Pisesi (Morandi)
Pisa è lontana da Firenze.
Prima di tutto, perché è vera.
A Pisa ci sono i pisani e anche qualche pisese.
In piazza delle Vettovaglia si trova un pesce che non cammina come un bimbo di tre anni mentre a Firenze, i banchi del lampredotto vendono anche gli hot dog e aggiungono le patate fritte sulla trippa.
Poi, arrivando a Firenze da Pisa si trova una fortezza.
La fortezza con cui i fiorentini dominavano i pisani puntando i cannoni dentro alla città: una città non può essere vicina al paese che ha dominato.
In fondo l’unica cosa buona che i fiorentini hanno mandato a Pisa è stato Galileo.
L’ultima cosa nuova che si è sentita a Firenze sono stati i Litfiba di Pelù negli anni ottanta, mentre i pisani hanno i Gatti Mezzi.
I Gatti Mezzi non sono facili né da capire né da interpretare.
Suonano un mood.
Un modo di vedere il mondo da una periferia sdraiata su un arioporto low cost e una stazione in cui ritarda anche il treno da Livorno.
Un’atmosfera che puzza di acciughe fritte e canottiere sparate su ascelle pelose.
Un jazz pieno di brillantina come in una balera.
Ma che sa piangere la morte di un barbone chiamato Morandi in una canzone che parla dello stesso paradiso di cui narrava Roth nella leggenda del santo bevitore.
P.s.
http://www.myspace.com/igattimezzi