Cena di battaglie
Cena.
Amici.
Tutti sanno, enciclopedicamente, tutto di tutti.
Tipa tradisce Tipo, ricambiata.
Entrambi con un amante molto più giovane del compagno.
Reciprocamente ignari, si dice, non senza scetticismo.
Tipa interrompe i chiacchiericci.
Un tono che sembra il tintinnare della forchetta contro il calice.
Ieri mi hanno raccontato una barzelletta.
Aggancia gli occhi di tipo.
Inizia a raccontare.
Gli occhi fissi nell’altro come due soldati dentro Paolo Uccello.
Il marito: Sai, dice alla moglie, ho una amante. Perdonami. Ho perso la testa. E’ giovane, molto giovane, ventisette anni [maligna precisione anagrafica di Tipa].
La moglie. Ti ringrazio. Non sapevo come dirtelo. Anche io ho un amante. Molto giovane: ventiquattro anni.
E sai? Il ventiquattro entra nel quarantacinque molte più volte che il cinquantuno nel ventisette.
Fine della barzelletta e silenzio.
Lei lascia cadere gli occhi del marito nel piatto.
Nella ironica pietà della padrona di casa che chiama la cameriera perché porti dell’altro vino.