Il tempo dei cessi
Anche i cessi dell’università conoscono lo scorrere del tempo.
Mio padre ed io abbiamo frequentato la stessa facoltà.
Lui rammenta la penuria di carta e la poetica protesta di uno sconosciuto studente:
Chi col dito il cul si netta
Non al muro, ma in bocca se lo metta
Così resterà pulito
Carta, culo, muro e dito
Io rammento un interessante sondaggio:
La fica sa di baccalà – Il baccalà sa di fica
xxxxx xxxxxxxxxxxx
Dispiace oramai rilevare che sono scomparsi sia i poeti che i sondaggisti.
Ora si hanno cose del genere "Etna, lavali con fuoco", l’onnipresente "Pisa merda" da cui si riconosce un livornese al polo nord (ha un pennarello e cerca di scrivere sul ghiaccio: deh, ‘un fa na sega ‘sto pennarello der cazzo), "[prof….] buco" etc.
Ma nulla di poetico o di statisticamente innovativo.