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S-Velo

13 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/07/2008

VeloIl velo sa essere anche una coperta allegra.
Un modo di colorare lo sguardo.
L’evidenza di una seduzione timida.

Immagine 3Ma anche la sottolineatura di una tristezza stentata.
Di un corpo costretto.
Di un dovere imposto alla femminilità.
Immagine 2Dipende.
E’ libertà sensuale e costrizione sociale.
Un gioco ed una schiavitù.
Nè oriente, nè occidente.
Solo uno scialle.
Che segna un confine.
Fra laicità e religione.
Ma la laicità può imporsi alla religione?
Può impedire ad una donna velata di acquistare la cittadinanza perché non aderisce ai valori fondamentali della comunità statuale?
Può impedire ad una donna velata di entrare in una corte di giustizia?
Può fare tutto questo senza diventare una religione?
Senza comportarsi esattamente come la moschea che impedisce alle persone calzate di entrare o la chiesa che impedisce alle donne di entrare con la testa scoperta?
Vi è nel velo una tristezza ed una letizia profonda.
L’eco di sentimenti che lo Stato non può non rispettare.
Perché riguardano scelte individuali.
Perché non offendono nessuno.
Pare davvero molto scortese trattare il velo come una offesa al pubblico pudore.
Ironicamente scortese.
E perciò molto occidentale.

Del Turco in galera: un idiota?

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/07/2008

PercheisraeleDue osservazioni.
La prima è che i giornali parlano di una tangente molto particolare.
Vincenzo Angelini si sarebbe recato a casa del Governatore dopo avere ritirato duecentomila euro in contanti dai conti aziendali, avere preso una copia della contabile e essersi fatto fare un estratto conto.
Non è normale.
I conti aziendali stanno in contabilità e la contabilità è pubblica: se uno vuol fare qualcosa di strano con i soldi aziendali per prima cosa li distrae dalla contabilità e crea dei fondi neri.
Di conseguenza, se Angelini ha fatto in modo che il pagamento della tangente dovesse avere una evidenza contabile questo significa soltanto che voleva rendere pubblico il fatto.
La seconda è che Angelini avrebbe lasciato i denari in fogli da cinquecento euro sulla libreria del governatore.
Le tangenti non si pagano in contanti, perché i contanti sono difficili da spendere.
Si pagano su conti esteri, dove i denari possono essere facilmente lavati.
Inoltre, se si pagano in contanti, non si pagano in fogli da cinquecento, che vengono usati solo da Fabrizio Corona quando fa il pieno della Bentley in autostrada.
Non è facile credere alla innocenza di Del Turco.
Le accuse sono infamanti e sembrano molto fondate.
Ma sono davvero credibili al di là di ogni ragionevole dubbio delle accuse che provengono da un pentito?
E’ davvero possibile pensare al corruttore come alla vittima del corrotto?
In realtà. corrotto e corruttore partecipano di uno stesso meccanismo nel quale il corruttore, un uomo d’affari di successo, individua nel corrotto, un uomo politico con la licenza media, lo strumento per moltiplicare i profitti.
In questo meccanismo, il disvalore del corrotto è attentamente monitorato dal mastrino del corruttore, che ne controlla l’effettiva redditività.
Fa paura una indagine che nasce dalle rivelazioni di un uomo d’affari intelligente, attento e accorto.
Fa paura perché una democrazia non dovrebbe avere bisogno di pentimenti, ma di una magistratura che scopre la verità a partire dall’accertamento dei fatti e se la Regione Abruzzo ha pagato troppo le imprese del gruppo Angelini questo non si può scoprire perché il signor Angelini decide di parlare.
Si deve scoprire perché la magistratura contabile, prima, e quella penale, poi, fanno il loro mestiere.
Le parole del pentito sono sempre parole interessate.

Chi li ha sciolti? (Dio c’è, forse)

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/07/2008

godgettingbustedLa leggenda dice che la scritta "Dio c’è" significa che si può trovare della droga nelle vicinanze.
Non è la versione che si può diffondere a delle bimbe che chiedono: Babbo cosa vuole dire?
Meglio immaginare una congregazione di strani monaci hippy che girano il mondo su furgoni al neon.
Più divertenti sono le chiose.
Dio c’è –> quale?
Dio c’è –> ma si vergogna
Dio c’è –> ed è gay.
Etc.
In ogni caso, se la leggenda fosse vera, Dio sarebbe in galera da qualche anno.
Il che ammanta di nuova dignità le proposte di legge dell’attuale capo del Governo.

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