Chi li ha sciolti? (Magico dr. Anubi)

Le patenti scadono con una certa preoccupazione.  
In un primo momento, ci si dice: Cazzo, sono già passati dieci anni.  
Subito dopo, comincia la paura di essere invecchiati, di trovarsi scritto che si devono portare gli occhiali o altre amenità del genere. 
Non è con un bello spirito che si sta in fila all’autoscuola.  
E come sempre in un posto di merda si incollano le cuffie alle orecchie per non sentire nessuno: né i citrulli che si sforzano di recuperare punti, con quell’aria di fuori_corso_invecchiati_male che non fa bene al cuore, né l’extracomunitario cui la lezione di guida viene fatta pagare il doppio – e con meno della metà dei sorrisi untuosi che sembrano la specialita’ della casa -, né la ragazzina che compila la pratica per la patente con la mamma ed il cui seno non riesce a non essere commovente.  
Finalmente la visita.  
Dall’altra parte del tavolo, un tipo stanco a trent’anni, con quell’aria da seminarista smesso di tutti i militari fuori servizio.  
Dieci visite in tre minuti.  
Al termine dei quali si scopre di vederci come aquilotti (ed è vero) esattamente come quel falco che si e’ tolto gli occhiali prima di entrare.  
Si, perchè lo strumento di misura della vista è l’interrogatorio: Lei ci vede? Porta gli occhiali? Le lenti a contatto? No? Perfetto_ecco_il_certificato_sono_ottanta_euri.  
E la fattura? 
Mica sono il Mago Anubi.  
No. Non e’ il Mago Anubi.  
Anche se rende la vista ai ciechi.
