Scaglie di saggezza
Il povero ministro Scajola è un politico onesto.
Ci si può credere.
Lo dice sua figlia.
Come si può credere alle mie quando dicono che sono bello.
Il povero ministro Scajola è un politico onesto.
Ci si può credere.
Lo dice sua figlia.
Come si può credere alle mie quando dicono che sono bello.
Normalmente, Bimba Impertinente ama gli aneddoti.
Normalmente, il padre gli racconta cose che gli sembrano buffe.
Il tutto, mentre camminano mano nella mano con Bimba Piccola che zampetta dall'altra parte.
Immagine di altri tempi: una Lada Niva.
Orrenda pseudo jeep di fabbricazione ignota.
Il padre, con fare nostalgico, inizia a spiegare che un tempo queste macchine erano gli all road di oggi.
Che sono costruite con un solo pezzo di lamiera.
Che il pulsante del clacson era battuto a mano.
Che costavano pochissimo ed erano quasi indistruttibili.
Etc.
B.I. lo ascolta con apparente attenzione, finché, saltellando:
–> Babbo, ma perché mi racconti tutto questo?
Il padre si ricorda di avere spesso interrotto il suo progenitore dicendo, in situazioni simili:
–> Ma, babbo, uno, uno solo che te lo avesse chiesto?
e si azzittisce.
Sul palco del 25 aprile, il presidente della Provincia di Roma è stato centrato da un limone.
Nicola Zingaretti, fratello di Luca Zingaretti, noto attore, e giovane di talmente belle speranze da invecchiare disperato, lo ha preso senza tante storie.
Un limone non è il Duomo di Milano e fa meno male.
Soprattutto se lanciato a palombella.
Ma chi va ad un comizio per il 25 aprile portandosi un limone?
Una persona previdente, verrebbe da dire.
Uno che sa che cosa succede dopo un comizio con la Polverini e Zingaretti e si attrezza per contenerne gli inevitabili effetti interiori.
Insomma più che un gesto irriverente è stato un generoso gesto di medicina preventiva.
La politica futurista, in fondo, è assai meglio della nouvelle vague di Fini.
Prima mattina.
Piovosa e grigia.
Muratori al lavoro su di una impalcatura.
Naturale giramento di scatole.
Arriva l'elettricista.
Il nerboruto elettricista.
Con la giacca multitasca da elettricista ed i pantaloni multitasca da guerra del Golfo.
Il muratore lo guarda dall'alto verso il basso.
Lo vede calvo.
Una testa che pare uscire dalle mutande di un gigante e, finalmente, lo saluta.
Con viva cordialità:
–> Ma lo sai che stamani ci hai davvero una gran faccia di cazzo?
Sono momenti che fotografano l'anima di un popolo.
Negrone, nel senso di africano assai scuro di pelle di dimensioni quasi eccessive.
Staziona su un angolo, ogni mattino.
La povera mercanzia appoggiata più o meno per terra.
La carovana di Bimba Impertinente (Bimba Piccola, Bimba Impertinente ed il padre) gli passa davanti ogni mattina.
Ci si inizia a salutare.
Come persone che si incontrano per caso ma con costanza.
Come persone che non si conoscono.
B.I.:
–> Babbo, ma si salutano le persone che si conoscono o si conoscono le persone che si salutano?
–> Brava, conoscere significa salutare.
E' la risposta amara del padre, in un senso che, forse, B.I. ancora non comprende.
Fini sta fondando una corrente basata su di una convergenza parallela con il PdL.
Lo fa intonando le parole di Pound: Se un uomo non e' disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui.
Che è un bello strizzare l'occhio all'ala più dura e pura del suo partito di provenienza.
Nello stesso momento, Renzo Bossi, detto la Trota, per l'acume delle sue capacità politiche, rilascia una importante intervista a Vanity Fair e dichiara che nella vita bisogna provare tutto a parte la droga ed i culattoni.
La marrazzesca sensibilità del giovine fa sobbalzare le agenzie di stampa.
Pare un colpo a favore di Fini: non si può stare assieme a personaggi che ragionano in termini così palesemente volgari.
Ma non lo è per nulla.
E' l'ombra del genio del padre: mentre Fini si preoccupa di incomprensibili convergenze parallele e cita un poeta ignoto alla maggioranza degli italiani, il figlio intepreta perfettamente lo spirito della nazione.
Anzi della nazione.
Con il pedice, come va di moda adesso.
E' bella questa nube che paralizza gli spazi aerei.
Che fa prendere l'autobus alla Merkel per raggiungere Berlino da Lisbona.
Che sposta il Barcellona in pulmann e lo fa dormire a Cannes prima di arrivare a Milano.
E' la nube del gran tour.
Una nube che fa riprendere fiato all'idea di viaggiare.
Non più la formalina degli aereoporti.
Sale d'attesa per frequent flyer, borse leggere e piccoli feticci per dormire in un volo intercontinentale.
Di nuovo, il senso del viaggio.
Quel senso vero delle cose che entra nella mente del malato annullando la quotidianità.
Non sembrava possibile tornare a Conrad.
Ma l'Islanda è una terra di draghi ed i draghi sono imprevedibili.
Luca Camilletti di Laboratorio Nove ha iniziato a leggere l'Ulisse ieri sera.
Alle diciotto.
Non si ferma finché non ha finito.
1052 pagine, nella mia libreria.
Ha l'aria devastata ma imperterrita.
Il miglior commento (http://www.livestream.com/florenceartfactory?utm_source=lsplayer&utm_medium=ui-play&utm_campaign=click-bait&utm_content=florenceartfactory) è Voglia di rognoni.
Ma si può non essere d'accordo.
Voglia di peyote, mi pare più corretto.
Se uno fa una cosa del genere, l'unico motivo è cercare di andare di fuori.
E la domanda è se il peyote non costi meno e, soprattutto, non sia più veloce.
In ogni caso, l'effetto che fa è quello della morfina.
Gli omosessuali hanno perso.
La Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente infondata e parzialmente inammissibile la questione di legittimità costituzionale del divieto di nozze omosessuali.
Questo significa che esiste un divieto di nozze omosessuali, del che, forse, è possibile discutere.
Ma soprattutto significa che il divieto di nozze omosessuali non ha alcun fondamento costituzionale, sicché il legislatore potrà – se lo riterrà opportuno – introdurre questo istituto.
La vera domanda è in che misura il legislatore può essere considerato obbligato a introdurre il matrimonio fra persone dello stesso sesso.
Non è una domanda semplice.
Per l'art. 29, Cost., il matrimonio è un istituto che "naturalmente" struttura la famiglia.
In questa naturalità del matrimonio c'è tutta la delicatezza dell'opera del legislatore.
Che non è libero nel regolare i rapporti fra marito e moglie ma li deve modellare sulla natura delle cose.
La natura delle cose, però, non è un dato astratto dalla realtà.
E' ciò che la realtà sociale giudica giusto in un determinato momento storico.
Di conseguenza, il legislatore sembra dover essere vincolato alla lettura della società, sembra dover interpretare la realtà e vestirla di regole adeguate, come un buon sarto d'altri tempi.
Immaginare che il nostro parlamento, il parlamento di Gramazio e Bondi, ma anche della Finocchiaro e di Di Pietro, possa svolgere un compito di questo genere, temo sia davvero troppo.
Zoosk è un sistema di dating.
Ci si iscrive e lui ci indica le signorine o i signorini che possono essere interessati ad un "match".
Viaggia anche sui portatili.
Dove con il gps può indicare anche le signorine o i signorini che si trovano vicini.
Come dire: tipo con il cellulare in mano, legge che c'è una signorina con il cellulare in mano e comincia a cercarla.
I cani che si annusano i genitali sono più romantici.
Parecchio.