Stefano, i suoi pensieri (la vita è un globale bisogno di affetto)
Dobbiamo difendere la nostra identità. E’ facile distruggere l’identità di un popolo e di una civiltà con il turpiloquio cattolico delle illusioni, della demagogia, sintesi retorica per negare i fatti della storia, demagogia è guerra, strage, questo è il problema fondamentale dell’anima umana. Infatti l’identità, i processi affermativi dell’infanzia e degli emarginati, risulta essere la crisi più terribile di un popolo nelle affermazioni di se stesso. La vita negata sul muro del pianto, è poi una vita che nega e distrugge se stessa. E’ la guerra bisogna cercare di difendere l’identità culturale e storia dei fatti al di là del bene e del male… rimanere nei fatti per non morire. E’ lupanara più terribile e diabolica che ci sia la realtà proibita per secoli e secoli e tutt’oggi dall’inquisizione. Il processo affermativo dei processi reali è diabolico e il più difficile che ci possa essere: tutti negano. Nessuno sa nulla. Non si puòò negare la storia. E’ la mancanza di affetto come devastante ignoranza dei principi reali se si pensa che la vita è un globale bisogno di affetto. In fondo volersi bene è la cosa più diabolica che ci sia.