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Chi li ha sciolti? (Frittelle fotoniche)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/01/2009

frittelleIl nuovo gestore del chiosco degli sportivi è un ragazzotto che tira di pugilato.
Tatooato come un samoano di Peretola.
La cosa migliore che ha saputo produrre è un pisellotto di due anni con un riflesso pavloviano: se passa una donna, di qualsiasi età, il padre gli chiede: Diego, icché tu gli fai te alle donne? e il pisellotto risponde: Le trombo, babbo_Le trombo tutte.
Il genio del pugilato, il cui motto è Se ti dicono di non averle mai prese, ti dicono una bugia, ha ordinato le frittelle.
Le frittelle appaiono raramente nel corso dell’anno: Berlingaccio, San Giuseppe, qualche altra festa di cui è difficile rammentare la ricorrenza, sicché è inevitabile chiedere che giorno sia oggi.
Tatoo risponde: I’quindici di gennaio, l’ho prese perché sono fotoniche.
Questo, alle otto del mattino.
Alle due, le frittelle erano tutte lì e Orgoglio paterno: Professore, la vòle una frittella? Sono fotoniche …
Scusi, ma se sono fotoniche, come mai son rimaste tutte lì?
Con il dubbio che le questioni sui paradossi temporali delle particelle fotoniche siano sconosciute al pugilante, come al sottoscritto sono ignoti i misteri dell’uppercut.

I pensieri scomposti di Bimba Piccola

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/01/2009

AltalenaBimba Piccola ha poco più di venti mesi.
Ha deciso che camminare non fa per lei.
Preferisce correre.
E cadere.
Cade.
Dice Aiuto.
Il padre si avvicina e chiede Chi ti aiuta?
Immagina una risposta sul genere Babbo aiuta Ata.
B.P. parla in terza persona.
Non è la risposta di B.P., che lo guarda e alzandosi dice Ata aiuta Ata.

Il Viagra nella Costituzione

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/01/2009

Pfizer-ViagraLe farmacie degli ospedali della Regione Toscana hanno gli armadi pieni di Viagra, Cialis e altri farmaci simili.
Le farmacie degli ospedali servono a custodire i farmaci che sono somministrati negli ospedali stessi e quei farmaci che i malati hanno diritto a ricevere in base a piani terapeutici formulati dagli ospedali.
In quest’ultimo caso, la logica è di impedire ai medici di base di prescrivere medicinali dal costo elevato e di assicurare, attraverso la formulazione ospedaliera del piano terapeutico, un serio scrutinio circa le effettive necessità curative del malato.
Di conseguenza, la presenza del Viagra nella farmacia di un ospedale può significare: (i) che nelle corsie dell’ospedale è possibile usare il Viagra, il che non pare molto probabile per gli inevitabili effetti della cura; (ii) che la malattia curata dal Viagra può essere oggetto di una cura finanziata dal servizio sanitario pubblico.
Come dire che in Italia il diritto alla salute comprende anche il diritto a una erezione felice.
E, onestamente, non mi pare che l’art. 32, Cost. non si presti ad una interpretazione di questo genere, che ne valorizza la connessione con il diritto al pieno sviluppo della personalità di cui agli artt. 2 e 3, Cost.

De Andrè ha rotto i coglioni

20 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/01/2009

DeAndrèPovero De Andrè.
Passa le sue giornate a essere citato, ricordato, in una ammuina di parole che sembrano paolotti.
Uno guarda il nodo della cravatta di Fazio e pensa a De Andrè che canta, la bottiglia di whisky appoggiata accanto alla sedia, le MS blu che si consumano una di seguito all’altra, la voce che dice Vorrei essere altrove ma mi tocca cantare, perché so farlo e loro lo sanno.
Uno guarda la Dori Ghezzi e pensa al digraziato che ha passato venticinque anni a cantare Amico fragile beccandosi Un corpo e un’anima.
Fa un po’ rabbia, pena, schifo e malinconia questo girare di avvoltoi su De Andrè: le sue parole cantate da Pilù, la Pivano in carrozzella, i suoi libri aperti come signorine su una rivista per soli uomini.
Eppure fa pensare.
Ognuno consegna il proprio ricordo alla pietà degli altri.
Nessuno può decidere il destino della propria memoria.
E se finisce con un flauto spezzato, tanti ricordi e nemmeno un rimpianto, finisce anche che non te ne frega nulla dello speciale di Che tempo che fa a dieci anni dalla tua morte.

Non fate l’onda

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/01/2009

GelminiLa Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge 1966 di conversione del decreto legge n. 180 del 10 novembre 2008.
Il decreto legge 180 aveva sollevato l’onda studentesca.
Non ci sono modifiche sostanziali nel testo convertito.
Il governo ha anche posto la fiducia chiudendo le porte al dibattito parlamentare e impedendo il voto sugli emendamenti al testo approvato dal Senato.
Senza una motivazione.
Anzi con la motivazione (in questi termini, l’onorevole Vito) che l’ingorgo decretizio rendeva impossibile attendere i tempi di una discussione in aula.
E’ un argomento che si basa su un riferimento circolare: siccome ci sono troppi decreti, che vengono decisi dal governo, il governo non può rispettare le lungaggini del Parlamento nella loro conversione.
Queste lungaggini si chiamano: esame in commissione, relazione all’assemblea, discussione in assemblea, voto.
Vengono sostituite da un solo voto dell’assemblea su un testo bloccato, preceduto dalle dichiarazioni di voto dei capogruppo parlamentari.
Il disegno di legge era stato oggetto di pesanti rilievi sia dell’Ufficio studi della Camera che del Comitato per la legislazione.
Come dire: non solo il contenuto della proposta di legge è discutibile sul piano politico, ma è anche sbagliato sul piano delle regole di drafting che consentono una corretta interpretazione delle disposizioni normative.
Il tutto è finito sui giornali, soffocato da altre notizie più appetitose: Alfano e why not, Il Vaticano e Israele, Gli interventi di Obama per il rilancio delle economie, Le discussioni fra Bossi e Berlusconi su Malpensa, Il futuro della Brambilla: primo ministro della Repubblica in guepiére.
La conversione in legge, che rende definitivo quello che prima era assolutamente precario e provvisorio, però,non ha sollevato nessuna onda.
L’onda aveva bisogno dell’inizio dell’anno accademico per scatenarsi.
Gennaio è un periodo di pausa dalla attività didattica e di esami.
In questi giorni, solo di pausa.
Un periodo che non favorisce le proteste: perdere una lezione non ha mai fatto male a nessuno, saltare un appello scoccia assai di più.
Il futuro dell’università, dal punto di vista delle proteste studentesche, dipende dal calendario accademico.
Non è per nulla serio e dà decisamente ragione al ministro.
Purtroppo.
Ma parecchio purtroppo.

Chi li ha sciolti? (Geni)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/01/2009

gilbertoGilberto De Pippis è il nipote di Pippo De Pippis.
Un genio assoluto.
Il problema dei geni è Einstein.
Tutti i geni sanno che il giovine Einstein non era considerato un genio.
Al contrario, chi lo conosceva era convinto che fosse tardo di comprendonio.
Di conseguenza, il mondo è pieno di geni incompresi.
Che normalmente sono dei dementi certificati.
C’è il genio scientifico: Sto scrivendo un saggio che risolve le antinomie della relatività rispetto alle teorie quantistiche (detto da un geometra del comune per giustificare il ritardo nell’esame di una pratica edilizia).
Il genio meccanico: So perfettamente come funziona, ma non so come usarlo (un ingegnere elettronico, di fronte ad un computer che non si vuole accendere).
Il genio costituzionale: Sto elaborando una teoria generale delle fonti (un dottorando che tarda l’invio della tesi di dottorato).
Cortesia vorrebbe che uno non si mettesse a ridere.
O no?

Basta feste

31 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/01/2009

BastaFesteLa fine delle vacanze significa, fra l’altro: (i) studiare tutto il giorno senza che Bimba Piccola disegni sulle fotocopie della Harvard Law Review rendendole illeggibili; (ii) saltare liberamente il pranzo senza dover preparare il risottino in bianco a Bimba Impertinente che ha mangiato troppi dolci; (iii) una franchigia di otto ore dalle corvée di cambio pannolino; (iv) accendere liberamente la pipa alle nove del mattino in una casa libera da pianti, etc.
Mica poco.
Le vere vacanze iniziano quando le ferie finiscono.

Peli di fica

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/01/2009

PeliDiFicaUna volvo station wagon, attempatella, volutamente trascurata.
La guida un tizio sui sessanta anni, con calma, elegantemente.
Una cicca fra i denti, l’impermeabile aquascutum che esce leggermente dal finestrino socchiuso.
Tizia gli taglia la strada.
Mini minor aggressiva.
Ghindata da bambola gonfiabile, nonostante il rigore invernale.
Le due macchine si toccano appena, meno di una scortecciatura di paraurti.
La tizia salta giù dalla mini minor: Cazzo fai? Cazzo guardi? Dove cazzo vai? Devo ancora finire di pagare la macchina, ma guarda questa testa di cazzo!!!
Il tizio scende con nonchalance, spengendo la cicca: Signora, si calmi, la prego.
La tizia: Ma ri_guarda questa testa di cazzo!!! Mi centra e se ne fotte!!! Non sa dove cazzo va e mi disfa la macchina…
Il tizio: Signora, lei non ha davvero peli sulla lingua [pausa e in tono più basso guardando il ciclista con sacca da tennis che si è fermato per offrire l’eventuale testimonianza] e, se li avesse, temo davvero che non sarebbero i suoi.

Occupazioni non troppo arbitrarie: il vecchio Meyer

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/01/2009

NuovoMeyerIl Meyer è l’ospedale dei bambini di Firenze.
Una istituzione importante, perché fa della cura dei bimbi ammalati la sua missione.
Il Meyer è stato trasferito da via Luca Giordano a Villa Ognissanti il 14 dicembre 2007.
Ha lasciato un vuoto urbanistico.
Questo vuoto è stato colmato da alcune occupazioni di cittadini extracomunitari: una ventina di somali, da una parte; un centinaio di altri extracomunitari, in un blocco non distante.
Le occupazioni erano state ampiamente anticipate in più interrogazioni al Sindaco da parte delle minoranze consiliari.
Nello stesso tempo, le scelte circa il futuro urbanistico di questa area languono.
In un primo tempo, si era parlato di un grande albergo accompagnato da uffici e residenze private con un parcheggio pubblico, un asilo nido ed un giardino.
Successivamente, il progetto dell’albergo è sfumato e il piano guida approvato dal Consiglio comunale nel 2004 è caduto in un limbo dal quale non è più riapparso.
Eppure l’accordo di programma sulla realizzazione del nuovo Meyer prevedeva il finanziamento dell’opera con i denari rivenienti dalla valorizzazione di queste aree.
Non è difficile capire che questi denari non ci sono.
Che la realizzazione del nuovo Meyer è stata finanziata semplicemente con del debito.
Sono cose che mandano in bestia.
Sono cose che la Corte dei conti, che ha la competenza a giudicare sul danno allo Stato causato da funzionari amministrativi e uomini politici, dovrebbe giudicare severamente.
Al contrario, la Corte dei conti della Toscana non sembra occuparsi né della occupazione, né dei ritardi nella programmazione urbanistica della città.
Si occupa del danno cagionato allo Stato da un ospedale che operava bambini con le orecchie a sventola (trattamento sanitario la cui funzione estetica non consentirebbe l’intervento economico del servizio sanitario pubblico), di un vigile che riprendeva le infrazioni con un autovelox non omologato, di una azienda sanitaria che ha comprato un credito non più esigibile, e poco più.
La questione vera non sono i processi penali per i reati commessi da amministratori mariuoli.
Hanno una risonanza quasi solo mediatica.
Quello che davvero può far paura è una magistratura contabile che punisce severamente gli amministratori pigri e che si fa carico di obbligare il malgoverno a risarcire i cittadini dei danni che subiscono.

Chi li ha sciolti? (Buona fine e miglior principio)

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/01/2009

Colored_ChampagneAnche il 2008 ha visto la sua eutanasia.
Con tutti i luoghi comuni del caso.
Gli auguri di un felice (perché felice e non lieto, lieve o mite?) anno nuovo.
I petardi di Napoli, i botti di Gaza, i fòchi di Bangkok.
Anche il primo giorno del 2009 è stato scandito dall’oracolo: Se non lo fai oggi, ti tocca non farlo per tutto l’anno.
Il tempo si è impegnato con una mossa geniale: pioggia al mattino e sole nel pomeriggio.
Bimba Piccola e Bimba Impertinente, come il tempo ma con ritmi assai più serrati.
Il barista del Chiosco degli Sportivi, rimasto malgrado la nuova gestione, si è centrato il cervello con l’accetta mentre spaccava la legna per un barbecue.
Io mi sono limitato a indossare un paio di mutande nuove, esattamente uguali a tutte quelle che possiedo.

P.s.
L’immagine è di http://wallpapers.dpics.org/wallpapers/12/Colored_Champagne.jpg

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