sbagliata ma perché una volta sola non basta e non basta nemmeno la seconda, la terza o l'ennesima fino a che non si scende a terra e questo rito incessante cessa nelle vele ben piegate e nel motore acceso ogni settimana perché una barca deve essere sempre pronta a partire.
Cambia la fatica ma non la sua incoativa essenza.
Sisifo era veramente il nocchiero di Lord Jim.

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