• Follow us on Twitter
  • RSS
Un altro giorno da descrivere close

ProfStanco

  • Home
  • Blog

Sconcorsi

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/10/2009

laureaCommissione di concorso.
Straordinaria scocciatura densa di eufemismi.
Concorso banale: pochi spiccioli per divenire assistenti alla didattica, che è meno di nulla.
Ma di questi tempi suona come parecchio.
Il bando è unico per una pluralità di settori disciplinari.
Ogni settore disciplinare ha fotografato nei requisiti di ammissione il candidato che dovrebbe vincere.
I requisiti di ammissione sono quasi comici: studioso di marchi con particolare esperienza nel settore della registrazione di modelli ornamentali … studioso di diritto agrario con documentata esperienza nelle riforme agrarie leopoldine, etc.
Il verbale fa corpo con il bando: "il candidato xxx, dopo una attenta analisi del curriculum e lettura delle pubblicazioni allegate, risulta possedere i requisiti previsti dal bando e possiede una solida preparazione, nonché una attenta predisposizione per i temi oggetto dell’assegno".
Che è come non dire nulla.
Uno dei commissari completa la motivazione inserendo l’elenco delle pubblicazioni allegate: il candidato xxx ha scritto ___, ___, ___ …. La Commissione, dopo la lettura dei titoli che precedono, ritiene che il candidato possieda i titoli previsti dal bando e dimostri curiosità scientifica per i temi oggetto dell’assegno.
La seduta è prontamente aggiornata dal presidente della commissione, che chiede di eliminare l’elenco delle pubblicazioni.
Resistenza passiva del commissario.
Insistenza attiva del presidente.
La commissione ritarda i lavori, ma la resistenza passiva vince.
Il risultato è un verbale in cui chiunque può avere contezza dei titoli che sono stati esibiti e dei titoli che hanno vinto.
Il dubbio è se l’anno prossimo si seguirà o meno questo schema.
Forse no.
Sicuramente no.

Gli omosessuali e la loro rappresentanza politica

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/10/2009

b17fe6cba754de3d2cda6c236d77ea57La Camera dei Deputati ha ritenuto, con una maggioranza non troppo risicata, di non proseguire nell’esame dell’aggravante per i reati commessi a causa dell’orientamento sessuale.
Le motivazioni tecniche della mozione pregiudiziale riguardavano il principio di eguaglianza (secondo Buttiglione: le ossa di un omosessuale devono costare in termini di pena quanto le ossa di un eterosessuale) ed il principio di tassatività delle fattispecie penali (in pratica, dimostrare che un reato è stato commesso in virtù dell’orientamento sessuale sarebbe talmente complesso da risultare discrezionale).
Sono entrambi argomenti che non reggono.
Tutte le aggravanti e tutte le attenuanti ledono il principio di eguaglianza della persona offesa: le ossa di un disgraziato malmenato da un incensurato, che ha diritto alle attenuanti generiche, costano meno delle ossa di un altrettanto disgraziato picchiato da un extracomunitario con precedenti penali.
Tutte le fattispecie penali evocano concetti che hanno bisogno di interpretazione per essere applicati e la interpretazione determina un alto tasso di discrezionalità, come si è già avuto modo di osservare.
Il punto, però, è diverso.
Le aggravanti sono uno strumento di politica criminale, perché stabiliscono quali comportamenti sono più pericolosi per la convivenza in un determinato momento storico.
In questo momento storico, i reati contro gli omosessuali fanno davvero più paura di altri reati?
Bastano i quaranta casi di violenza ai danni di diversamente orientati per giustificare una aggravante?
Forse no.
Sicuramente no.
Come sicuramente, così Grillini, paragonare gli omosessuali in Italia agli ebrei nella Germania di Hitler è grave ed ingiusto.
Il problema è solo politico.
Gli omosessuali sono una lobby molto ricca e molto potente.
Una lobby che tutti vogliono nel proprio cartello elettorale.
Di qui, il progetto di legge.
Di qui, la fronda finiana, sempre molto acuta.
Di qui, la Binetti, che, per una volta, fa una splendida figura, perché ha correttamente interpretato il principio del libero mandato parlamentare. 

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Padrino)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/10/2009

BimbaImpertinenteLe feste di compleanno dei bambini sono l’equivalente di un clistere radioattivo.
Sia per i bambini, che spesso sono sballottati a party di amichetti che non sono amichetti per nulla, sia per i genitori che sono costretti a fingere di accorgersi di quanto il tale bimbetto è cresciuto o come si chiama tizio o di chi è madre caia.
In questo caso, Bimba Impertinente è stata trascinata ad una festa di un bambino della cui esistenza non aveva mai avuto modo di accorgersi.
Chiede chi sia.
Le viene dato un nome.
Lo stesso del suo padrino.
Le viene risposto che non è ___ grande, il suo padrino, ma ___ piccolo, il suo amico.
Chiede che cosa vuole dire Padrino.
Le viene risposto che il padrino è una persona che promette di stare sempre vicino ad un bambino, di esserci quando il bambino ha bisogno di lui.
Replica:
–> Allora, ___ se ne è dimenticato …. Babbo, le cose si possono anche dimenticare, no? 

 

Page 255 of 425«‹253254255256257›»

Ultimi Tweets

  • https://t.co/f3p1xGFuox Se Rousseau vota Draghi, M5S si divide e Meloni non è più sola per Copasir etc. 12:09:42 12 Febbraio 2021

Archivi

Segui @ProfStanco

RSS

  • RSS – Articoli

Articoli recenti

  • Addio, Michelangiolo
  • Chi odia chi? (La Meloni, Kirk e Tommy Robinson passando per Musk)
  • L’estate sta finendo

Categorie

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized

Interesting links

Besides are some interesting links for you! Enjoy your stay :)

Pages

  • Blog
  • Welcome

Categories

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized
© Copyright - ProfStanco - Wordpress Theme by Kriesi.at