Camurria
E’ una parola siciliana.
Vale per scocciatura al di là di qualsiasi immaginazione.
Si adatta benissimo alle vacanze.
Almeno ad una vacanza.
L’inizio è una cena.
Una cena prima delle vacanze.
Ospiti di una persona quasi sconosciuta.
Dove andate in vacanza?
–> Silenzio
Noi andiamo in Sicilia, un posto fantastico, da sogno. Non costa quasi niente.
–> Davvero?
Si, una casa piccolissima, ma molto carina, vicinissima al mare, 20 euro al dì. Certo è un po’ spartana. Ma è pulita…
–> Fantastico. 20 euro, meraviglioso
Si mangia benissimo. 10 euro, dei piatti buonissimi, da non credere
–> Fantastico 10 euro, meraviglioso
Non preoccuparti. Penso io a tutto. Fisso anche per te, ok?
–> Ok (quasi sigh)
La casa: due stanze, perfetto stile Villaggio Fanfani, dieci chilometri dal mare, su una strada a scorrimento veloce, isola ecologica (o meglio: allevamento di vespe) immediatamente accanto.
–> Ma i materassi sono delle amache…
Sono meravigliosi: 20 euro. Ci si dorme benissimo…
Il piatto forte del ristorante, perfetto stile Festa dell’Unità anni settanta: venerdì karaoke melodico, sabato e domenica liscio, gli altri giorni tristezza squallida, una agghiacciante impepata di cozze pallide.
–> Ma queste cozze sono pallide come un protagonista silenzioso di Grace Anatomy…
Sono meravigliose: 10 euro. Mai mangiato delle cozze migliori…
La spiaggia, una piscina di scogli adibita a vespasiano di una masnada di infanti e delle loro degne madri.
–> Ma puzza…
E’ fantastica. Senti come è calda… Non ci arrivano le onde e c’è anche la doccia gratis…
Per fortuna, dieci giorni passano presto.