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Oggi che è quasi il tuo compleanno

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
25/03/2019

Oggi che è quasi il tuo compleanno perché sei nata pochi giorni dopo l’Annunziata

Non penso più ad un regalo con l’imbarazzo di non sapere cosa comprare che è diverso dalla indecisione di non sapere cosa scegliere

Oggi pensare al tuo compleanno è pensare ad una messa e a un mazzo di primavera nell’angolo freddo in cui ti abbiamo lasciata a riposare

Il dolore che mi doni è la consapevolezza della tua assenza, di capire che non trovavo mai un regalo per te perché un figlio non pensa ai regali per la sua mamma. Non pensa di dover esistere per lei se è troppo abituato a lei che esiste per lui

Non ci sono regali per chi ti ha regalato la vita.

Sarcasmi bigotti di un padre adolescente (Sgommate)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
12/03/2019

Per questo post non ci sono immagini perché le sgommate sono ciò che resta sulla ceramica del wc del momento più freudiano della giornata.

Bimba Piccola le usa per vendicarsi del mondo e della sorella.

Le lascia intatte. Muta testimonianza di spregio. Come un livornese può scrivere Pisa merda nel gabinetto di un aeroporto.

Bimba Impertinente le odia con lo stesso spirito di un ufficiale di marina che trova una cima non addugliata.

Protesta con il padre perché la sorella non ascolta.

Il padre prende la sua pazienza e pulisce.

Perché? non sei stato tu!

Chiede Bimba Impertinente.

Perché sono io che dovevo educarla e non ci sono riuscito

Risponde la stanchezza del padre mentre rinuncia alla seconda tazza di caffè americano.

Il rumore del tuono

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
11/03/2019

Le macchine teatrali sono strumenti musicali singolari e fantastici.

Il rumore del tuono è una piramide di catene retta da un telaio di lamiere. Due rumoristi la sollevano e la fanno cadere.

Il vento è un argano coperto da un telo di lino.

Le foglie, sassi dentro una croce cava che ruota su stessa.

Niente è più poetico del rumore del tuono.

Tranne chi ha pensato di poterlo riprodurre con catene e lamiere.

Perché il tuono è rumore.

Chi pensa di poterlo riprodurre, invece, crede nell’incredibile

Non nella riproduzione di un suono attraverso il genio della fantasia

Ma nella capacità di rievocarlo nei segreti  della memoria

Di trovare chi ha ancora voglia di essere bambino nella profonda magia del teatro.

Le spalle del direttore d’orchestra

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
08/03/2019

Del direttore d’orchestra si vedono solo le spalle

Non guarda le luccicanti signore (fortunato), né chi ha attraversato il giorno per ascoltarlo

Guarda la musica. A mezz’aria, fra la bacchetta e l’immobile flemma del triangolo

Impossibile non amare quelle spalle che sanno dare la propria anima diversamente e rubare l’ombra di un timbro o l’eco d’una vibrazione

Si vedono solo le spalle perché dei musicisti non si conoscono mai gli occhi.

Elena non ha perso la guerra di Troia

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
07/03/2019

Elena non ha perso la guerra di Troia

L’hanno persa Agamennone, Achille, Filottete, Ettore, Priamo, Paride…

Tutti, tranne Elena, forse, hanno perso la guerra di Troia

Nessuno di questi eroi ha però mai vissuto

Veramente vissuto

Se non nell’infinito di quelle battaglie

Il prezzo di Elena è vivere, riposare, amare dopo avere respirato il fumo della pira di Patroclo

Questo Elena ha donato ai suoi re, principi e schiavi: l’eterna morte di chi è condannato a vivere dopo avere vissuto

Non le è importato perché, forse, anche Elena è morta quando l’ultimo principe si è allontanato dal buio illuminato dal selvaggio baccanale dei saccheggi

Ha scoperto di essere sola

Più sola del mare d’Ulisse.

Mercoledì delle ceneri

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
06/03/2019

Questo mercoledì delle ceneri è un piccione morto per strada

Caduto, senza un movimento, come un sasso

Le ali racchiuse e le zampe rattrappite

Bestia senza vita, cosa senza pretesa d’anima

Bello morire così

Precipitati dall’ignoranza di vivere nell’indifferenza dell’asfalto.

C’è aria di Pasqua nelle campane

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
03/03/2019

Oggi, c’è aria di Pasqua nelle campane

La primavera si ricorda dell’inverno nella rugiada fredda come brina

Il Sole sa di nebbie

E io ricordo il profumo della giacca di camoscio di mio padre

Tanti anni fa

Vorrei sentirlo adesso quel profumo, un profumo che si sente solo avvicinandosi con labbra di bambino a una barba appena fatta.

Dimentico: Ugnano e i chiodi per farfalle

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
02/03/2019

Dimentico il dolore delle promesse sussurrate nella polvere di notte con passi di cieco

Parole leggere nella luce di fuochi fatui spezzano orribili silenzi scampati a verità consumate dal fumo e dal Martini

Un tacere ingannevole per un cretino che non voleva arrendersi alla grottesca cronaca dell’eterno ritorno

Ora non posso. Non puoi. Hai potuto

Niente è più leggero del male degli altri se è il prezzo della selvaggia gioia con cui si è deciso di sopravvivere in una vita di cartapesta senza annegare nel buio di una piscina

Troppe volte ho voluto dimenticare che le mie parole non valevano la memoria di chi riposava ascoltandole e, ora, ora che c’è un sole nebbioso, è il tempo giusto per morire a chi ha saputo imparare tutto ciò che l’amore non vale dal presente di chiodi per farfalle in cui si è trafitta.

I pensieri scorretti di una Ragazza Impertinente (il compito dopo la vacanza)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
17/02/2019

Ragazza Impertinente è mancata da scuola per una settimana di vacanze.

Durante questa settimana, c’è stato un compito di greco e il padre ha scritto una lettera molto garbata alla professoressa chiedendo il permesso di portare la figlia a sciare.

La professoressa, con altrettanta cortesia, ha risposto che non vedeva controindicazioni e che Ragazza Impertinente avrebbe recuperato il compito al suo rientro.

Così è stato.

Con una precisazione importante che la versione del compito recuperato era molto più difficile della versione data alla classe.

Ragazza Impertinente si è lamentata con il padre.

Irragionevolmente.

Se si va in vacanza quando gli altri studiano, lo si fa perché si è più bravi degli altri e lo si deve dimostrare.

I pensieri politicamente scorretti di Ragazza Impertinente (disegnino)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
12/02/2019

Un momento complesso nella vita di un genitore è quando una figlia rientra da scuola con la notizia che il padre è atteso a colloquio da un professore.

Il professore nel caso di specie è il professore di italiano.

Il padre si presenta nel giorno e nel luogo fissati travestendosi da persona seria.

Ovvero indossando un vestito e un panciotto perfettamente adatti al grigio degli anni cinquanta.

Il professore parla a lungo.

Difficile non distrarsi.

Poi arriva al dunque:

Sua figlia disegna mentre spiego

Il padre si scusa perché la figlia, in questo modo, ha tolto di rispetto al professore e alla materia che questo incarna.

Poi, però, aggiunge che anche lui insegna, anche se all’università e perfino da qualche anno in più del professore. Che una volta gli è capitato di vedere uno studente che scriveva con grande foga sul suo tablet. Che si era avvicinato per vedere come mai avesse tanto da scrivere e quando gli era arrivato dietro si era accorto che lo studente stava chattando su Facebook.

Vede – conclude il padre – non ho pensato che lo studente fosse maleducato. Ho pensato che non ero riuscito ad interessarlo e che ero stato molto ingenuo a pensare di avercela fatta.

La colpa se gli studenti non ti seguono è solo tua ed è davvero molto stupido pensare di ottenere l’attenzione con una nota o un urlo.

Questo, naturalmente, il padre lo ha solo pensato perché dirlo non era davvero proprio il caso.

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