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I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (La battaglia di placenta)

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/09/2010

BimbaImpertinenteBambina che canta.
Piacevole alla maniera di un gabbiano isterico:
=> C'era un bel dì la battaglia di Placenta … Cavalli e cavalieri …
Bimba Impertinente osserva in silenzio.
Un sorriso schiaffato nel muso come un dito altrove.
La bambina finisce di cantare e si allontana.
Il padre di B.I.
–> Ma tu lo sai che cosa è la placenta ?
–> Un pezzo di mamma
–> Perché non glielo hai detto ?
Lascia rispondere il sorriso.
Punto gentile.

Un palazzo avvelenato

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
28/09/2010

Corte costituzionaleIl Corriere della Sera di oggi tace una notizia importante.
Non si parla di Lele Mora e Fabrizio Corona e della loro relazione intima.
Di quella  parla eccome.
Non poteva uscire con un buco del genere.
Si parla della Corte costituzionale a margine del convegno milanese sull'autonomia e l'indipendenza della magistratura.
Si parla degli inquinamenti generati dalla cd. P3 sul funzionamento del tetto della nostra democrazia.
I fatti sono semplici.
Due giudici della Corte costituzionale hanno partecipato ad una cena assai politica prima di pronunziarsi sulla legittimità costituzionale o meno della legge che concede l'immunità al capo del governo.
Non è stato elegante.
Oggi pare che la Corte costituzionale si sia spaccata sulla possibilità di revocare questi giudici costituzionali.
Non è mai accaduto dal 1956 ad oggi che un giudice della Corte costituzionale sia stato rimosso dal suo incarico.
Può avvenire solo con una decisione della stessa Corte costituzionale "per sopravvenuta incapacità fisica o civile o per gravi mancanze nell'esercizio delle loro funzioni" (art. 3, primo comma, legge cost. 1 del 1948).
Questa decisione deve essere presa a maggioranza dei due terzi dei giudici presenti all'adunanza (art. 7, legge cost. 1 del 1953).
Ma la Corte costituzionale non è stata convocata per giudicare se Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano avessero commesso una grave mancanza nell'esercizio delle loro funzioni cenando con Alfano, Letta e Vizzini nell'imminenza della camera di consiglio sul lodo Alfano.
Non è stata convocata perché mancava la maggioranza per deliberare la loro rimozione ed una camera di consiglio da cui questi giudici fossero usciti confermati avrebbe rafforzato assai la loro posizione all'interno del collegio, che invece era indebolita dallo scandalo che li ha travolti.
Forse, però, la maggioranza non mancava.
I giudici della Corte costituzionale sono 15. Sei hanno votato a favore del Lodo Alfano. E' lecito immaginare che siano gli stessi che avrebbero votato contro la rimozione di Napolitano e Mazzella. Di conseguenza, la maggioranza dei due terzi mancava solo se Napolitano e Mazzella potevano partecipare alla camera di consiglio chiamata a giudicare su di loro e di questo è possibile dubitare. Senza loro due, la fronda interna alla Corte avrebbe contato 4 membri che sono meno di un terzo di un collegio composto da 13 membri.
Il vero problema è chi deve decidere quali giudici della Corte costituzionale vengono convocati in camera di consiglio e come si contano i voti espressi.
E' il Presidente della Corte.
Che però non ha avuto la forza necessaria per affermare l'indipendenza dell'organo da lui presieduto.

Una complessa questione di fiscalità (Il culo dei parlamentari)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/09/2010

locandinaIl Vernacoliere di questo mese solleva una importante questione di fiscalità.
Pare che i deputati non paghino l'Iva sulla vendita del culo.
In realtà, da tempo, la conferenza dei capigruppo ha interessato della questione l'ufficio studi della Camera.
Gli è che non si sanno decidere sull'imposta applicabile.
Notoriamente l'Iva presuppone operazioni che hanno un carattere di abitualità e di professionalità.
La vendita del culo parlamentare, però, ad avviso dei capigruppo, non avrebbe questa caratteristica, ma dovrebbe essere assimilata ad una vendita di azienda e cadere nell'ambito di applicazione dell'imposta di registro.
Difatti, per un qualsiasi deputato, il culo è l'insieme dei beni che questi coordina allo scopo di esercitare la propria impresa: si sa che i parlamentari votano con il culo e quando esprimono le proprie opinioni danno aria al culo.
Fini, che preferisce occuparsi di altri beni strumentali, non è stato in grado di offrire un chiarimento.
Lo farà, forse, l'ufficio di presidenza della Camera con il supporto dell'ufficio studi.
Vedremo.
Forse la cosa più corretta sarebbe considerare il culo dei parlamentari come un bene immobile di interesse culturale ed applicare unicamente le imposte ipocatastali.
Che il culo parlamentare sia un immobile è davvero impossibile da dubitarsi: il Parlamento ristagna dai tempi di palazzo Carignano e molto probabilmente potrebbe essere considerato anche come un bene di interesse culturale: è la testimonianza di una cultura che ha nel nostro paese uno delle massime espressioni mondiali.

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