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L’anno prossimo, a Gerusalemme

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
28/05/2009

pasqua_ebraicaHashana haba’a b’Yrushalayim (השנה הבאה בירושלים), ovvero L’anno prossimo a Gerusalemme è la promessa che ci si scambia durante la Pasqua ebraica.
E’ una promessa dolce: quest’anno, siamo in esilio ma l’anno prossimo il nostro Dio ci consentirà di essere nuovamente a casa.
E’ anche una promessa intimamente antisionista: Gerusalemme può essere solo un dono di Dio, non la si può conquistare con le armi o con la costruzione degli insediamenti.
Soprattutto, è una promessa sconfitta.
La si pronuncia sapendo benissimo che l’anno prossimo non saremo a Gerusalemme.
Che il giorno in cui saremo a Gerusalemme non appartiene alla nostra vita.
E forse non si spera nemmeno di essere l’anno prossimo a Gerusalemme: l’esilio ha i suoi vantaggi e la nostalgia è uno di questi.
In ogni caso, fa pensare alla quantità di promesse sconfitte che ci si scambiano.
Dalle regate: L’anno prossimo mi iscrivo al campionato invernale, agli amici di infanzia: A settembre, organizziamo una cena con tutti i compagni di classe delle elementari, per finire con il matrimonio, che raramente non si logora.
C’è solo una promessa in cui non si vorrebbe mai essere sconfitti.
Quella che si fa ad un figlio quando lo si vede per la prima volta.
Lì, essere sconfitti sarebbe davvero irrimediabile.

Shhhh, multa

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/05/2009

trenoLe multe sono una scocciatura terribile.
Le multe si negoziano.
Primo: riconoscere la propria responsabilità –> Lei ha assolutamente ragione: ho sorpassato in una curva
Secondo: mostrare rispetto per la funzione svolta dall’agente accertatore –> Il suo è un mestiere davvero terribile, da quanto è al lavoro? Quando finisce?
Terzo: dare l’idea di considerare l’agente accertatore una persona –> Lei ha un meraviglioso accento lametino, ma sa che il mio migliore amico è di San Biase?
Terzo: chiedere un trattamento mite ma giusto e non semplicemente pietà –> Spetta a lei dire quale è la sanzione da applicare: non mi permetterei mai di contestarla, le ho già detto che ha ragione …
Il tutto, con tono professionale e senza rispondere alla domanda: Qual’è la sua professione? con un Ma saranno affari miei.
In questo modo, un sorpasso pericoloso può diventare guida al centro della carreggiata.
Ingiustamente.
Se mi fermi, hai visto una violazione e mi devi sanzionare per quella.
Soprattutto se sono un paraculo.

Riduzioni

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/05/2009

NoemiBerlusconi propone di ridurre il numero dei parlamentari.
Le sinistre di opposizione chiedono che il Parlamento si occupi dell’affaire Letizia.
Chi riduce di più il Parlamento?
Forse, le sinistre.
L’affaire Letizia è una vicenda adatta a Chi e Novella 2000.
Trattarla in Parlamento, significa usare le aule del Senato e della Camera dei Deputati come la sede di un giornale scandalistico.
La proposta di ridurre il numero dei parlamentari, invece, è una cosa seria.
Mille parlamentari sono davvero troppi.
Il paese ha davvero bisogno del signor Taglialatela, deputato PdL, membro di tre commissioni e autore di numero 16 interrogazioni scritte fra cui la più interessante chiede: Se le procedure seguite presso l’Azienda San Giovanili di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno siano conformi a quanto previsto dal Piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Campania e qualora ciò non sia avvenuto quali iniziative ulteriori si intendano adottare?

Tailleur

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/05/2009

TailleurLei, un tailleur.
Un figlio biondo, perfetto, anche lui di sartoria.
La domestica.
Clandestina.
Le porta il figlio a scuola.
Tutti i giorni.
Pensando alla figlia, che non vede da quattro anni.
Perché è clandestina e ha paura di non poter tornare.
Una figlia che si sente abbandonata.
Che è un coltello aperto.
Piccolo Biondo chiede alla madre:
–> Perché non mi porti a scuola, come le altre mamme gli altri bambini?
Tailleur risponde:
–> Non ho tempo, devo fare la doccia, prepararmi, ho bisogno di calma al mattino.
In faccia agli occhi della clandestina.
Che si fanno duri, serrati.
In un silenzio inutilmente ferito.

Vincere perdendo (Pettegolezzi fiorentini)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/05/2009

ListaRenziLa Lista Renzi è candidata a vincere le elezioni comunali di Firenze.
In questi termini, i sondaggi pubblicati oggi.
Il numero 26 della Lista Renzi è un certo Marco Michelassi.
Nato a Firenze, il 26 marzo 1958.
La Lista Renzi corre per il centrosinistra.
Marco Michelassi corre per il centrodestra e si è sempre proclamato come un nostalgico ammiratore del ventennio.
Corre anche per la massoneria, i cui simboli usa per il merchandising elettorale.
Qualcuno si è sbagliato.
Probabilmente, né Renzi, né Michelassi, né i sondaggisti, ma i fiorentini.

In un paese normale

14 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/05/2009

MillsIl signor Mills è stato condannato a 4 anni e sei mesi.
Da tempo, ma solo ieri sono state depositate le 400 pagine di motivazione.
Avrebbe ricevuto del denaro per testimoniare il falso in un processo.
Cose che capitano.
E nemmeno di rado.
La stampa tuona.
Il ritornello è In un paese normale…
In un paese normale, il Presidente del Consiglio accusato di subornazione si dimetterebbe.
In paese normale, il primo ministro non potrebbe essere sottratto alla giustizia penale.
Di Pietro potrebbe superare se stesso solo chiedendo a Berlusconi di fare seppuku con l’aiuto di Bondi.
Onestamente in questa vicenda ci sono anche delle cose che non tornano.
Mills sarebbe un brillante avvocato di affari che avrebbe messo in piedi una catena di società off shore ricollegabili a Berlusconi.
Attraverso queste società, Berlusconi avrebbe acquistato i diritti televisivi dei film stranieri trasmessi da Mediaset e ceduto gli stessi a Mediaset.
In questo modo, Berlusconi avrebbe fatto dei guadagni molto ingenti, sia dal punto di vista fiscale, che in danno degli altri azionisti di Mediaset.
In pratica, MIlls sarebbe un brillante truffatore.
Tuttavia, questo malandrino di talento quando preparava la dichiarazione dei redditi nel 1996 si sarebbe trovato in imbarazzo per giustificare una somma.
Avrebbe fatto quello che fa qualsiasi avvocato privo di scrupoli: scritto (come se un avvocato scrivesse a cuor leggero) al suo commercialista per chiedere consiglio, in modo che questo non potesse che denunciarlo al fisco inglese.
Un tipo dell’intelligenza di Mills e della sua preparazione professionale non sapeva che nel Regno Unito vigono (e sono rispettate) delle norme sul genere della nostra disciplina antiriciclaggio che impongono a qualsiasi professionista che sia a conoscenza della provenienza illecita di una somma di denaro di comunicare questa circostanza al Fisco?
In un paese normale, questo non succede.
In un paese normale, un avvocato del genere di Mills sa organizzare delle truffe pulite e sa come farsi corrispondere quanto dovuto in maniera trasparente.
Di sicuro, non è così idiota da scrivere al suo commercialista di essere in difficoltà con un pagamento illecito.
Le due cose stanno davvero male assieme.
La conclusione è che è davvero molto difficile credere che Mills sia colpevole.
Oppure che Mills è consapevolmente colpevole all’interno di un complotto pluto-giudaico-massonico.

Il diritto al nome

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/05/2009

studenti_stranieriNon si parla molto di una frazione normativa del disegno di legge in materia di sicurezza.
E’ una modifica banale.
Diabolicamente trasparente.
All’art. 6, secondo comma, del d.lgs. 281 del 1998.
Eccola:
"Fatta eccezione per i provvedimenti riguardanti attività sportive e ricreative a carattere temporaneo e per quelli inerenti agli atti di stato civile o all’accesso a pubblici servizi, i documenti inerenti al soggiorno di cui all’articolo 5, comma 8, devono essere esibiti agli uffici della pubblica amministrazione ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati."
Sono soppresse le parole in corsivo.
Significa che chi non possiede un permesso di soggiorno, non può accedere allo stato civile, sicché non può registrare i propri figli all’anagrafe, dando loro il nome che ha scelto ed il cognome cui hanno diritto.
Dal punto di vista regolamentare, significa anche che questo progetto di legge incide sui diritti di libertà in termini tali da consentire la richiesta di voto segreto ai sensi degli artt. 49 e 51, Reg. Camera.
Ed è questo che il Governo ha voluto impedire con la questione di fiducia.
Inutile osservare che lo scrutinio segreto salvaguarda il libero mandato parlamentare quando si toccano materie (come i diritti fondamentali dell’uomo) nelle quali la disciplina di partito non dovrebbe prevalere sulla libertà di coscienza, perché impedisce ai gruppi parlamentari di conoscere come hanno votato i loro membri.
Inutile osservarlo dal momento che il Presidente del Consiglio ha già avuto modo di dimostrare l’opinione che ha del Parlamento, senza alcuna eco significativa nella opinione pubblica.

Il lavoro cava le voglie

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/05/2009

giudiceProcesso penale dalle tinte squallide.
L’imputato, uno psicoanalista falso come una borsa di Luis Vuitton sul Ponte Vecchio.
La parte offesa, una signora di quaranta anni, truffata dallo psicoanalista, che, abusando della sua fiducia, l’avrebbe indotta a rapporti sessuali di vario tipo e genere.
Spiega di essere andata da questo "medico" perché aveva bisogno di ritrovare se stessa.
Si sentiva persa.
Sola in una vita di coppia che le appariva desolata come una canzone di Dylan.
Un vecchietto con tutta l’aria del maresciallo in pensione:
–> Se aveva da pensare come arrivare alla fine del mese, ‘un si ritrovava a dovessi fa mettere i punti nì didietro

Il domandario

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/05/2009

anteprimaTipo.
Anziano collega.
Laureato a Londra.
Dottorato ad Oxford.
Si confessa al bar.
Non ce la fa più.
I suoi studenti non riescono a superare l’esame.
Ha ceduto.
Ha prodotto il domandario – l’elenco delle domande di esame con relative risposte, normalmente pubblicato in forma clandestina e spacciato in copisterie compiacenti – sotto forma di dispensa ufficiale disponibile sul sito di elearning.
Non passano lo stesso.
Troppo carino per rispondere che spesse volte il problema è come si fanno gli esami.
Non che cosa si chiede.
Troppo intelligente per dire che trasformare il proprio esame nel quiz per la patente di guida non è molto dignitoso.
Lo sa già.

Il Pinelli della Calabresi (E viceversa)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/05/2009

gasparazzo
Napolitano ha invitato la vedova di Pinelli a celebrare il giorno della memoria con la vedova di Calabresi.
Un gesto umanamente importante.
Un gesto di riconciliazione.
Molto Mandela.
Anche troppo Mandela.
Voglia di essere polemici e di stigmatizzare la distanza fra i due.
Il primo, vittima innocente, ma proprio innocente, di una finestra dalle parti di via dei Giardini, in una Milano che non esiste più.
Il secondo, commissario integerrimo e vittima di un omicidio molto discusso.
Voglia di segnalare l’ingiustizia della memoria che non fa distinzioni.
Discorso molto Pasoliniano.
Inutile.
Probabilmente, l’aspetto su cui pensare è un altro.
Una equazione che non è certo stata ignorata dal Quirinale.
Celebrare Pinelli nel giorno dedicato alle vittime del terrorismo significa riconoscere che anche lui è stato una vittima del terrorismo.
Che quella finestra della Questura di Milano è stata un’arma terroristica non meno della pistola che ha ucciso Calabresi o della bomba che in Piazza Fontana ha aperto la strategia della tensione.
Dire: "Questo ‘Giorno della Memoria’ offre l’occasione per accomunare nel rispetto e nell’omaggio che è loro dovuto i famigliari di tutte le vittime – come ha detto con nobili parole Gemma Calabresi – di una stagione di odio e di violenza. Rispetto ed omaggio dunque per la figura di un innocente, Giuseppe Pinelli, che fu vittima due volte, prima di pesantissimi infondati sospetti e poi di un’improvvisa, assurda fine" significa ammettere che Pinelli è stato una vittima di Stato.
Che in Italia vi è stato un terrorismo di Stato e che Giuseppe Pinelli ne è stato vittima.
E questo, ad oggi, non era ancora stato detto.
Tanto meno dal Capo dello Stato.

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