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Papi (Post bigotto)

23 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/05/2009

Noemi_LetiziaNoemi Letizia pare essere una ragazzotta napoletana.
Il padre dipendente del Comune, settore fognature, la madre ex miss Tirreno.
Famiglia molto religiosa.
Berlusconi le ha regalato una collana per il compleanno.
E’ andato alla sua festa in un villone periferico sulla Circumvesuviana, dopo un atterraggio segreto a Capodichino (volo di Stato? Probabilmente no: Berlusconi ha sufficenti risorse per evitare queste appropriazioni da basso impero).
La moglie lo ha scaricato.
La rete è piena di una intervista a Noemi piuttosto imbarazzante per il Presidente del Consiglio.
Noemi lo andrebbe a trovare appena lui la chiama e canterebbe assieme a lui le terrificanti canzoni di Apicella.
Facile immaginare altro e tingere l’immaginazione con il codice penale, considerando l’età della signorina e il ruolo del Presidente del Consiglio.
Troppo facile.
Nei fatti, la signorina Letizia dice di chiamare Berlusconi "Papi".
Con un cattivo gusto agghiacciante.
Da padre, non riesco ad immaginare molte cose peggiori di una figlia che chiama "Papi" un altro.
Fa accapponare la pelle.
Se qualcuno, che non è mio figlio, mi chiamasse "Papi", non riuscirei ad accettarlo.
Per rispetto ai miei figli.
Per rispetto a suo padre.
Per rispetto verso me stesso, non ultimo.

Who are you? Who Who?

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/04/2009

AlbumCovers-TheWho-WhoAreYou(1978)Who are you è il più brutto degli album ascoltabili degli Who.
Pare che la canzone sia venuta in mente ad un Townsend ubriaco e sciaguattato da un bobby londinese dopo una giornata trascorsa a discutere di royalties e fees con il suo produttore.
All’epoca fu considerato un album commerciale e fece abbastanza polemica.
Potrebbe essere la colonna sonora dell’ultima polemica elettorale.
La Lario chiede al marito di candidare donne che abbiano esperienza politica.
I commentatori si agitano (Feltri ricorda alla Lario di non essere stata molto più che una velina all’epoca del matrimonio con il miliardario ridens).
Le femministe (alcune esistono ancora e continuano a non portare il reggiseno, con ogni logica conseguenza) si vergognano delle candidate del partito delle libertà.
Paragonano, così Radio Popolare ieri sera, la Carfagna e la Finocchiaro.
Sono discorsi settari.
La Carfagna gode degli stessi diritti politici della Finocchiaro.
Della Sozio, della Gaggioli, della Ferrante e della Ravot, che sarebbero stati i nomi in discussione.
Ovvero della Staller, per rammentare un autorevole membro della Commissione Difesa di cui non si parla più.
Hanno tutte esattamente lo stesso diritto di essere candidate.
Se poi l’elettorato apprezza le arti oratorie della Carfagna a prescindere dalle parole, è giusto che la Carfagna sia eletta.
Tanto che si segua Sartori o la Pitkin nella ricostruzione del concetto di rappresentanza politica come rappresentazione di un corpo sociale, è indubbio che la Carfagna e le ballerine dell’imperatore rappresentano molto meglio il paese reale della Finocchiaro e di tutti i seni cadenti con capezzolo a ferro da stiro che in questi giorni cercano di ribellarsi ad una campagna elettorale fondata sul senso comune delle cose.

La repubblica di Berlusconi

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/04/2009

CalamandreiBerlusconi ha parlato ad Onna della resistenza.
Ha accettato la retorica resistenziale del fazzolettone tricolore.
Chiarendo che meritano pietà anche coloro che in buona fede sono caduti dalla parte sbagliata di una guerra civile.
Scalfari ha applaudito nella omelia settimanale che pubblica ogni domenica in forma di fondo.
Il Giornale ha applaudito Scalfari nel fondo del lunedì.
Siamo tutti più vicini adesso.
Tutti più lontani dalle cesure del 1944 – 46 e della Prima Legislatura Repubblicana.
Così, Franceschini, che seguendo la pista Scalfari sta studiando l’ipotesi partito unico: il PCI_PDS_DS come corrente del PdL.
Cazzate.
Il vero punto è che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha annunciato il ritiro di un disegno di legge di iniziativa parlamentare (Barani ed altri).
Violando le prerogative costituzionali del Parlamento.
Sacrificando il diritto di ogni parlamentare di presentare un disegno di legge (71, Cost.) e il divieto di mandato imperativo (67, Cost.), sottolineati da Bocchino e Cicchitto in una nota congiunta poche ora prima della esternazione berlusconiana.
Se questo non è fascismo, ci si avvicina parecchio.
E se i parlamentari del PdL avessero un rigurgito di dignità, dovrebbero prepararsi ad un Aventino.

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