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La solitudine delle riforme

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/01/2008

Si parla molto della riforma elettorale.
La Corte costituzionale ne parlerà il 16 gennaio e la sentenza di ammissibilità – o inammissibilità – dei referendum elettorali sarà pubblicata entro il 10 febbraio.
Dopo, spetta al governo indire i comizi elettorali per una data compresa fra il 15 aprile ed il 15 giugno 2008, a meno che non si vada ad uno scioglimento anticipato delle Camere, nel qual caso il procedimento referendario sarebbe sospeso per un anno ed il referendum dovrebbe svolgersi non prima del 15 aprile 2009.
La riforma elettorale presenta molti nodi.
Il nodo principale riguarda il metodo della riforma elettorale.
Le leggi elettorali sono strumenti più o meno complessi per la trasformazione dei voti in seggi.
Ciascuno di questi strumenti determina i potenziali vincitori ed i potenziali perdenti della competizione elettorale.
E’ inevitabile che i partiti giochino un arrocco reciproco e che rendano sostanzialmente improponibile una riforma elettorale.
Sta qui la solitudine delle riforme elettorali: ogni gruppo parlamentare è inevitabilmente solo dinanzi a delle scelte che non possono non separarlo dagli altri movimenti politici.
Se è così, il metodo delle riforme elettorali passa inevitabilmente attraverso il dialogo referendario.
Ma non nel senso dei referendum elettorali proposti da Guzzetta e Segni: il referendum abrogativo in materia elettorale obbliga a ritagli articolati, assai complessi e defatiganti dal punto di vista della tecnica legislativa. Il prodotto referendario è facilmente peggiore della legge oggetto di referendum. Perfino in questo caso.
No.
Forse, il metodo da seguire è il referendum propositivo: un meccanismo che consenta direttamente al corpo elettorale di scegliere la forma della democrazia  elettorale.
I partiti dovrebbero avere il coraggio di chiedere al popolo di scegliere fra due o tre modelli alternativi: un maggioritario puro, senza vincoli di coalizione, un proporzionale corretto in senso maggioritario, con dei premi di maggioranza, un maggioritario corretto in senso proporzionale, sfruttando i resti e le soglie di sbarramento.
Ma chiedere il coraggio ai partiti è cosa che fa tremare le vene ai polsi.

La sapienza del pastore tedesco

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/01/2008

Il Rettore della Sapienza ha invitato il Papa.
Alcuni professori hanno protestato.
La colpa del Papa è di avere difeso la chiesa su Galileo.
Ovvero di avere idee personali sul processo a Galileo.
Probabilmente le idee personali del Papa sul processo a Galileo sono le idee della chiesa su questo processo.
I problemi sono, secondo me, due.
Primo.
L’università può negare la libertà di parola ad una persona perché non condivide le sue opinioni personali?
No.
Se la Chiesa non poteva sollevare Cordero dall’insegnamento della procedura penale perché non condivideva il suo approccio, egualmente l’università non può negare al Papa di spiegare le sue opinioni, per quanto discutibili e da discutere.
Secondo.
Perché l’università ha bisogno del Papa per inaugurare l’anno accademico?
Forse la sua presenza non è necessaria.
Può anche essere considerata inopportuna, a meno che non sia accompagnato da altri prelati e religiosi in rappresentanza di tutte le confessioni.
Se è possibile sostenere che i laici non hanno il diritto di contestare le idee dei religiosi o di pronunciare anatemi contro di loro, è altrettanto opportuno rendersi conto che la presenza religiosa in una manifestazione laica assomiglia a quella di una mosca nel latte.
Non c’entra proprio nulla.
Anzi, dà un certo fastidio.

I pois di Berlusconi

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/01/2008

Ieri Berlusconi ha occupato pesantemente i nostri televisori.
Prima ha denunciato l’intesa sulla legge elettorale raggiunta con Veltroni.
Non sarebbero possibili accordi con una maggioranza liberticida.
Il problema sarebbe il disegno di legge Gentiloni sul conflitto di interesse.
Poi ha presentato Pato, il nuovo giocatore del Milan.
In entrambi i casi ha confermato il look scravattato di piazza San Babila: una sciarpa di seta blu a pois su camicia villosamente aperta.
I pois di Berlusconi non sono amichevoli.
Ricordano un po’ un cantante lirico.
Hanno la stessa eleganza degagé.
Contemporaneamente sciolta ed impacciata.
In ogni caso, fa pensare.
Fra il Berlusconi su Pato, il Berlusconi sul conflitto di interessi, il Berlusconi sulla riforma elettorale non ci sono soluzioni di continuità.
Berlusconi occupa uno spazio della domenica televisiva che è lo spazio del chiosco degli sportivi.
Non c’è nulla da fare.
Un politico che è un affabulatore da bar ha un potere straordinario.
Parla direttamente al cuore del suo elettorato.
Il suo successo calcistico impegna il suo potere politico.
Rifiuta il conflitto di interessi perché lo scaccerebbe da un porto sicuro, dal caffé corretto con la sambuca che illumina il pensiero degli altri avventori sulla logica delle tre punte.
Rifiuta il consenso sulla bozza Bianco (se esiste ancora) perché non ha bisogno di una riforma elettorale per conquistare i voti di una coppa intercontinentale.
Tutto questo è stato molto elegante.
Il presentatore della domenica sportiva ha fatto aspettare Berlusconi per tutto il tempo di uno spot della Acer e lo ha interrotto prima del tempo per dare spazio alle domande sul colore (giallo) delle scarpette del nuovo fenomeno milanista.
I pois di Berlusconi sono restati cortesemente imperturbabili.
Questo aggio mediatico, che permette al padrone del pipi di godere di un plusvalore di legittimazione democratica, è il vero problema della riforma elettorale.
Qualsiasi gioco sulle regole elettorali deve partire dai presupposti della competizione politica, ponendo gli attori sullo stesso piano.
Altrimenti la competizione resterà falsata.
Almeno fino a quando D’Alema non diventerà il presidente della Roma e comprerà Ronaldinho.
O Fini sbarcherà nella perfida Albione conquistando il Chelsea.

Il giardino segreto delle donne

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/01/2008

Il giardino segreto delle donne è al centro delle loro gambe.
Segreto.
Perché proibito.
Proibito.
Perché segreto.
Ne sono giardiniere attente.
La forma di questo giardino svela molto.
Può essere denso.
Quasi una foresta pluviale.
Egualmente selvaggio ed impenetrabile.
Oppure rado.
Come una brughiera.
Dolce del sapore dell’erba al mattino.
Ma può anche essere un deserto.
Senza neppure un filo d’erba.
Attentamente ripulito.
Nel primo, la giardiniera è orgogliosa della propria natura.
La rispetta.
Nel secondo, la giardiniera si coltiva.
Come un giardino all’italiana.
Segue i propri contorni.
Li addolcisce.
Ma lascia sempre il seme della natura selvaggia.
Nel terzo, la giardiniera abbandona la propria natura.
La doma completamente.
Quasi a trasfigurarvi il suo pensiero.
Sempre la bellezza di un giardino segreto è l’animo del suo giardiniere.

La consistenza etica del pattume

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/01/2008

I primi camion di rifiuti della Campania sono stati caricati su una nave e scaricati in Sardegna.
Il governatore Soru ha accettato che lo smaltimento di questi rifiuti avvenisse nell’inceneritore di Cagliari.
E’ una scelta politicamente coraggiosa ed economicamente proficua.
Lo smaltimento dei rifiuti ha un costo e questo costo, non mite, migrerà dalla regione Campania alla regione Sardegna.
Tutto questo è una applicazione solo apparente del principio chi inquina paga.
E’ solo apparente perché questo principio non riguarda solo il costo economico degli inquinamenti, ma anche il loro costo ambientale e questa seconda parte di costo si sposta da chi ha prodotto l’inquinamento a chi ne subisce le conseguenze.
Questo naturalmente non è giusto.
E’ ancora meno giusto se si guarda alla consistenza etica del principio chi inquina paga.
Questo principio non è solo una regola di risarcimento del danno, per cui chi cagiona ad altri un pregiudizio deve indennizzare i danneggiati della perdita che ha cagionato.
E’ una regola etica per cui chi causa un danno all’ambiente deve assumersi ogni conseguenza.
Che suona nel senso di costituire ognuno di noi custode dell’ambiente in cui vive.
Se si applica la consistenza etica di questo principio, si ha che chiunque quando decide di produrre rifiuti deve sapere che quei rifiuti saranno smaltiti nelle immediate vicinanze del suo giardino.
Non lontano dal suo giardino e vicino al giardino di un altro.
Solo se so che la discarica accanto alla mia città serve per i miei rifiuti posso essere disposto ad accettarla.
Nello stesso tempo, solo se so che i rifiuti che produco avveleneranno l’aria respirata dai miei bambini posso sentirmi coinvolto da un approccio sensibile e responsabile alla gestione dei miei rifiuti.
Lo smaltimento fuori regione dell’emergenza campana è accettabile solo in una logica di emergenza.
Ma quale emergenza dura da oltre dieci anni senza diventare la quotidianità?

Chi li ha sciolti? (Fiona)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/01/2008

Fiona in fiorentino non suona benissimo.
Sottintende una "c" aspirata che può non essere particolarmente lusinghiera.
Fiona assomiglia in maniera quasi speculare alla sposa di Shrek.
La può impersonare in un film non di animazione.
O in una versione Roger Rabbit del cartone animato.
Il suo problema è che non se rende conto.
Agita i suo tacchi n. 12.
Infagotta le gambe in tristissime calze color carne.
Si costringe in un tailleur di almeno due taglie sotto la sua.
Viola.
Orrendamente viola.
Butta sul viso – con la mestolina dell’intonaco – un trucco pesantissimo, disfatto alle dieci del mattino.
Difficile guardarla senza avere paura.
Parla.
Parla.
Parla.
Avvicinando il viso all’interlocutore, portando i suoi denti macchiati di rossetto ad una distanza imbarazzante, alitando ferocemente.
Ancora una volta, il bussolotto delle caramelle contro il mal di gola è provvidenziale.

Topina Bruni e gli anelli sarcastici

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/01/2008

Sarkozy non è un uomo fortunato.
Ha fatto appena in tempo a regalare un anello di fidanzamento alla Carla Bruni che la stampa ha fatto sapere che questo anello è identico ad un altro già indossato dalla piuttosto chiaccherata moglie Cecilia.
Può essere lo stesso anello, nuovamente regalato per tirchieria oppure per ragioni erotiche: come mi piacciono le donne con gli anelli di Christian Dior nemmeno con le calze a rete…
Oppure può essere lo stesso modello di anello, scelto per pigrizia o per le stesse ragioni sentimentali che si sono appena evidenziate.
Non cambia molto.
E’ una operazione di cattivo gusto quasi plateale.
Come chiamare l’amante con lo stesso nomignolo della moglie: topina questa, topina quella e non si rischiano errori dalle conseguenze potenzialmente devastanti.
E’ una vicenda anche un po’ sfortunata.
Successe la stessa cosa al mio povero nonno che passò un lungo periodo di vacanze forzate, secondo la definizione di Berlusconi, a Rodi.
Tornò con un certo numero di croci di Rodi che si era fatto fare da un artigiano.
Ne regalò una alla nonna.
Le altre era solito usarle come doni per le "fidanzate".
Finché una di queste non portò la sua croce sullo stesso tram in cui la portava anche la nonna, insieme al nonno ed alla mia mamma, che ebbe l’avventura di vedere il suo babbo pubblicamente malmenato dalla nonna e dalla fidanzata.
Gli anelli sarcastici sono pericolosissimi.

Affascinando

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/01/2008

Il fascino è una dote decisamente rara.
E’ una dote che trasforma le cose che si toccano.
Così può succedere di passare in una gioielleria.
Di essere accolti dalla proprietaria che ci conosce.
Di ritirare un orologio inviato alla manutenzione.
Un orologio che è già tornato tre volte dalla manutenzione, senza mai perdere il vizio di essere in ritardo.
Di chiedere che cosa è stato fatto.
Di sentirsi rispondere che è stato fatto il "servizio completo".
Di osservare che anche le altre tre volte era stato fatto un "servizio completo".
Di sentirsi rispondere che se il "servizio completo" lo avessimo fatto a Montecatini si sarebbe speso molto meno.
Non è una battuta da donne.
Ma una donna affascinante è una donna che si può permettere queste battute senza perdere una briciola del suo charme.
Il fascino è essenzialmente carattere.

Postilla:
Montecatini è famosa in virtù di un certo numero di signorine allegre per le quali l’espressione "servizio completo" indica una esatta modalità tariffaria.

Il sussidiario della spazzatura

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/01/2008

Tutti parlano della spazzatura napoletana.
Tutti parlano di una classe politica inefficiente.
Inefficiente nella gestione quotidiana del problema.
Inefficiente nella gestione emergenziale della questione.
Forse, addirittura, criminalmente inefficiente.
Ma la spazzatura lungo le strade è sicuramente un crimine.
Non è solo un crimine della classe politica.
E’ anche un crimine di chi la abbandona.
I due crimini, a ben vedere, sono collegati.
Una coscienza civile che avvelena le proprie strade riempiendole di rifiuti può davvero produrre una classe politica capace di affrontare serenamente e strategicamente uno dei problemi più complessi del governo del suo territorio?

Donnine nude – Socializzando la masturbazione

20 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/01/2008

Le immagini appena postate sono quasi sempre di donnine nude.
Discinte.
Apparecchiate per un desiderio manuale.
Talvolta mi soffermo a pensare alle ore che il loro ammiratore passa a postarle.
Tante.
Troppe.
Perché?
Per rendere meno solitari i propri esercizi?
Forse si.
Una masturbazione socializzata attraverso la rete.
Ma restano sempre seghe.

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