Anche Beppino ha rotto i coglioni
Anche Beppino Englaro ha rotto i coglioni.
Ma non è colpa sua, questa volta.
E’ colpa di chi lo tira per la giacchetta.
Il Consiglio comunale di Firenze deciderà questo pomeriggio se conferirgli la cittadinanza onoraria.
Come a Saviano, Arafat, la Betancourt e non pochi altri, compreso Rigoni Stern e Kofi Annan.
Firenze vive una battaglia politica molto delicata.
Una battaglia tutta interna al centro sinistra.
Una battaglia di antiche consorterie che è riuscita a conquistare l’attenzione del Time.
In questa battaglia, una consorteria infila Englaro.
Per far vedere che il candidato Renzi non ha la forza di opporsi ai desiderata ecclesiastici.
Che puzza di sacrestia e di Opus Dei.
La signora Englaro, però, non merita questo.
Merita un po’ di silenzio.
Come tutte le morti.
Un po’ di quiete.
Non merita di essere cacciata a forza in questi giochi di potere.
Un po’ tristi, un po’ squallidi, un po’ schifosi.
Il principio di laicità dello Stato, in fondo, è anche questo.
Un minimo di rispetto per una morte che, comunque, ha il diritto fondamentale e inalienabile di ogni morte.
Il diritto all’oblio.