il cilicio in Senato
Si dice che la senatrice Binetti porti il cilicio.
Si dice anche che sia affiliata alla opus dei, organizzazione piuttosto complessa da decifrare nelle sue incursioni politiche.
Si dice che spesso sul suo voto pesi l’influenza della conferenza episcopale, organismo che non dovrebbe avere molto a che spartire con la dialettica politica repubblicana.
Secondo taluni le opinioni religiose della Binetti potrebbero essere utili al partito democratico: la sfera laica potrebbe essere arricchita dal sentimento religioso se il sentimento religioso fosse disposto a lasciarsi arricchire dalla sfera laica.
In realta’ dispiace essere costretti ad osservare che non puo’ essere cosi’.
La Binetti fonda il proprio sentimento religioso su una opzione trascendente. Su una posizione originaria che si fonda come “vera” e che e’ autoreferente.
Il pensiero laico e’ necessariamente debole nelle sue opzioni finale: crede al dialogo più che alla verita’.
Il partito democratico non puo’ ospitare la Binetti più di quanto possa ospitare un integralista islamico perche’ non puo’ ospitare posizioni originarie illiberali.
Forse nemmeno il Senato la dovrebbe ospitare.
E dispiace dover rilevare che posizioni di questo genere suonano molto più vicine al fascismo che non ai nobili padri della Costituzione.