La Madonna fa bene?
La notizia è tragica e dispiace scriverne.
Socci, l’editorialista ultraortodosso del Foglio, ha una figlia di ventitre anni che è stata colpita da un ictus.
Senza speranze di guarigione.
Senza speranze mediche di guarigione.
E’ nel fondo di un letto da dove il padre ne racconta le sofferenze sul suo blog.
Le racconta come le racconterebbe un qualsiasi padre.
Con speranza e dolore.
Con entusiasmo quando dice che una delle veggenti impronunciabili, per questioni linguistiche, di Medjugrje è andata a trovarla. Dopo la messa, all’ora dell’apparizione della Madonna (la Madonna pare appaia sempre alla stessa ora) e la Madonna sarebbe apparsa pregando al capezzale della figlia del giornalista:
La Madonna è venuta, stava in cima al letto, dietro la testa di Caterina. L’ha benedetta e ha benedetto Alessandra e Marija che ha chiesto il miracolo della guarigione per Caterina.
La Madonna ha ascoltato e ha iniziato a pregare. Ci ha fatto capire col suo gesto che bisogna affidarsi totalmente a Lei e pregare ancora. E noi instancabilmente continuiamo…
Non c’è da ridere.
Può venire da ridere, ma non c’è da ridere.
C’è da porsi una domanda: è davvero giusto aiutare una persona disperata a sperare nell’impossibile? La fede non sarebbe più utile per aiutare il dolore di Socci ad accettare l’inaccettabile? E’ giusto utilizzare la Madonna per far sperare quando non sembrano esserci speranze?
Eppure è difficile non ammirare una fede che non trema di fronte ad una figlia in agonia, che non rinfaccia a Dio quel dolore, che non gli chiede il perché, perché se Dio c’è, di queste cose (e di molte altre), ogni tanto, potrebbe anche rendere ragione.