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Lavavetri – La seconda ordinanza

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/09/2007

La prima è rimbalzata su un procuratore della repubblica.
Insistono.
Con una puntigliosità degna di miglior causa.
Di certo in centro sono scomparsi gli zingarelli.
Non ti fermano più per chiedere l’elemosina.
Ma dove sono finiti?
Dove abbiamo nascosto questo problema?
C’è una strana ostinazione elettorale nel voler togliere alla destra il primato dell’ordine pubblico.
Come se la nostra costituzione non avesse volutamente ignorato questa parola.
Troppo densa del significato di un ventennio che si cercava di dimenticare.

Akela

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/09/2007

Fra i miei maggiori difetti, c’è sicuramente l’essere stato uno scout per tanti anni.
Soprattutto, sono stato Akela per quasi nove anni.
E ricordo i volti di tutti i bambini che mi hanno accompagnato.
Uno dietro l’altro.
Carlo che era sempre solo ed ha imparato a non avere paura del buio.
Lorenzo che non riusciva a staccarsi dalla mamma ed ha imparato a venire alle vacanze di branco con un sorriso che gli copriva tutto il viso.
Tessa che era la bambina più bella del mondo ed aveva dei piedi ai quali non ci si poteva avvicinare.
Ogni tanto li incontro.
Mi piace abbracciarli.
Come quando controllavo che i loro sacchi a pelo fossero ben chiusi prima di raccontargli la storia che li accompagnava in braccio a Morfeo.
E li amo ancora.
Sono la parte più bella di me.

Bambine feroci – Di nuovo

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/09/2007

Provate ad immaginare una bambina che salta su un letto.
Provate ad immaginare una zia distratta e la fronte della bimba che atterra su uno spigolo.
Provate ad immaginarvi seduti con il giornale spiegato davanti ed un grido sul genere "l’ho ammazzata" nelle orecchie.
Non potrete che andare a raccattare la figliolona, prenderla in collo, stringerle del ghiaccio sulla ferita ed aspettare che smetta di sanguinare sorvegliando la crescita di un bernoccolo da fumetti.
Adesso, siete finalmente al pronto soccorso.
In piedi davanti all’accettazione, in braccio una bimba coperta di sangue che continua ad urlare.
Anche l’anziano più preoccupato per i propri malanni si fa da parte e la porta delle stanze segrete si spalanca davanti a voi.
Portate la bambina da un medico.
Ma il medico non piace alla bambina che aumenta i decibel del proprio pianto.
La distendete su un lettino.
Il medico prende ago e filo per mettere i punti.
Le tenete le braccia.
Un infermiere le tiene le gambe.
La bimba è apparentemente immobile.
Ma inizia a sputare.
Con precisione inquietante.
Esattamente sulla faccia del medico.

Algoritmi accademici

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/09/2007

Ancora una riunione.
Ammantata del pubblico delle grandi occasioni.
Tutti per ascoltare un pro rettore che illustra i nodi dell’ultima riforma dell’università:
– 90 cfu obbligatoriamente affidati a docenti di ruolo;
– 45 cfu obbligatoriamente caratterizzanti;
– non più di un corso di laurea per classe,
Il tutto costruito su formule algebriche.
Mentre l’aula discute di tutto questo, un collega a me del tutto sconosciuto legge con serenità il De cive di Hobbes: davvero l’etica dell’obbedienza è la risposta allo stato di natura?

Bambine feroci

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/09/2007

La bambina più feroce che conosco è figlia di un mio amico.
Una volta decisero di passare qualche giorno di vacanza in un villaggio per svizzeri.
Non so come.
Ma riuscirono ad ottenere il permesso di entrare.
Una famiglia assolutamente felice.
Il babbo, molto babbo.
La mamma, molto mamma.
La figlia maggiore, molto figlia maggiore.
La figlia minore, molto colorata e straordinariamente carina.
La spiaggia era una spiaggia per bambini svizzeri.
Ordinata come un orologio.
Costellata di castelli di sabbia che erano stati progettati durante tutto l’inverno.
Insomma una cosa abbastanza terrificante.
Un giorno, sulla spiaggia il babbo era solo con le bimbe.
La bimba più grande sente il bisogno di andare in bagno.
Viene accompagnata in bagno.
La bimba più piccola viene lasciata da sola: stava giocando con un altro bambino.
Dopo pochi minuti, il babbo vede il bambino urlante e sanguinante che viene portato via dal nonno – svizzero.
Sente il nonno avvertire una coppia che stava arrivando: non andate in spiaggia, c’è una bambina terribile.
Era successo che la bambina aveva morso il bambino fin quasi a staccargli un orecchio.
Inutile dire che quando il mio amico è tornato – correndo – in spiaggia la bambina stava giocando.
Assolutamente tranquilla e sorridente.
E con molti più giochi di prima.

Strade

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
06/09/2007

E’ possibile essere innamorati di una strada.
Amo l’Aurelia, nel tratto che corre fra Castiglioncello e Livorno.
Ho cominciato ad amarla tanti anni fa.
Ero un ragazzo, avevo una vespa nuova, fiammante.
Ricordo ancora il giorno in cui un signore che mi sembrava anziano – oggi non lo definerei più così – mi chiese un passaggio per arrivare a Livorno e volle scendere a mezza strada.
Ricordo quando per la prima volta arrivai al mare con una ragazza – e si fermò con il ginocchio contro l’anta di un cancello, mentre la mia vespa ed io continuavamo ad andare.
Ricordo, soprattutto, la prima notte di amore  con mia moglie.
Fermi su una spiaggia abbandonata vicino a Castiglioncello e quasi invisibile.
Ieri ho percorso di nuovo questa strada.
Nel chiarore della tramontana.
Nella trasparenza dell’orizzonte che svelava la Corsica e lasciava intravedere il panorama della Gorgona.
Solo.
Nella mia macchina.
Riempita di jazz.
E del fumo del mio tabacco inglese.

Ci sono giorni

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/09/2007

Nei quali sembra di essere incapaci di fare qualsiasi cosa.
Un vago mal di testa.
Un telefono che squilla.
Le urgenze quotidiane.
Un diffuso senso di inadeguatezza.
Mi sono sempre chiesto perché arrivato ad un certo punto sento il bisogno di cambiare tutto.
La noia.
Ed un adolescenziale amore per Sartre.
Per le immagini di Sartre.

Una bambina

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/09/2007

Ha gli occhi azzurri.
Di quell’azzurro che cerca il grigio e si ferma in un colore indecifrabile.
Sognanti.
Una voce roca.
Profonda.
Come di baritono.
Bionda.
Lunghi capelli, finissimi.
Ciottola camminando.
Incerta nei suoi passi di gioco.
Agili dita.
Buone a sfiorare senza prendere.

Un meraviglioso ribelle – Di nuovo e ancora

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/09/2007

No, l’ordinanza del sindaco Domenici, sottoscritta digitalmente dall’assessore Cioni (quanta attenta comunicazione politica in questa formula), non è arrivata in piazza della Libertà.
Oggi, alle tre, il meraviglioso ribelle era lì.
Fermo contro il sole.
Curvo e  attento a coglierne il calore.
In mano il cencio per lavare i fanali.
Lui non dà fastidio.
Davvero.
E’ soltanto un albero che ha perso le radici.
Durante una tempesta dimenticata.

Puntualità

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/09/2007

E’ puntuale.
Come sempre.
Torna dalle vacanze e mi scrive.
La solita mail ammiccante.
Sul genere "Sono tornata e ti sto pensando. Perché non mi chiami?".
Come sempre, non la chiamo.
Non le rispondo neppure.
Ho risposto troppe volte.
Il fatto è che il nostro amore è finito da tanti anni.
Che le nostre vite vere, se così si possono chiamare (e forse no), sono iniziate dopo la fine di quell’amore.
Che mi ricordo sempre con un certo fastidio quando mi ha detto che si sarebbe sposata e si è arrabbiata perché non glielo impedivo. Come se fossi io a doverle dire che se si sposava pensando che non lo avrebbe fatto solo perché io le avrei detto che faceva una sciocchezza, non aveva bisogno che le dicessi nulla.
Che non mi piace chiamare una persona che è sposata, che ha dei figli e che mi cerca per tradire suo marito (ma anche i suoi figli).
Tutto qui.
Una storia che si ripete.
Con una costanza assurda.
Prima di andare in vacanza.
Al ritorno dalle vacanze.
Per Natale.
Per il suo compleanno.
Per il mio compleanno.
Una sorta di spamming doloroso.
Soprattutto per il marito.
Che in tutti questi anni, non pochi davvero, ha sempre continuato a cercare di tradurre l’Ulisse di Joyce.
Senza accorgersi di nulla.

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