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Nevica

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/12/2010

nevicaNevica.
La città diventa diafana.
I passanti sono ombre di silenzio.
A non avere un cazzo da fare, sarebbe fantastico.
Altrimenti, è semplicemente un modo per cascare di bicicletta.

Il pacificatore di professione

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/12/2010

puffoRissa da strada.
Tassista superincazzato.
Scende dal taxi.
Si avventa su un vecchietto.
Che non si sa che cosa abbia fatto.
Ma non si tira indietro.
–> IO che sono IO non sopporto chi fa il furbo …
Chissà chi cazzo è IO.
Si scalmanano sbavando.
Esce il pacificatore di professione.
Si mette nel mezzo.
–> Ma che fai? Ti rovini …
Ridda di luoghi comuni con duplice quesito:
Ma nessuno mette le mani sul viso al pacificatore?
Ma se due si vogliono sfogare, rovinare, ammazzarsi, etc. chissenefrega.
E' solo un vantaggio previdenziale per la nazione.

Tramonti moderati

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/12/2010

autres-mers-et-plages-capbreton-france-1271545275-1117803Le aule stanche di Palazzo Montecitorio celebrano uno spettacolo triste.
Un Presidente del Consiglio mastica caramelle e invoca l'unità dei moderati come patrimonio inestimabile del paese.
Come se un partito che candida l'on.le Mussolini potesse essere considerato moderato.
Il Paese si interroga (ma si interroga davvero? A qualcuno interessa) sul voto della Siliquini e di tal Scilipoti, che spiegherà il proprio comportamento ai figli.
Di Pietro corre in pretura per denunziare un reato che non esiste (se i voti sono insindabili, non è possibile indagare sulle ragioni che conducono al voto), nascondendo il fatto che la fiducia al Governo può dipendere da candidati che provengono dalle sue liste.
Ma la vera tristezza è l'unità dei moderati.
Essere moderato è diventato un grande pregio.
Lo raccontava Vespa sul Corsera di qualche giorno fa, lamentando di avere subito una aggressione a causa della sua moderata pacatezza.
Due osservazioni.
La prima è politica: in questo sistema essere moderati non può essere un pregio, perché il meccanismo elettorale che premia i moderati è il proporzionale puro, quello che ha retto l'Italia del dopoguerra. Se si deve salvaguardare l'unità dei moderati, si deve tornare al proporzionale ed alla democrazia cristiana.
La seconda è di carattere umano: essere moderati non è un pregio.
E' spesse volta un vizio, il vizio di chi rinuncia a cambiare le cose.
E la politica dovrebbe segnare un minimo di volontà di cambiamento.
Vivere nel paese in cui Vespa è un patrimonio inestimabile fa venire i brividi.
Anzi,  i bordoni.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Aiuto, mi si è incastrata la cacca nel culetto)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/12/2010

BimbaImpertinenteBimba Impertinente oramai è grande.
Va in bagno da sola.
Si pulisce da sola.
Si lava da sola.
Con qualche sgommata, ma in termini tutto sommato soddisfacenti.
Lo annuncia solennemente:
–> Babbo, vado in bagno
E dopo un po' torna con la faccia soddisfatta.
Non oggi.
Oggi, ha iniziato a urlare:
–> Aiuto, aiuto, mi si è incastrata la cacca nel culetto
In effetti, un pezzetto di cacca denso come la ghisa si era bloccato a mezzavia e non voleva abbandonare la posizione.
Poco male.
Un bidet ha risolto il dramma.
–> Perchè continui a piangere?
–> Perché lei non smette di ridere …
La risposta di BI.
In effetti Bimba Piccola non ha più smesso di ridere per tutto il pomeriggio.
Ripetendo, con una certa soddisfazione:
–> A me, la cacca non rimane incastrata nel culetto …

Il marocchino di Berlusconi

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/12/2010

moschea-bluIn questi giorni, abbiamo appreso che l'arabo è una lingua piena di sfumature.
Di dialetti.
Di modi di dire e di pronunciare le stesse parole.
Per cui, uno che dice Allah mi perdoni non l'ho uccisa io, poteva dire, come pare che abbia effettivamente detto, Allah, ma come mai il telefono squilla e nessuno risponde?
I commenti dei giornali, Tirreno, La Nazione, Corsera, Repubblica si sono tutti concentrati su questo aspetto.
Banale.
Meno banale, forse, sarebbe stato chiedersi come mai una persona normale viene intercettata, senza altro indizio che non l'intercettazione stessa.
Ancora meno banale, sarebbe chiedersi come si possa intercettare uno che non parla a telefono, ma semplicemente aspetta che dall'altra parte si risponda alla sua telefonata.
Due aspetti che sono passati sotto tono.
Troppo sotto tono.
E dispiace ammettere che non danno per nulla torto a Berlusconi in punto di intercettazioni e tutela della privacy.
Mostrano un mondo in cui i telefono possono essere sempre sotto controllo.
Perfino quando non si parla.

Qualcosa di originale?

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/12/2010

banana9
Fini vede nelle sue stanze Montezemolo, Casini e Rutelli.
La Gelmini schiuma il rinvio della votazione sulla sua riforma dell'Università.
Berlusconi è definito come un citrullo giovanilista dall'incaricata di affari americana a Roma.
Le Camere si apprestano ad un voto delicato su tre distinte questioni di fiducia, come se la sfiducia al Governo potesse cambiare a seconda delle argomentazioni.
Sarebbe ancora possibile un accordo.
Forse un Berlusconi bis.
Forse un governo di garanzia affidato ad un Letta.
E Pisanu officia i riti dell'estrema unzione come un prete spretato su una nave da crociera assaltata dagli zombie.
Ma qualcosa di originale?
Tipo un deputato, un senatore, un politico qualsiasi che sbuccia le banane con il culo?

Suona a “morto”

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/12/2010

48098_50957_Mario_Drag_2471217_mediumMario Monti occupa il fondo del Corsera di oggi.
Lo occupa con un articolo interessante che propone di risolvere i problemi delle speculazioni sui titoli di Stato attraverso l'emissione in comune di titoli in Euro (E Bonds).
Ma questo è il tema apparente del suo articolo.
Il messaggio vero è fra le righe, quando dice che l'idea non è nuova, risale a Jacques Delors ed è stata ripresa "tra gli altri, autorevolmente, da Giulio Tremonti".
Fra gli altri, autorevolmente, suona come un ramoscello di ulivo al ministro dell'economia con cui l'establishment autorevolmente rappresentato dal Corsera ha avuto più occasioni di attrito.
Suona male per Berlusconi.
Parecchio male.
Soprattutto se la riforma Gelmini slitta al Senato.

Oggi, tesi (Il professore di costituzionale e l’economia aziendale)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/11/2010

laureaLe tesi sono una rottura di scatole.
Lo sono nella tua materia.
Ancora di più nelle materie degli altri.
Difficile sopravvivere al torpore.
Difficile essere sottratti al calore della sciarpa in un dì di termosifoni guasti.
Ci riesce un tipo che si laurea in una qualche materia aziendalistica.
Titolo della dissertazione: L'applicazione del modello Toyota alla Centrale del Latte …
Il modello Toyota si chiama just in time e significa che le autovetture vengono prodotte solo su ordinazione e che il fabbricante evita i costi di magazzino.
Lo stesso modello sarebbe applicato in termini mirabolanti da questa Centrale del Latte che produce latte fresco.
Ma, domanda idiota di un professore di diritto costituzionale, cosa c'è di strano?
Un magazzino di latte fresco è una contraddizione in termini.
Nella riforma Gelmini dovrebbe essere aggiunto un capitolo del genere: Le tesi non possono essere idiote.
E anche questo meriterebbe una protesta spettacolare.
Magari senza Bersani.
Sul tetto della Sapienza sarebbe più di scena GiuliAnone.

Baroni e Vicere (La Gelmini contro gli studenti e Bersani sul tetto)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/11/2010

lavagnaChi scrive ha una certa esperienza di vita accademica.
Ed anche una discreta frequentazione con il potere accademico.
Quel potere che la ministra Gelmini intende abbattere e che dice essere difeso da una protesta strumentalizzata dal ceto baronale.
Può darsi che abbia ragione.
Nel senso che la sua riforma sposta il potere del reclutamento dai Baroni dei settori scientifico – disciplinari ai Vicere delle università.
I due appartengono a due insiemi completamente diversi.
Il Barone di settore scientifico disciplinare è un professore che frequenta i colleghi del suo stesso raggruppamento e che è da loro stimato, vuoi per la preparazione scientifica, o – più probabilmente – per le capacità di magheggio accademico_concorsuale.
Il Vicere di Università è uno che sta tutto il giorno in facoltà, che frequenta i colleghi della sua università e che ha una buona stampa politica locale.
Insomma, il primo è un brigante di settore ma con rinomanza nazionale, il secondo è un manigoldo generalista di rilievo locale.
Difficilmente le due figure coincidono perché sono espressione di attitudini completamente diverse: il primo legge Sole 24 ore e Corsera, il secondo Gazzetta e Tirreno.
La storia del reclutamento dei professori di prima e seconda fascia è questa:
– meccanismo tradizionale: le singole università indicano i posti vacanti, il ministero bandisce un concorso unico nazionale per tutti i posti vacanti, i commissari di concorso sono eletti dall'intero settore scientifico disciplinare, le singole università chiamano gli idonei che sono esattamente lo stesso numero (non di più, questo è il punto) dei posti vacanti, sicché le università sono costrette a chiamare coloro che sono stati considerati idonei dal settore scientifico disciplinare di riferimento e quindi dai Baroni;
– meccanismo Berlinguer: le singole università organizzano concorsi locali, le commissioni sono composte di 5 membri, 4 eletti dal settore scientifico disciplinare, 1 nominato dall'università che bandisce il concorso. In questi concorsi, si organizzano le elezioni in maniera tale che le commissioni siano ritagliate sui candidati che devono vincere e vincono due candidati, uno interno che viene chiamato dall'università che ha bandito il posto ed uno esterno che deve essere chiamato entro due anni da un'altra università;
– meccanismo Gelmini: un unico concorso nazionale, cui può partecipare chiunque e che dichiara l'idoneità. Le università che hanno posti vacanti scelgono un idoneo qualsiasi fra quelli dichiarati tali dal concorso nazionale.
Tutto questo che cosa significa?
Che il sistema tradizionale funzionava a favore dei Baroni, che governavano il settore scientifico disciplinare ed imponevano alle università i loro candidati, mentre il sistema Berlinguer imponeva ai Baroni dei settori scientifici di confrontarsi con i Vicere delle università perché gli uni avevano bisogno degli altri per avere il concorso locale, mentre gli altri avevano bisogno dei primi per organizzare le elezioni della commissione.
Al contrario il meccanismo Gelmini svuota i Baroni di ogni potere (una idoneità che non è a numero chiuso non si negherà a nessuno e non sarà certo un certificato di eccellenza scientifica), e aumenta a dismisura il potere dei Vicere locali che decideranno con una sovranità assoluta chi deve essere chiamato.
Ma fra Baroni e Vicere chi è meglio?
La non scarsa esperienza accademica di chi scrive davvero non saprebbe chi scegliere: per un eterosessuale la scelta fra prenderlo nel culo o in bocca è davvero complicata.

Napolitano ed i decreti legge (A proposito di Veline e Vajasse)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/11/2010

carfagna-berlusconiNapolitano ha polemizzato con la presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il Consiglio dei Ministri del 18 novembre 2010 ha approvato un decreto legge per la soluzione dell'emergenza rifiuti in Campania.
Ieri, 23 novembre, non era ancora arrivato sul tavolo del Presidente della Repubblica che ha il compito di firmarlo, con il valore di una emanazione.
Perché?
Cinque giorni per spostare un foglio da Palazzo Chigi al Quirinale sono tanti.
Troppi.
Il problema è che il Consiglio dei Ministri non approva i decreti legge.
Approva una carpetta che dovrebbe contenere il testo del decreto legge, ma che spesso è vuota.
In modo da lasciare al Presidente del Consiglio il compito di riempire la carpetta – di scrivere il decreto legge – prima di inviarlo al Capo dello Stato per l'emanazione.
Questa volta, l'accordo sul decreto legge è stato più faticoso del solito, perché l'oggetto del testo normativo era l'attribuzione dei poteri sugli inceneritori campani, ovvero l'oggetto vero della lotta di potere all'interno del PdL campano fra la Mussolini e la Carfagna.
Una guerra di vajasse che diventa impedimento all'attività di governo.
Comico impedimento.
Prontamente segnalato dal Capo dello Stato, con un intervento che suona più o meno Si sa che approvate solo carpette, ma almeno non fatelo vedere troppo.
Inutile osservare che se i decreti legge sono una torsione della centralità del Parlamento imposta dall'emergenza, ciò dovrebbe essere giustificato dalla collegialità dell'azione di governo.
Che invece viene meno.

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