Sandra si sposa
Sandra si sposa.
Si vuole sposare in chiesa.
Ed ha trovato un giovane sacerdote disposto a somministrarle il sacramento.
Sandra ha cambiato sesso un certo numero di anni fa ed adesso e’ una non più giovane signora che convive con un coetaneo.
Che Sandra si possa voler sposare puo’ essere normale.
Che si voglia sposare in Chiesa, secondo il principio per cui i matrimoni civili sono feste tristi, e’ una sua scelta.
Ma che il giovane e sensibilmente mediatico sacerdote faccia di tutto questo un comunicato stampa e lo trasporti in televisione dopo averlo fatto trascendere dalla Nazione fino al Corsera, forse non e’ il massimo del buon gusto.
Prima di tutto, sono fatti di Sandra e del suo compagno.
Sono anche fatti lontani dal tema dei pacs e dei matrimoni omologhi: Sandra e’ sposata civilmente perche’ ha ottenuto la rettifica di sesso.
La sostanza della questione e’ se la chiesa cattolica puo’ considerare il matrimonio religioso un fatto necessariamente eterosessuale.
Mi pare – e lo dico molto laicamente – che questo diritto le debba essere garantito.
Il resto mi pare siano chiacchere che forse non fanno nemmeno troppo bene ad una persona che probabilmente ha gia’ avuto abbastanza da soffrire per le parole spese inutilmente su di lei e le sue scelte.