Una separazione – Di nuovo
A luglio, ho scritto di una separazione.
Ho cercato di raccontare del mio amico e della moglie.
Non ho scritto di come è iniziato il tutto.
Il poveretto, un giorno, un giorno che era il suo anniversario di matrimonio, ha deciso di tornare a casa prima del solito.
E’ entrato.
Ha fatto normalmente rumore.
Le mani impacciate da un mazzo di fiori.
Nessuno gli è venuto incontro.
Strano.
Ha iniziato a girare per casa.
Fino ad entrare in camera.
La porta socchiusa, che ha aperto.
Per trovare il nodo della moglie con l’amante.
Uno si potrebbe immaginare rabbia, solitudine, frustrazione, qualsiasi cosa.
Non quello che è successo.
Ha richiuso la porta.
Senza che si accorgessero di lui.
Senza che il nodo della moglie con l’amante si sciogliesse.
Si è seduto in salotto.
La testa fra le mani.
Piangendo.
Finché le risate degli amanti lo hanno raggiunto.
E lui le ha detto che gli dispiaceva.
Che gli sarebbe dispiaciuto se lei si fosse trovata a dipendere dal suo amante.
Lei che non ha mai lavorato.
E le ha staccato un primo assegno.
Si è connesso all’home banking ed ha disposto un addebito mensile permanente di tutto il suo stipendio meno cinquecento euro.
Poi è andato via.
Oggi è venuto da me.
Ancora più triste del solito.
Un amico, ci sono sempre degli amici in questi casi, gli ha detto che sua moglie era in rete.
Nuda.
In un sito per scambisti.
Mentre si divertiva con le labbra sul suo amante.
E cercava altri uomini per divertirsi anche con loro, insieme al suo amante.
Un annuncio decisamente per palati robusti.
Mi ha chiesto che cosa poteva fare.
Se poteva fare qualcosa.
Ho provato a dirgli che non era sua moglie.
Che poteva essere chiunque.
Mi ha mostrato un tatuaggio.
Con il suo nome.
Ho provato a sostenere che sicuramente sua moglie non ne sapeva nulla.
E che era stato l’amante.
Un modo per rubare immagini ad altre coppie.
Sicuramente.
Lei non poteva saperne nulla.
Si è messo di nuovo a piangere.
Disperato.
Continua ad essere convinto che lei lo ami.
Che non possa finire così.
A lungo ho ascoltato le sue lacrime.