Pensavo di non essere più vergine
Lui era un ragazzo normale.
Normalmente idiota.
Un insieme di ormoni tenuti insieme da un testone riccio.
Era famoso per una virtù non apparente.
I suoi amici lo chiamavano Probo, da proboscide.
Era pieno di aneddoti sulle sue avventure galanti.
Li dispensava generosamente.
Così raccontava di essere stato con una tipa che al termine di una prestazione straordinaria aveva detto: Sei fantastico, incredibile ed io che pensavo di non essere più vergine…
Altre volte dava spettacolo con un magnetofono su cui incideva i gemiti della tipa durante la performance.
Lo faceva quasi sempre in macchina e posizionava il registratore sotto il sedile, sicchè la registrazione iniziava sempre con Ma cosa fai? Nulla, sistemo l’inclinazione del sedile…
Adesso gira con la solita testona riccia.
Molti meno capelli.
Continua a parlare della sua vita sessuale appena lo si incontra.
Solo che adesso il tema non sono più le sue performance ma le visite dall’andrologo per avere dei figli.
Angosciante contrappasso.